Capitolo 6.

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I giorni passano, è tutto trascorre tranquillamente. Zia e alessia continuano a venire dalla nonna, ma lei no.. Non L ho più vista, né sentita. Non so più cosa fare, ho provato a chiedere di lei ad alessia ma dice che è impegnata o che è con i suoi amici, d'altronde non posso pretendere che stia con me non conoscendomi.
•Rita, dai muoviti o facciamo tardi.• dice mia madre, chiamandomi dalla cucina.
Che palle.. Non voglio andarci a questa cosa. Ci saranno tutti vecchi e io mi annoio a morte.
•Si, arrivo.• Rispondo io dicendo dalla camera da letto, finendo di truccarmi. Il trucco nasconde le mille imperfezioni che ho sul viso, i brufoli, la mia pelle pallida e le occhiaie, è tutto il resto.
Finito.
Vado verso la cucina e noto che mi stanno aspettando.
•Papà ha già iniziato a scendere con Luisa e Antonio, se ti sbrigavi scendevano prima anche noi.• Mi rimprovera mia madre.
Io non L ascolto nemmeno, ormai le parole sono solo suoni e basta.
Io, mia madre e mia nonna iniziamo a scendere, loro parlano di qualcosa che ha a che fare con stasera e per fortuna da casa di mia nonna, all'oratorio sono solo dieci minuti, nemmeno.
Durante questo periodo di tempo tutto camminano avanti e io rimango dietro a seguirli, quasi come non esistessi.
Una volta arrivati i miei genitori si mettono da una parte e ridono e scherzano con Luisa e Antonio, a volte ballano pure. La nonna si siede vicino a una signora che mi guarda, si chiama Giovanna, da come dice la nonna e sua nipote e il signore che presenta il tutto qui è suo marito. Io resto lì seduta vicino la nonna, mentre loro parlano e ogni tanto mi chiedono qualcosa.
Mi annoio. Voglio andare a casa.
Dopo un po sento un cellulare suonare, è quello di Giovanna e risponde: •Ciao. Si. Eh vabbè vedi che noi siamo qua all oratorio che papà sta facendo il karaoke. No. Fatti portare qui. Va bene a dopo.•
La nonna la guarda e le chiede se era la figlia ad averla chiamata.
•Si era lei, sta tornando che era andata a fare un giro in paese stasera. •
Oh bene, che divertimento.
Guardo il telefono che segna le 9 passate quasi. Ho un messaggio da Roberto: ~Ciao, come mai non ti fai sentire più da quando sei partita. Sei fredda e distaccata. Mi manchi..~
Oddio no, così non va bene. Non volevo dargli questa impressione. È solo che da quando ho visto quella ragazza, tutto il resto è sparito. Ho avuto un altra esperienze con un altra ragazza, ci sono stata male. Sono stata male anche con i ragazzi. Sono stata male con le storie d'amore in generale, ma con lei non so cosa sia ma potrebbe essere diverso..
~Ciaoo, si scusa ho avuto da fare. Anche tu mi manchi. ~ gli rispondo.
Dicendo così almeno si calmerà un po', anche se non è che mi manca poi così tanto.
Continuo a parlare con lui del tempo che c'era, di chi era tornato e di chi se ne era andato. Rispondevo sempre in modo freddo, io sono fatta così, non esprimo mai ciò che provo e non dico mai cose dolci. Rimane tutto così fino a quando guardo l'entrata e c'è lei.. Lei è appena entrata e credo di aver smesso di respirare da quell istante, ma credo sia normale.
•Ciao a tutti, mamma ha detto Luisa che ti saluta e che gli devi mandare un messaggio• gli dice rivolgendosi a Giovanna.
Cavolo, è sua figlia.. Oddio Rita calma, fai dei bei respiri profondi e cerca di ricominciare a respirare..
Prende una sedia e si siede vicino a me, resto senza parole, perdo la cognizione del tempo e dello spazio, lei è ed è seduta proprio vicino a me. La guardo e lei guarda me, credo che in quel momento mi sia persa in questi occhi.
• Ciao. • Mi dice.
• Ciao.. • Le rispondo.
• Come stai? • mi chiede.
• bene dai tu? • rispondo, con un filo di voce.
• bene • dice
Io non dico nulla, a stento riesco a parlare, credo morirò fra qualche minuto.
Poi mi sorride e Oddio mi ha sorriso.. Sembro una bambina di 3 anni che l'hanno portata al luna park.
Roberto continua a scrivermi, ma io non ci faccio molto caso, gli rispondo il più velocemente possibile così che poi posso dedicarmi a lei..
Guardiamo come cantano le persone al karaoke, non abbiamo parlato in quell arco di tempo, ma ci sono stati un insieme di sorrisi e di sguardi, io la guardavo quando rispondeva ai messaggi di whastapp e dire che era bella è dire poco, non hanno ancora inventato un aggettivo per descrivere tutta la sua bellezza. Ogni tanto ho notato che anche lei mi guardava, e avere i suoi occhi addosso io mi paralizzavo.
Ad un certo punto il padre presenta un sosia, se così si può chiamare, di Michel jackson. Inizia a cantare, e io e Francesca lo guardiamo.
Averla vicina mi fa stare bene, mi tranquillizza, mi fa smettere di pensare.
Quando il sosia ha smesso di cantare ha invitato le persone ha farsi fare una foto con lui con l'autografo.
•Andate anche voi a farvi la foto con lui.• dice Giovanna.
Francesca :•No.•
Io: •Dai andiamo, ci facciamo fare una foto con l'autografo.•
Lei mi guarda per un Po.. Chissà a cosa stesse pensando o se provava anche lei ciò che provavo io ogni singolo istante in cui lei c'era.
•Va bene, ma solo una.• mi risponde.
In quel istante credo che gli sarei saltata addosso, l'avrei abbracciata e non so cos altro...
Ci mettiamo in fila per aspettare il nostro turno per fare la foto. Lei è agitata e tranquilla allo stesso tempo. Io invece è già tanto che mi reggo in piedi vicino a lei.
Arrivati al nostro turno, Do il mio cellulare a mia madre che ci fa la foto è sopra il bigliettino da visita ci fa anche l'autografo.
•Vieni, sediamoci qui. • mi dice indicandomi una panchina libera. Eravamo Solo io e lei. Io non parlo perché non so cosa dire, non mi ricordo nemmeno più come si fa a momenti.
L'unica cosa che riesco a fare è sorridere.
•Aspetta vado a prendere una lattina di coca cola. Tu vuoi qualcosa?• mi chiede
•No no grazie• rispondo.
Lei mi sorride e si dirige verso non so dove a prendere una lattina di coca cola. Pensandoci alla fine questa cosa dell'oratorio è del karaoke mi piace.
Torna con una lattina di coca cola grande, si siede e ne beve un sorso.
•Mi mandi le foto?• mi dice
•Si certo• rispondo
Francesca:•Aspetta ti do il mio numero così me le mandi su whastapp.•
Io: •Si va bene.•
Oddio che bello avrò il suo numero, così poi potremmo parlare sempre..
Mi da il suo numero, gli mando le foto e poi iniziamo a parlare ma di quello che parliamo e poco importante, ciò che veramente conta è che lei è lì davanti a me e io vorrei solo baciarla, o addirittura abbracciarla.
•Vuoi un po di coca cola?• mi chiede. 
•Sii• gli rispondo.
Così facciamo metà e metà. Mai nessuno lo aveva fatto o meglio me lo hanno chiesto ma ho sempre rifiutato. Non amo condividere le cose con altre persone.
Con lei, invece, condividerei qualunque cosa.
Mi dice alcune canzoni che lei ascolta , che Dio sono bellissime, quasi quanto lei.
Nulla può mai essere bella o perfetta quanto lei.
Dopo qualche ora che stiamo insieme torno a casa, da quando abbiamo iniziato a parlare non Abbiamo più smesso, abbiamo parlato di tutto, non sono mai stata così bene in vita mia. Iniziai ad avere sonno, ma resto comunque sveglia per parlare con lei, sono le due passate e io e lei stiamo parlando di "amore". Ciò che io provo per lei non ha quel nome, è qualcosa di più di amore..

Il tempo passa, ma tu non passi mai.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora