8) A cena da me.

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Leggete lo spazio autrice alla fine, grazie.

Il sabato mattina Jade si svegliò alle otto, scese in cucina per fare colazione anche se non aveva tanta fame, salutò i suoi genitori con un pigro buongiorno, riempì una tazza di caffè e si sedette su uno degli sgabelli in pelle dell'isola della cucina.
Mentre sorseggiava la bevanda calda, qualcuno suonò alla porta.
-"Vado io."- sbuffò.
-"Grazie tesoro."- le disse sua madre.
-"Sì... sì"- borbottò.

Camminò lentamente verso la porta e tutto questo aspettare fece pazientare colui o colei che era fuori, per questo suonò ancora il campanello.
-"Arrivo!"
Aprì la porta e si trovò Beck di fronte che teneva un pacchetto tra le mani.
-"Che vuoi a quest'ora?"- chiese leggermente irritata.
-"Buongiorno anche a te, Jade."
La ragazza sospirò e alzò gli occhi al cielo.
-"Potrebbe andare meglio. Dai su, riprova."- la stuzzicò Beck.
-"Allora?!"- chiese spazientita.
-"Okay, calma. Hanno lasciato per sbaglio questo di fronte alla mia porta, è per tuo padre."- spiegò il ragazzo.

La madre di Jade si presentò all'ingresso per vedere come mai la figlia ci mettesse tanto, vedendo Beck lo invitò ad entrare e gli offrì del caffè.
Diede il pacchetto al padre di Jade che lo osservò attentamente, per ricordare cosa ci fosse dentro. Poi, come se qualcosa fosse scattato, capì cosa conteneva il pacco.
-"Tesoro sono arrivati i nostri biglietti!"- annunciò euforico a sua moglie.
-"Biglietti per cosa? Perché non ne so niente?"- chiese perplessa Jade.
-"Andremo ad un concerto dei Rolling Stones a New York e zio Chester ci ospiterà per quattro giorni; io e tua madre faremo una piccola vacanza."- le spiegò suo padre.
-"Quando avreste avuto intenzione di dirmelo?"
-"Ci ho provato, ma tu hai gentilmente detto che eri occupata con André e non ti importava."- le ricordò sua madre.
A quelle parole, Beck sembrò accigliarsi: cosa aveva da fare Jade con André? Non era suo interesse ma un po' era geloso.

-"Mi porterete con voi, vero?"- chiese in tono duro.
-"No, devi andare a scuola e in ogni caso abbiamo solo due biglietti."- precisò il signor West.
Beck intanto fingeva di non essere interessato alla conversazione e continuava a rigirare il contenuto della sua tazza, sorseggiando il caffè di tanto in tanto.
-"Non posso restare a casa da sola per quattro giorni."- disse assumendo un tono melodrammatico; spesso convinceva la gente con quel tono, ma probabilmente lo aveva usato così tanto coi suoi genitori che aveva perso il suo potere magico.

-"È inutile che ci provi, è ovvio che non resterai qui ma andrai a stare da tua zia Emily."
-"No, non da lei. Mi odia e poi casa sua puzza di cipolle e pipì di gatto."- ribattè disgustata all'idea di dover passare anche solo mezz'ora con quella pazza di sua zia. E per di più c'erano anche quei pestiferi dei cugini che non le lasciavano un attimo di pace e non rispettavano la sua privacy. Non ci sarebbe andata neanche con la forza.
-"Non dire così, Jade."- la rimproverò sua madre. Infatti avrebbe potuto dire cose peggiori sul conto di quella famiglia, ma preferì starsene ferma, con le braccia incrociate e un'espressione di disappunto stampata in faccia.

Il ragazzo colse al volo l'occasione e propose ai genitori di Jade di farla restare a casa sua, così la mattina sarebbero andati a scuola insieme e Jade era vicinissima a casa per ogni evenienza.
Inizialmente il signor West sembrò titubante: insomma far stare la propria figlia femmina a casa di un ragazzo non è il grande sogno dei papà, vedono le loro figlie come se fossero perennemente bambine. Ma alla fine cambiò idea anche grazie all'insistenza di Jade che non voleva stare da sua zia per così tanto tempo.

-"Partiremo tra cinque giorni."- la informò il padre -"Non voglio che piombi a casa dei genitori di Beck di punto in bianco, stasera li inviteremo a cena da noi e gliene parleremo."

Jade finì di fare colazione, salutò Beck e dopo essersi preparata, sua madre la trascinò a con lei a fare la spesa per la cena di quella sera.
Entrarono in almeno sei negozi di alimentari e nella pasticceria di uno chef famoso per il dolce.
"Sarà una cena interessante" pensò Jade.
Insomma: un ragazzo e una ragazza che da piccoli erano inseparabili e ora stavano riallacciando i rapporti; due coppie di genitori che tempo prima erano soliti trascorrere insieme le loro giornate anche a causa dei loro figli. Era un po' come se tutto si stesse ripetendo. Jade ricordava perfettamente che quando la famiglia di Beck era arrivata per la prima volta dal Canada, sua madre li aveva invitati ad una cena per dar loro il benvenuto; da quella prima sera s'instaurarono le basi per un legame solido e duraturo tra le due famiglie.

Till the end.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora