Smascherata

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[Conan]

-Sonnie, cosa ci fai a casa di Seiji?

La ragazza, con sguardo furioso e il naso rosso per il freddo incrociò le braccia.

-Sono andata a casa tua per parlarti, ma tua madre ha detto che non c'eri, e ho sentito tuo padre parlare a telefono sul fatto che Hattori si sia sentito male. -Disse, prima di entrare con aria risoluta.

Conan la seguì con lo sguardo.

-Non fraintendere, ma non so se puoi entrare in questa casa, visto che l'unico 'padrone' al momento è costretto a letto.

-Da Rachel?- Sibilò la Suzuki, fissandolo con sguardo truce.

-Cosa vai a cercare, Sonnie?- Conan la fissò, ben sapendo che la sua sorellina non se l'era vista molto bene con Sonnie.

L'avrebbe protetta anche in quel caso, come avrebbe protetto anche Mei.

La Suzuki si sedette sul divano, togliendosi la sciarpa e il giubbino rosa, dove un momento prima era seduto lui.

-Allora?- Sbottò: quel silenzio era fin troppo imbarazzante.

-Dobbiamo parlare. Di me e te.

-Bene.

"Merda."

Conan si accomodò sulla sedia presa dalla cucina, e la fissò.

Lei fece altrettanto.

-Credo che dovresti iniziare tu.- Disse.

-C'è molto da dire.- Commentò a tono lui.

Sonnie sospirò.

-Sto cercando di essere seria, Conan. -La sua voce tremava, e Conan non l'aveva mai vista così. Sembrava debole. -Ti prego, devi essere sincero: è vero che mi tradisci con Mei?

Kudo trattenne il fiato per qualche secondo. Non ci aveva mai pensato: lui era un traditore, per Sonnie, era comunque nel torto.

Non voleva farla soffrire... Ma insieme nessuno dei due sarebbe stato felice davvero.

-Si.- Ammise ad alta voce - A me piace Mei, e a lei piaccio io. Ci amiamo, Sonnie.

L'espressione di Sonnie era indecifrabile: aveva gli occhi spalancati, e un sorriso troppo forzato.

-Ah...- Disse molto lentamente- Allora avevo ragione... I miei sospetti erano fondati...

-Volevo parlarti di questo...- Conan prese un respiro profondo- Io... Voglio rompere con te.

Seguì un silenzio imbarazzante. Conan guardò Sonnie alzarsi di sottecchi.

-Va bene... -Disse lei, avviandosi verso la porta- Immagino che questi metodi per farti allontanare da lei non siano serviti.

Si infilò la sciarpa al collo, mettendosi il giubbino sulle spalle.

Spalancò la porta, e sorrise leggermente.

-Invitare James ogni volta che quella si aggregava a noi... Organizzare gite... Ma niente. Tu hai sempre amato lei.

Il freddo era diventato pungente, e Sonnie strinse fortissimo la maniglia della porta, come per concentrare la sua rabbia li.

Conan non riusciva a vedere i suoi occhi, coperti dalla frangetta che, a differenza della madre, lei esibiva con orgoglio.

-Lei ha l'aspetto così freddo... Non riesco mai a vedere un'emozione. Risponde, non cambia sguardo. È impossibile far arrabbiare Mei Kuroba? No. -Si morse il labbro- Tutte le volte che ti vedeva, che ti parlava... I suoi occhi nascondevano un milione di emozioni per te, e tu non te ne accorgevi.

Insieme -Dopo Ricordati di me-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora