Non esisti solo tu, Conan!

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Quando le quattro ragazzine scoprirono che potevano andare al famigerato party di Halloween, esplosero letteralmente dalla gioia.

Tutte, frugarono nelle loro cose in cerca di qualche risparmio per poter comprare un costume, ma Mei aveva già il denaro.

Quando Honoka le disse che non doveva preoccuparsi e spendere soldi, la ragazza aveva sorriso e detto che lo faceva con piacere, e che anche i suoi genitori erano d'accordo.

(Ma che brava mamma che sono, eh xD ndSarah)

Così, per almeno tre ore, Mei e Conan accompagnarono Honoka, Angel, Yuki e Clara a fare compere per il proprio costume di Halloween.

Verso le sei e mezza, rientrarono all'orfanotrofio, e Mei si mise subito a lavoro per migliorare i vestiti che avevano comprato, aggiungendo decorazioni in più.

Clara e Yuki stavano leggendo lo stesso libro, mentre Angel stava stringendo una bambola di pezza, anche se non poteva vederla, e Conan rimase a fissarla, in silenzio.

-Qualcuno può dirmi una parola che vuol dire anche 'casa'?- Chiese Honoka, che stava scrivendo appunti su un piccolo quaderno.

Conan alzò lo sguardo, riflettendo:

-Il termine 'dimora' dovrebbe andare bene...

Poi, si accorse che Mei aveva smesso di cucire i brillantini sul vestito da Sposa Cadavere di Honoka, e che aveva lo sguardo perso.

-Hogwarts- Sussurrò lei- Hogwarts è un modo per dire 'Casa'.

Tutte le ragazzine si voltarono in direzione di Mei.

-Che cos'è Hogwarts, Mei?- Chiese Yuki, timidamente.

Mei si voltò verso le ragazzine, che ormai pendevano dalle sue labbra.

-Hogwarts è la scuola dove sono andata io per sette anni. E' lontana da qui, ma è un posto magico. All'inizio ero un po' disorientata... E chi non lo è? Ma poi... I miei amici, quel posto stesso... Mi hanno fatto sentire a casa! Quel posto è fondato sulla magia, tutto è magico li. E beh... Per quanto possa nascondere di strano, e forse pericoloso... Quella sarà sempre Casa.

Angel si avvicinò a Mei, tendendo le braccia, e la ragazza l'accarezzò.

-E... E noi possiamo andarci?- Chiese la piccola.

Mei sorrise:

-Sì. Anche con la vostra fantasia. Quel luogo è per tutte le persone speciali, per tutte quelle che amano sognare.

Conan strinse i pugni, cercando di non guardare o sentire quello che stavano dicendo le ragazze: quella dannata scuola era ciò che li aveva fatti separare, che le aveva fatto conoscere James Potter. Quella scuola l'aveva portata via da lui.

-Vuoi piantarla di dire cose non vere a queste ragazzine? Stai riempiendo la loro testa di cavolate!- Sbraitò, senza nemmeno accorgersene.

Tutte rimasero a fissarlo, e Mei, senza distogliere lo sguardo da lui, si alzò lentamente.

-Prego? Cosa hai detto?

Anche Conan si alzò, e continuò ad osservarla, cercando di nascondere le mani tremanti.

-Che sono tutte cavolate le tue- Sussurrò tutto d'un fiato.

-Ma cosa stai dicendo?

Il tono di Mei era basso, quasi tremante e supplichevole. Gli occhi erano sgranati, ed anche le sue mani tremavano. 

Lui non sapeva che dire, o cosa fare.

-Ragazze, io vado a prendere una boccata d'aria, torno subito.

Insieme -Dopo Ricordati di me-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora