Da Camila a Lauren / Sugapuff Interview London

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Era sempre un sollievo quando lasciavamo gli Stati Uniti.Era come se respirassimo aria nuova quando avevamo l'opportunità di volare oltre oceano – anche perché la maggior parte del team stava a casa. Viaggiavamo con le nostre famiglie e con le persone più importanti, come per esempio i truccatori, stilisti, guardie del corpo e tour manager. Era come se fossimo libere dagli sguardi dei manager e potessimo finalmente essere noi stesse. Londra era la nostra prossima fermata. Amavi Londra – c'era la storia e l'arte per la quale provavi molto fascino e ammirazione. Mi dissi che volevi trasferirti lì un giorno e che io sarei venuta con te.

Avemmo un intervista con Sugapuff quando siamo arrivate a Londra. Era incredibile; uno dei ragazzi più divertenti che ci abbiano mai intervistate. Era come se fossimo delle bambine nelle sue interviste – non volevamo ma continuavamo a dire cose inopportune senza accorgercene. Beh, io mi accorgevo di quello che dicevo, ma non credo che tu realizzassi quello che dicevi dopo averlo detto. Ci chiese una domanda che era tipo, 'che cosa rende una donna un boss' o qualcosa del genere? Era una bella domanda e stavo rispondendo di conseguenza. Quando poi l'ha spostata verso di te, tu hai incominciando a rispondere dicendo che ti piaceva davvero la mia risposta.

'Thanks buddy!' ti risposi. 'Buddy' era un modo con la quale ci chiamavamo anche prima dell' incontro. Era solo perché tutti quanti quelli del team sapevano che eravamo più che amiche, ma intorno ai manager avremo reso chiaro che eravamo solamente "buddies" – esattamente quello che volevano.

'Nessun problema buddy!' mi risposi. Ci stavamo solo scherzando su ma Ally e Normani la presero come una presa per il culo. Fu solo dopo che finimmo l'intervista che vidi Normani e Ally menzionare le Camren dopo averti chiamata buddy. Solo Dinah era seduta dall'ltra parte del divano e sospirava rumorosamente. Loro sapevano della nostra piccola frase "buddy" tra di noi e lo trovavano esilarante.

Non c'era nulla. Quello era il punto –e non seppi mai come arrivammo a questo punto ma lui chiese a noi di che cosa odorasse Dinah o qualcosa del genere? Non avevo idea di come andare avanti da quello, ma appena la domanda uscì, mi ricordai di una canzone di Lana Del Rey che tu eri solita cantarmi quando volevi prendermi in giro.
"...sa di Pepsi" incominciai a cantare mentre ti guardavo.  Ti sei raddrizzata e sei scoppiata a ridere. Amavo quanto fossero divertenti le interviste quando i manager non erano lì. Probabilmente o avrebbero visto ma una volta tornate negli Stati Uniti, che sarebbe stato dopo quell'intervista. Il nostro tour manager era lì ma lui aveva ragione, era parecchio vicino a noi e ci rispettava.  Non era come gli altri ragazzi che erano lì solo per i soldi, lui si preoccupava di tutto gli aspetti e del nostro benessere.

L'ultima parte dell'intervista ci uccise e Lauren, non riuscimmo a smettere di prenderti in giro per tutto il viaggio verso casa. Solitamente, era compito mio chiudere con dei commenti inopportuni ma questa volta toccò a te. Non ricordo davvero cosa lui ti chiese o altro ma ricordo che tu risposi urlando 'le ragazze che lo fanno da sole!!' – ma che cazzo Lauren, sto letteralmente ridendo anche adesso che lo scrivo. Solo Dio sa dove la tua sporca mente stava andando a riferirsi ma dopo che tu lo dissi io non riuscivo a smettere di rotolarmi dal ridere. Ricordo che in auto, Ally si girò verso di te e ti disse che avevi bisogno di Gesù – eri così in imbarazzo nel viaggio verso casa. Mi fece sorridere quanto fossi tenera.

Amavo i tempi come quelli; tempi dove eravamo solo una grande famiglia. Non era come se fossimo un gruppo di ragazze che stava girando l'UK; era come se fossimo migliori amiche che stavano facendo una vacanza insieme. Non eravamo limitate da un contratto che ci avrebbe modellato per essere in un certo modo; eravamo solo 5 ragazze che stavano vivendo la loro vita. M mancano giorni come quelli Laur. Le cose sono sempre state complicate tra noi, ma le cose sono incominciate ad essere complicate anche con le altre ragazze. Mi mancano le giornate di X-Factor dove tutto era più semplice. Non ho realizzato che il mio errore avrebbe influenzato solo la nostra relazione, ma avrebbe influenzato la mia relazione con tutte quante.

Tutto quello che ho fatto è stato rovinare le cose a quelli che mi stavano intorno. Non volevo ferire nessuno – loro hanno pensato che io volessi ferirli intenzionalmente ma tutto quello che volevo fare era ferire me stessa e spezzare il mio cuore. Ho sempre messo voi ragazze prima di me – o così pensavo. Non ho mai fatto nulla per rovinare di proposito le cose. Le cose sono diventate peggiori da lì in poi. Sapevo che tornare negli Stati Uniti significava più controllo da parte dei manager e sarebbe stata una grande distanza tra noi. Non ero pronta per quello.

Non importa quanto io ci abbia provato, non ero pronta a perderti.

"Letters she never sent" - [Traduzione Italiana]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora