Capitolo 7.

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È piena mattina, si sentono rumori provenire dalla cucina: rumori di tazze e di cucchiai. Ieri sera io e Francesca abbiamo parlato fino alle tre e mezza quasi, poi è andata a dormire perché aveva la schiena che gli bruciava perché il giorno prima era andata al mare e si era scottata è inoltre era stanchissima. In questo siamo uguali, anche io appena vado al mare mi scotto, divento rossa come un peperone e mi brucia tutto, un paio di volte ho anche preso l'insolazione.
Ora sono le 10 quasi e per la prima volta in vita mia sono felice, lei mi ha scritto, abbiamo parlato per tutto il tempo e spero che oggi non sarà da meno.
Voglio solo rivederla. Stare ancora con lei. 
Mi alzo e faccio colazione.
•Rita dai vestiti che andiamo al cimitero.• Dice mio papà.
NO!!
•Va bene.•
Le paure sono fatte per essere superate.
Con tutta calma finisco di fare colazione, mi vesto comoda: jeans e canotta. Fa caldo ma i pantaloni corti non li metto, ho vergogna e non ho il fisico adatto per portarli.
Mia nonna è già pronta, come suo solito, non mi trucco nemmeno, tanto già lo so che finirà male.
Francesca non mi ha ancora scritto, spero solo che ieri sera io non sia stata noiosa o che lei non sia stata bene. Sono sempre così paranoica e negativa.. Ma d'altronde è l'unico  modo per poi non rimanerci male nel caso succeda qualcosa di brutto.
Siamo in macchina, papà e la nonna parlano e io sono sempre più nervosa per questa cosa. So che farà male, ma posso farcela, posso sopportare il tutto, sono abbastanza forte.
Arrivati al parcheggio del cimitero papà e la nonna scendono e si dirigono verso il fioraio che c'è all'entrata, per prendono alcuni fiori.
•Rita, quali ti piacciono di più?• Mi chiede la nonna.
Mi guardo intorno e vedo che è pieno di bellissimi fiori di diverso colore. Però su una parte infondo c'è una specie di piantina, che è semplicemente stupenda, è viola il mio colore preferito.
•Quelle• indico la piantina.
•Non avevo dubbi che sceglievi quelli. È quella che costa di più, ma è quella più bella. Adesso la prendiamo e la portiamo al nonno.• risponde lei.
Cavolo no. Già partiamo male.
Entriamo nel cimitero, mi inizia a mancare l'aria, ma non posso farmi vedere così.
Sii forte Rita.
Attraversiamo quasi tutto il cimitero, a me mettono sempre ansia questi posti.
•Siamo quasi arrivati.• Mi informa papà.
Lo guardo di sfuggito.
Voglio andarmene da qua.
Papà mi indica dove è, più ci avviciniamo è più sento mancarmi l'aria. Letteralmente.
Siamo arrivati, io non riesco nemmeno a guardare li. Guardo ovunque tranne che li.
La nonna appena arrivati gli dà un bacio sulla foto. Mi si stringe il cuore a vederla cosi..
Mio papà mi guarda, ha capito che sto sul punto di piangere e si avvicina, mi abbraccia e li scoppio a piangere.
Inizio a piangere e non riesco più a fermarmi.
Stringo papà il più forte possibile e lui rimane impassibile.
•Non ti ho mai visto così.• mi dice.
Io resto lì, abbracciata a lui, le lacrime scorrono e io non riesco più a fermarle.
Mia nonna mi guarda perplessa, come se avesse visto qualcosa fuori dal normale, come se io non potessi provare emozioni. Questa è l'immagine che do di me, di una ragazza insensibile che non prova nulla, ma quello che provo lo so io.
Dopo qualche minuto la smetto e riprendo pieno possesso di me stessa. Mio padre decide che è meglio se andiamo via, stare lì in quelle condizioni non è il massimo quindi Dopo che abbiamo messo la piantina lì vicino e innaffiato le altre, accendiamo un lumino e Mi trascino fuori da quell'inferno, passo dopo passo. Arrivati alla macchina ci dirigiamo verso il panettiere dove la nonna scende e prende il pane per il pranzo. Andiamo a casa, una volta arrivati mi cambio mettendomi qualcosa di più comodo, mi lego i capelli e aiuto mamma a finire di cucinare, metto la tavola e preparo i piatti. Mangiamo e una volta finito faccio il contrario. Sparecchio e pulisco. Una volta finito non ho voglia di riposarmi quindi mi metto fuori al balcone sulla sdraia a guardarmi il mio bel panorama, lo starei a guardare per ore e ore.
Francesca non mi ha scritto, ho paura.. voglio rivederla.
Mentre sono immersa nei miei pensieri si avvicina mamma e si siede vicino a me. Accendendosi una sigaretta mi dice:•Mi ha detto papà che oggi hai pianto al cimitero.•
La guardo stupita, parla come se io non potessi piangere o provare emozioni.
•Si, credo sia una cosa normale. Ogni essere umano si sarebbe messo a piangere.• Gli rispondo il più freddamente possibile, mi dà fastidio quando fanno così.
Mamma:•Bhe si è normale, sarebbe stato strano il contrario.•
Preferisco non rispondere. Una volta finita la sigaretta va a distendersi sul letto, io invece rimango lì a guardare quel panorama, immersa nei pensieri e a rivivere la sera prima, quando stavo con Francesca. Mi sono innamorata di lei e non so nemmeno che interessi ha lei.. Se gli piacciono i ragazzi o le ragazze. Non so nulla di lei, so solo che mi sono innamorata di lei. Lei, c'è sempre e solo lei, ovunque.
Queste cose per me mi portano sempre e solo a stare male..
Dopo non so quanto tempo si sveglia mia nonna, mi guarda e mi sorride io non posso fare altro che ricambiare. Giusto il tempo di fare il caffè che si svegliano mamma e papà, loro restano in cucina io, invece io sulla sdrai sul balcone.
Voglio vederla, sentire il suono della sua voce o ancora meglio quello della sua risata. Voglio stringerla, poterla proteggere in un certo senso. Lei ha tutta quella sicurezza che a me manca. Lei ha tutto ciò di cui ho bisogno io.
Suona il citofono.
Guardo il cellulare e vedo che sono le 6, e che ci sono dieci nuovi messaggi da Roberto, non gli rispondo non ho voglia di sentirlo.
Papa apre la porta.
•Chi è?• chiedo.
•Zia• risponde papà.
Che palle.. Spero non ci sia alessia.
Appena entra sento zia urlare dietro a mia sorella e a iniziare a giocarci.
Entro per fare la mia parte, per far vedere che esisto anche io.
Cazzo.. Francesca. È lì.
Mi guarda e io non posso fare a meno di immobilizzarmi, mi sento le gambe come fossero gelatina, e con un po' di forza mi trascino verso di lei.
•Ciao• mi dice sorridendo, ha Questa bellissima capacità di ridere sempre, per qualsiasi cosa e ogni volta che lo fa, fa sorridere anche me.
•Ciao• rispondo io.
Cazzo ma come sono vestita?! Ho il pigiama.. Che vergogna.. Non ci posso credere.
•Rita dai andiamo in camera di la.• dice Alessia
•Si arrivo• rispondo.
Andiamo in camera e alessia si mette su una specie di divano fatto in paglia e io e Francesca ci sediamo su una cassapanca.
Mio fratello arriva e si mette in mezzo, come suo solito. Lo odio per questo.
Francesca con il suo fare dolce inizia a parlargli:•Come ti chiami?•
Lui non riesco a risponde è ancora troppo piccolo per riuscire a parlare, poi ha vergogna e cerca di nascondersi fra le mie traccia.
Quanto posso adorarlo?!
•Antonio• rispondo io.
•Li guardi i cartoni, Antonio?• gli chiede.
Lui fa sì con la testa. Lei fa un sorriso che è semplicemente stupendo, quasi quanto lei.
•Anche sam il pompiere?• gli chiede.
Lui stravede per quel cartone. Gli fa un gran si con la testa. Francesca allora con tutta calma prende il cellulare dalla tasca e inizia a mettere un video. Mio fratello urla:•Sam!!•.
Si avvicina un po di più a me per fargli vedere il cartone, perché lui è ancora legato a me.
Dio il suo profumo..
Mi agito, ma cerco di rimanere il più calma possibile.
Come diamine è possibile che una ragazza possa farmi questo effetto?!
•Mio cugino adora questo cartone, di conseguenza l'ho scaricato sul telefono, così quando sto con lui glieli faccio guardare e si sta.• Mi dice.
•Anche a lui piace questo cartone e anche Peppa pig ma io lo odio.• gli rispondo.
•Anche mio cugino è così.• mi risponde.
La guardo sorridendo, non so più cosa altro dire.
È così bella.. Che qualsiasi cosa io dica sembra stupida è banale.
Restiamo così per un Po per la prima volta mi sento vulnerabile, poi zia le chiama per andare via.
No... Ho ancora bisogno di lei qui con me.
•Rita domani sera usciamo?• mi chiede Alessia.
•Sii!• rispondo, dando per scontato che ci fosse anche Francesca..
•Bene allora ci vediamo domani..• risponde.
Se ne vanno.. È il vuoto che avevo torna a divorarmi. È una cosa così frustante..
La serata poi procede tranquilla, usciamo ma stiamo poco fuori, ma io penso solo a lei e a cosa provo nei suoi confronti. È una cosa nuova tutto questo, il fatto che a me piaccia una ragazza è una cosa normale ma.. Ma ciò che provo nei suoi confronti è troppo. Nulla di tutto ciò è paragonabile ha cosa ho provato io con altre persone. Questa cosa mi spaventa, se prima stavo male, se questa cosa andrà male.. Non so come né potrei uscire.

Il tempo passa, ma tu non passi mai.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora