5) Si balla!

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Il sabato arrivò con una velocitá inaspettata e anche quel pomeriggio ci sarebbero state delle prove; una nuova scusa era pronta, la mess'in scena era pronta e Jade sapeva perfettamente cosa fare. Avrebbe detto a sua madre che andava a studiare con Beck, in biblioteca, per una verifica molto importante.
Come previsto, la madre di Jade credette alle parole della figlia e le raccomandò di non tornare troppo tardi; la ragazza uscì di casa e Beck e sua madre erano giá pronti per andare alle prove.
Provarono senza sosta fino alle sette meno un quarto di sera, poi ognuno ritornò a casa sua.

Jade era stesa sul letto a prepararsi psicologicamente alla gara del giorno dopo; pensava e ripensava a come sarebbe andata, aveva paura di dimenticare i passi e di fare una figuraccia di fronte a tutti, aveva paura che Beck le facesse fare una brutta figura.
Aveva bisogno di provare, non voleva sbagliare nulla, voleva assicurarsi un posto sul podio, voleva che la sua esibizione fosse indimenticabile; l'ansia si stava pian piano impossessando di lei, ogni minimo pensiero sulla gara le faceva aumentare la sua paura di sbagliare. Doveva provare in quel momento e Beck doveva provare con lei; andò verso la finestra e la spalancò, quella di Beck era giá aperta come ogni sera però lui non c'era. Jade pensò che stesse mangiando o che fosse in bagno, perciò decise di aspettarlo. Dopo un po' il ragazzo entrò nella stanza con solo un asciugamano in vita e si sorprese vedendo Jade seduta sul suo letto.
-"Sei entrata di nuovo dalla finestra?"- le chiese Beck con tono di rimprovero.
-"Sì, ma è per una buona causa."- si giustificò la ragazza, che intanto si era coperta il volto con una mano per non mostrare il suo viso rosso dall'imbarazzo.
-"Non preoccuparti, puoi togliere la mano. Qual è la tua buona causa?"
-"Dobbiamo provare."- gli disse Jade -"Per la gara."
-"Oggi abbiamo provato tantissime volte e ora sono stanchissimo; andrá tutto bene e poi noi siamo bravi."
-"Non basta essere bravi, dobbiamo essere perfetti, dobbiamo stupire tutti."- dichiarò Jade.
Beck si posizionò dietro di lei e le poggiò le mani sulle spalle, per farle un massaggio. Jade trasalí a quel gesto inaspettato ma era troppo rilassante per dirgli di smettere.
-"Sei troppo agitata."- le sussurrò all'orecchio.
-"Ne sono consapevole."- confermò Jade.
-"Perchè non ti rilassi un po'? Ti farebbe bene."- le consigliò, poi.
-"Perchè non ci riesco, diamine!"- sbottò -"A volte mi sento come se tutti si aspettassero solo il meglio da me; ho paura di fallire e deluderli tutti."
-"Ma questo è solo il frutto della tua immaginazione, non devi aver paura di deludere nessuno. Lí fuori c'è gente che ha fiducia in te, come il tuo ragazzo, i tuoi amici, i tuoi genitori, io."
-"Cameron non è molto d'aiuto ultimamente."- disse con un velo di tristezza, ricordando il loro ultimo litigio.
Si voltò a guardare Beck e si buttò tra le sue braccia, facendolo cadere all'indietro sul letto, in quel modo Jade si ritrovò sopra di lui, col viso schiacciato contro il suo petto, che emanava un odore di vaniglia e menta.
-"Al tuo ragazzo non farebbe piacere sapere che tu sei sola con me, in camera mia."- ironizzò Beck.
-"Non mi importa, adesso lui non c'è e io ho bisogno di qualcuno che mi sostenga in questo momento, non posso aspettarlo per sempre."- confessò Jade.
I due rimasero stretti a lungo, fino a quando Jade decise di ritornare nella sua stanza e fare una profonda dormita per alleggerire la tensione.

La mattina presto, Jade era giá sveglia e continuava a muoversi nel letto, per cercare di dormire ancora un po', ma tutti i tentativi erano inutili e lei era completamente sveglia tanto che riusciva a sentire suo padre russare dalla stanza accanto.
Si voltò verso la finestra e si chiese se Beck stesse ancora dormendo oppure era sveglio come lei; decise di mandargli un messaggio.
da Jade:
Sei sveglio o dormi ancora?
da Beck:
Mi sono appena svegliato.
da Jade:
Fantastico, allora non sono l'unica sveglia alle cinque e mezza di domenica mattina.
da Beck:
Pronta per la gara?
da Jade:
Non parlarmene, ho paura di sbagliare i passi o di dimenticarli.
da Beck:
Non preoccuparti, andremo benissimo: abbiamo lavorato duramente e con buona volontá. Ce la faremo!
da Jade:
Speriamo bene.
da Beck:
A che ora è la gara?
da Jade:
Alle dodici.
da Beck:
Okay, ci vediamo più tardi.
da Jade:
A dopo.

Till the end.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora