13 CAPITOLO-LA MAGNIFICA SORPRESA, FORSE.

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Al mio risveglio un mal di testa mi soccombe, il mio alito avrebbe sterminato un esercito di topi e mi ritrovavo coperta da un lenzuolo in un grosso letto con almeno venti cuscini, mi alzai in piedi guardandomi intorno cercando di ricordare dove mi trovassi.



Una voce in dissolvenza urlò il mio nome "eli, sei sveglia?" Avvicinandosi sempre di più. Un ragazzo molto alto, con i capelli scuri e un fisico scolpito mi venne incontro, stropicciando meglio gli occhi non avrei mai dimenticato l'immagine di Thomas a petto nudo con solo un paio di pantaloncini "allora, come stai?" mi disse accarezzandomi teneramente la guancia, ammetto che sia riuscito a farmi venire la pelle d'oca "ma io cosa ci faccio qua? Dov'è Mia?" "Chi è Mia?" "È una mia amica, era con me alla festa" "bell'amica che hai se ti ha ridotto in questo modo" disse portandomi un vassoio di brioche e caffè "ma io cosa ci faccio qui?" "Ieri sera mi hai chiamato chiedendomi soccorso e io da bravo principe azzurro che sono, mi precipitai in tuo aiuto. È meglio per te che i ricordi di ieri rimangano tali" "cazzo! Mi dispiace, ho detto qualcosa che non dovevo?" Gli chiesi masticando la brioche "no, ti sei subito addormentata".


Finita la brioche mandai giù in un solo sorso il caffè sperando di tornare me stessa "noo, devo chiamare la mamma, sarà in pensiero." Esclamai cercando in giro il telefono in quell'immensa stanza da letto "tranquilla ci ho già pensato io, gli ho detto che ci siamo incontrati alla festa e che saresti stata a dormire da me" in quel momento un vuoto dentro la mia testa dominava, la confusione era padrona di me, tutto ciò che mi circondava mi spaventava "fatti pure un doccia, la mia governante Majlinda è andato da Zara e ti ha comprato qualcosa da metterti" mi disse appoggiando un sacchetto di vestiti sul letto "da Zara? Ma non c'era bisogno" "prendi quello che vuoi, non so che gusti hai quindi ti ha comprato un po' di tutto dai vai a lavarti, il bagno è quello" disse indicando la porta a destra "non andartene, questa casa è enorme finirò per perdermi" "beh se proprio insisti vengo a farmi il bagno con te" "non in quel senso" dissi smorzando la faccia "ma che ore sono?" chiesi allarmata alla ricerca del telefono una seconda volta "è mezzo giorno, ho fatto qualche chiamata e cominci domani a lavorare, oggi puoi riposarti" "ma come cazzo hai fatto? Anzi guarda lasciamo perdere, vado a lavarmi perché mi sale il vomito ogni volta che apro la bocca, mi sembra di aver masticato topi morti tutta la notte".


Chiusi la porta del bagno e accessi l'acqua della doccia. Infilai il primo piede sentendo scivolar via tutta la sbornia del giorno prima, mi sentivo un 'altra persona, più pulita e più libera.


Rovistando negli armadietti trovai parecchi prodotti da donna: creme per il viso, balsami per il corpo, mascara, make up, lacca, schiume,..; se non lo conoscessi penserei seriamente a un lato più hot di Thomas durante la notte.


Uscita dalla doccia mi tamponai leggermente i capelli con l'asciugamano e cominciai a camminare a vuoto per quella casa così enorme, bianca e con le pareti fatte interamente di vetro da cui si poteva intravedere un'enorme giardino con una grossa piscina con idromassaggio e quant'altro, non credendo ai miei occhi.


Sapevo che era un calciatore, ma non pensavo fosse così tanto ricco o almeno la mia ignoranza in quel settore credeva.


Mentre i miei occhi rigiravano intorno a quelle mura così lontane da ciò che ero abituata a vedere, due braccia dietro di me mi afferrarono avvicinandomi a sé, alle mie orecchie un rumore leggero e indistinto fece da protagonista "sono contento di esser qui con te" una lieve brezza di brivido coprì la mia pelle, presi le sue braccia staccandole dal mio ventre "senti, mi sa che hai frainteso la cosa io non sono qui cadere ai tuoi piedi, ti ringrazio con tutto il cuore per avermi aiutato ma ora ti prego di riportarmi a casa" "beh non è quello che mi hai detto ieri sera, pensavo ci fosse qualcosa tra di noi " quelle parole mi fecero riflettere azzittendomi un attimo "no tra noi c'è stato solo un bacio mal intenzionale, poi sappiamo entrambi che non ci siamo ne più visti tanto meno parlati. Ma poi tu mica esci con quella ragazza migliore amica del chirurgo plastico?" gli dissi osservandomi i piedi in cerca di una risposta negativa alla mia domanda "ma da quand'è che guardi il telegiornale?" "non per forza bisogna guardare il telegiornale per sentir parlare di te" "a me quelle così non mi piacciono era solo un'amica, il mio cuore è sempre appartenuto a un'altra persona" "ah si? E si può sapere di chi si sta parlando?" chiesi intenerendo la voce "no!" rispose lui ridendo.

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