Partenza pt.1

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[Shinichi]

Aveva fallito di nuovo.

Aveva lasciato morire qualcuno di nuovo.

Non era stato abbastanza ancora una volta.

Era colpa sua se Sonnie Suzuki non sorriderà, seppur per finta, mai più.

[Conan]

Conan stava per vomitare. Era successo tutto troppo in fretta: la partenza improvvisa di Mei, averla abbandonata di nuovo per Sonnie, il suicidio di Sonnie...

Lui era solo un ragazzo... Anche i suoi genitori erano solo ragazzi quando avevano subito forse di peggio. Come facevano a stare ancora in piedi?

Sonoko era svenuta, Makoto sembrava più morto che vivo. Stessa cosa suo padre.

Shiho era paralizzata, ma guardava verso Rachel, che era letteralmente accasciata sul balcone. Tremava, mentre si metteva le mani sul volto. Faceva così da quando Sonnie le aveva lasciato la mano. Non voleva guardare la sua quasi amica morire.

Seiji corse subito da lei, abbracciandola, ma la ragazza, in lacrime, tese le braccia verso sua madre.

Shiho corse ad abbracciarla, mormorandole parole rassicuranti, mentre Rachel si aggrappava a lei con tutte le sue forze.

Conan le andò vicino, titubante. Non voleva guardare oltre la ringhiera, per paura di quello che era rimasto di Sonnie da vedere dopo quella caduta.

Guardò Seiji, che annuì. Prese delicatamente Rachel per le spalle, facendola alzare. Le tremavano le gambe, ma lei guardò lo stesso Seiji con odio, anche se ovviamente era verso se stessa, per non aver avuto più potere per gestire la situazione. Poteva fare di meglio, ma non capiva che Sonnie non poteva e non voleva essere salvata.

-Seiji, lasciami...- Mormorò -Sono perfettamente in grado di camminare da sola.

-Dovete andare adesso.- Shiho mise una mano sulla spalla di Conan- Sarah... Sarah vi sta aspettando giù. E poi penso che Mei...- Poi si bloccò, mentre arrossiva leggermente.

Era evidente che si fosse ricordata che dovevano partire per il mondo magico.

Conan le fece un gesto impercettibile con la testa, per dire che non doveva sentirsi in colpa se lo aveva chiamato. Credeva che lui potesse fare qualcosa, ma era riuscito solo a peggiorare la situazione, forse.

E poi... Forse il tempo era già scaduto, e come avrebbe fatto ad andare con la ragazza che amava se un'altra che comunque era importante per lui si era suicidata per entrambi?

Cosa avrebbe detto a Mei? Conoscendola si sarebbe sentita in colpa, ma non lo avrebbe dato a vedere, mettendo di nuovo quella maschera fredda che la rendeva misteriosa, ma non se stessa. E quella maschera non sarebbe dovuta tornare mai più.

Shiho chiamò anche il pronto soccorso per Sonoko, perchè ovviamente non c'era niente da fare per la figlia, conducendo giù i ragazzi.

Rachel cercava di essere forte, ma Seiji la sorreggeva per sicurezza. Conan non riusciva a tenere a freno i pensieri e allo stesso tempo non sapeva cosa pensare. Si sentiva solo svuotato. Era così anche quando era 'morto' suo padre.

Si voltò a guardare Shinichi, che aveva la testa bassa e giocherellava con quello che doveva essere il classico walkie talkie per le missioni.

Improvvisamente, con un 'zzz' prolungato, quello si attivò.

Shinichi prese un respiro profondo, e Conan si fermò a guardarlo.

-Sarah...- Mormorò il padre -Scusami. Non ce l'ho fatta... Avevi detto che non avrei ucciso nessuno e invece...

Insieme -Dopo Ricordati di me-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora