La sera ieri è trascorsa tranquillamente. Abbiamo mangiato e per tutto il tempo Francesca è stata seduta vicino a me, abbiamo riso, scherzato e sono state bene. I miei sorrisi non erano forzati, non erano finti, erano veri, come mai prima d'ora. Non sono mai stata così tanto bene con qualcuno, non mi sono mai sentita a mio agio con qualcuno, con lei potrei parlare di qualsiasi cosa e non vergognarmene. Per me arrivare a parlare di me con una persona è un fan passo perché vuol dire c'è ci tengo e anche molto, vuol dire che mi fido e non poco, però è anche vero che quando lo faccio pretendo che anche l'altra persona lo faccia, se non lo fa vuol dire che ho dato fiducia alla persona sbagliata. Dopo mangiato siamo state un altro po' di tempo insieme poi se ne sono andati.
Adesso è pieno pomeriggio, papà è uscito e fra un po dovrebbe tornare. Il citofono suona.
Ah eccolo.. Sale di fretta e appena entra lo vedo parlare con mamma. Poi mi chiamano: •Rita dai fai le valigie che torniamo su.• mi dice papà.
NO!! IO DEVO STARE QUA, FRANCESCA...
Iniziò a sentire un gran vuoto nello stomaco che inizia a divorarmi poco a poco, fa sempre più male, ogni secondo che passa. Fa sempre così, non ti puoi mai fidare di lui. Ho gli occhi che stanno iniziando ad andarmi a fuoco, ho un enorme groppo in gola. E lui non capisce un cazzo!
•Va bene.• Gli dico senza aggiungere altro.
Mi chiudo in camera a preparare la valigia, dopo un po arriva mamma che cerca di farmi stare meglio, ma non capisce nulla nemmeno lei, a stento ci capisco io qualcosa in tutto questo.
Nel frattempo è arrivata zia e Alessia, sta cercando di convincere papà di rimanere un altro po', ma proprio non ci riesce.
Cerco di farmi vedere il meno possibile, non voglio che mi vedano in questa condizioni, sono sul punto di esplodere e non posso.
Non posso permettermelo.
Non dico nulla a nessuno.
Papà scende le valige io resto su con mamma.
•Rita mangia qualcosa• mi dice la nonna.
•No• le rispondo e me ne vado.
Mi distendo e guardo il soffitto, penso a tutto quello che ho passato questa estate, che probabilmente ho conosciuto l'amore della mia vita e lei non sa nemmeno che esisto a momenti, che il mio migliore amico Roberto non conta più nulla quasi.
Le lacrime iniziano a scendere e non riesco a fermale.
Sono un idiota. Sono un idiota innamorata di quella ragazza che è semplicemente perfetta. Sono un idiota che è innamorata di Francesca e che adesso va via lasciando l'amore della sua vita qui a 690 km da dove sono io.
•Rita dai dobbiamo andare• viene a chiamarmi mia madre. Non mi ha visto in queste condizioni fortunatamente.
Mi alzo dal letto, mi metto le scarpe e vado giù. Do un abbraccio velocissimo alla nonna e a zia e mi limito a salutare con la mano Alessia.
Non c'è la faccio...
Salgo in macchina, guardo fuori dal finestrino e vedo tutto ciò che più amo di questo mondo allontanarsi da me.
Io: ~Sono partita, mi dispiace non averti salutato.~
Francesca: ~Ma come?! Perché?! Nemmeno un ciao..~
Dio.. No. Non piangere Rita.
Io: ~Mio padre è voluto andarsene subito, mi dispiace.
Lo schermo inizia a bagnarsi di lacrime..
Francesca: ~Okay.. Quando arrivi avvertì però~
Mi odio in questo momento, mi odio più del solito.
Torno a guardare fuori dal finestrino.. Con la musica nelle orecchie le lacrime che non finiscono...
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Il tempo passa, ma tu non passi mai.
RomancePensavo di vivere in estate come tutte le altre. Parto e vado giù.. Pensavo fosse tutto come al solito. La monotonia degli altri anni.. E invece no, ho incontrato lei i suoi occhi che al solo guardarli mi fanno perdere la testa, quel sorriso che dio...