Lacrime...

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[Conan]

Il ragazzo si appoggiò al letto, tentando di non sembrare scioccato da ciò che aveva appena detto Mei.

-Che vuol dire?- Chiese.

Mei si morse il labbro, abbassando lo sguardo.

-E' una cosa complicata... Non te ne ho mai parlato...

Conan capiva sempre meno, ma non sopportava che la ragazza gli nascondesse qualcosa. Non voleva che andasse tutto a rotoli, non ora che sembrava andare tutto bene.

Si avvicinò a Mei, che intanto si era seduta sul letto.

-Allora parlamene adesso, Mei.

-Sono stata adottata, lo sai.- Dichiarò dopo un po'- Mamma mi ha presa in custodia quando mi trovò in fasce e...

-E poi sei diventata a tutti gli effetti figlia di Sarah e Kaito, lo so.- Concluse Kudo.

Mei deglutì, ma annuì. Si stava stuzzicando le unghie delle mani, abitudine della madre quando era nervosa.

C'era qualcosa che non andava e Conan non sapeva dove la ragazza sarebbe andata a parare.

-Ero convinta che ora sarebbe andato tutto bene... Avevo una mamma, un papà, un fratellino, o un fratellone...- Le labbra di Mei si curvarono in un debole sorriso- Avevo te.

-Perchè parli al passato, Mei? Tu hai ancora me, hai ancora la tua famiglia!

Mei scosse la testa.

-Ero convinta che potesse andare tutto per il meglio. Eppure... Ora solo mi rendo conto che non sarà mai così.

Seguì una lunga pausa.

Conan si avvicinò di più alla ragazza, deciso a darle tempo, a farla sentire al sicuro, ma qualcosa continuava a non andare.

-Io non sarò mai la figlia di Sarah e di Kaito. Io non sarò mai la sorellina di Shiro. E Teddy non potrà mai essere davvero il mio fratellone. E' tutto falso: solo una messa in scena che mi è sembrata vera. Questo pensiero l'avevo quasi soppresso, ma ora...

Il ragazzo sussultò, mentre vedeva Mei versare lacrime amare. Lo sguardo della ragazza tremava, i denti avevano morso così tanto il labbro che ora vi usciva del sangue.

Sapeva che avrebbe dovuto dire qualcosa, qualsiasi cosa. 

-Mei, tu sei sempre la stessa. Tu sei sempre Mei Kuroba.

-Non sarò mai Mei Kuroba. Sarò sempre una ragazza che non ha mai avuto un nome.

-Mei, cosa sta succedendo? Perchè improvvisamente parli così?

Conan le prese una mano, stringendola forte, cercando di infonderle coraggio e di fermare le sue lacrime. 

Anche se era lui quello che non stava capendo più niente.

-I miei genitori mi hanno mandato una lettera.- Spiegò lei- I miei genitori naturali, Conan.

Conan sgranò gli occhi: non si aspettava di certo una cosa del genere.

-Mei...

-Vogliono incontrarmi, mi rivogliono a casa con loro. Vorrebbero parlare.- Mei piegò la testa all'indietro, scoppiando in una risata triste- Quei luridi schifosi vogliono vedermi adesso. Come se non sapessi che adesso hanno una nuova vita ed una nuova famiglia. Come se io fossi sempre stata con loro.

A Conan ronzavano le orecchie. Troppe domande si affollavano nella testa: i genitori naturali di Mei volevano parlarle? E come avevano fatto a rintracciarla? Come avevano fatto a mandarle una lettera? Ma soprattutto: con che coraggio facevano una richiesta tanto sfacciata alla figlia che avevano abbandonato in fasce diciotto anni prima?

Insieme -Dopo Ricordati di me-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora