...e sangue. -pt 1-

391 32 50
                                    

[Sarah]

Il mattino seguente avvenne anche troppo presto per Sarah. La ragazza non aveva chiuso occhio tutta la notte. Era rimasta con Shiro in braccio, stringendolo forte a se.

Kaito diceva che somigliava a lei, ma la moglie ribatteva sempre che non era così.

Il piccolo dormiva, sorridendo appena.

Sarah si chiese se Mei avesse davvero accettato la nascita del piccolo, o se continuasse a non sentirsi accettata anche per colpa sua.

E ora, che l'alba stava finalmente rischiarando casa Kudo e casa Kuroba, la strega si chiese cosa avesse sbagliato.

Appoggiò Shiro sul divano, dandogli un bacio sulla fronte. 

Poi la ragazza si girò verso la finestra del salotto, guardando fuori senza osservare il paesaggio, ma pensando a troppe cose in contemporanea. 

Incredibile come nella testa di qualcuno potesse regnare tanto caos e come tutte le parole possano cominciare a farti male e diventare logorroiche.

"I genitori naturali di Mei" Pensò "I bastardi che l'hanno abbandonata. Con che coraggio si rifanno vivi, proprio ora? E perchè Mei vuole incontrarli? Io non vorrei mai rincontrare i miei se mi avessero fatto una cosa del genere."

Ripensò a quando aveva tredici anni, a quanti pianti si era fatta per nulla. Ripensò al Sunny Life, quello stupido collegio dove la madre l'aveva lasciata. 

Perchè ovviamente Atena non poteva badarle.

Forse era stata la mancanza di una madre a sbagliare con Mei. E forse stava sbagliando anche con Shiro, che presto sarebbe tornato ad Hogwarts.

Mei non aveva parlato con lei da quella sera. Aveva letto la lettera ed era salita in camera e poi di nuovo giù, a correre per James, e infine a parlare con Conan fino a tornare a casa poche ore prima.

"Cosa devo fare?" Si chiese "E' andata. Mei se ne andrà via, perchè è stata infelice non solo per colpa dei suoi, ma anche per colpa mia. Perchè io non sarò mai la madre che vorrebbe, o la sua mamma naturale. Sono un disastro."

Sentì le lacrime scenderle per le guance, copiose. Le lasciò fare: decise per una volta di non tenersi le lacrime dentro.

Aveva bisogno di essere capita. Aveva bisogno dell'unica madre che avesse mai avuto. Questo le fece scendere altre lacrime, sempre più amare.

"Tonks..."

Una mano sulla spalla la fece voltare in fretta e furia, asciugandosi le lacrime. 

-Teddy? Che ci fai alzato a quest'ora?- Chiese, guardando il ragazzo con i capelli azzurri sorriderle timidamente.

Era un caro amico di Mei e Shiro, una sorta di fratello maggiore. Sarah lo aveva visto nascere, e lei era una delle poche che poteva davvero raccontargli come era sua madre.

-Beh... Ecco... Volevo dirti che non devi preoccuparti per Mei.

Il sorriso del ragazzo era contagioso come quello di Tonks, capace di far ridere chiunque anche nei momenti più tristi.

Ma quella volta Sarah non sorrise.

-Mi dispiace che tu abbia preso una pausa dal lavoro e dalla tua ragazza per ritrovarti in un casino del genere.- Disse, sentendo la sua voce molto lontana.

-Ma che? Io e te ormai siamo una squadra, lo sai. Voi siete la mia famiglia.

Sarah lo abbracciò. Era alto poco più di lei, quindi per poco il mento di lui non urtò contro la sua fronte.

Insieme -Dopo Ricordati di me-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora