[Conan]
Il trasporto all'ospedale era stato rapido e veloce, anche se Conan non capì subito perchè. L'unica cosa che notò, quando sorpassarono gli agenti di polizia, fu il terrore che gli occhi degli agenti non riuscivano a celare.
-Mi spieghi che è successo?- Chiese a sua madre.
-Beh, tuo padre si è leggermente arrabbiato con i tre agenti perchè non ci facevano passare...
-Ma quelli erano due.
-Appunto: non volevano restare in uno.
Scacciando via quel pensiero dalla mente, nell'auto dei genitori, Conan pensava a quello che aveva fatto.
Aveva baciato Mei ed aveva capito di amarla.
Lo sapeva già, però faceva un certo effetto...
Ora il problema era: come dire a Sonnie che non l'amava più? Che non l'aveva mai amata?
Certo, quella ragazza sapeva essere insopportabile, cocciuta, egoista... Però non era giusto andare la di punto in bianco e dirle che dovevano rompere perchè non c'era mai stato niente fra loro.
Forse lei provava davvero qualcosa per lui...
-Bel casino, eh?
Conan si scosse dai suoi pensieri, trovandosi Sarah davanti.
Stavano aspettando entrambi che Mei accettasse visite.
-Che intendi?- Chiese stupidamente, chiedendosi come poteva pensare che quella donna non sapesse quello che stava succedendo.
Sembrava quasi che lei stessa scrivesse le sue azioni.
(Ma va? ndSarah)
-Sonnie e Mei.- Rispose semplicemente Sarah- Ami una, ma non vuoi ferire l'altra. Non sai che fare.
Conan le rivolse uno sguardo tagliente, e quella sorrise, mentre sorseggiava la sua cioccolata calda.
-Eri terrorizzata fino a cinque minuti fa, ti sei ripresa...- Borbottò il ragazzo.
-Sai, una mamma ed una donna forte non possono certo mostrarsi deboli troppo a lungo.- Sarah continuò a sorridere, e scompigliò i capelli di Conan- Forse mi sono sbagliata, non sei come quel tonno di tuo padre.
-Che vuoi dire?
-Lui adesso non saprebbe nemmeno con chi stare. E comincerebbe a chiedersi cosa gli sta succedendo. Tu invece ti preoccupi di due donne. Pensi al bene degli altri, finalmente. Almeno questa qualità tua madre te l'ha trasmessa!
Sarah si allontanò, canticchiando chissà quale canzone.
Conan rimase in silenzio, fino a che non vide il dottore uscire dalla camera di Mei.
-Può entrare, se vuole.- Si limitò a dire l'uomo.
Conan non se lo fece ripetere due volte, e si avventò sulla maniglia della porta. Questa si spalancò prima che lui potesse toccarla, e il ragazzo si ritrovò davanti Kaito.
L'ex ladro non sorrideva. Osservò Conan e si limitò a passargli accanto, sussurrandogli:
-Vacci piano con la mia bambina.
Il ragazzo prese un respiro profondo ed entrò: faceva piuttosto caldo, ma non si lamentava, non voleva più sentir parlare di neve.
-Ciao, Conan.
Mei era li, perfettamente sveglia, con un livido sulla guancia. Conan non lo aveva notato prima, però non era importante: Mei stava bene, era sveglia. La ragazza che amava era salva anche per merito suo.
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Insieme -Dopo Ricordati di me-
Ngẫu nhiênConan Kudo è sempre stato un ragazzo rigido, fissato con l'ordinario. Nulla doveva andare storto nella sua vita, non dopo quello che era già successo in passato (Per chi non lo sa ed è interessato dovete dare un'occhiata a 'Ricordati di me'). Però...