13) Miracolo del Ringraziamento.

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Il mondo si era fermato alle undici del mattino per le cinque persone che si trovavano in quel salotto di una casa californiana esternamente uguale a tutte le altre che si trovavano nell'isolato. All'interno invece era come trovarsi nell'occhio del ciclone: una zona di calma calma apparente intorno alla quale si scatenano tempeste mostruose.

In un momento come quello, altre persone avrebbero cercato in ogni modo di curare quella ferita aperta ormai da anni, ma a casa Oliver nessuno osava prendere garze e disinfettante (N. B. si tratta di una metafora, per chi non avesse capito) per provvedere a quello squarcio aperto dalla lama più affilata di tutte: l'abbandono.

Perché era questo che Michael aveva fatto sei anni prima, quando erano ancora una famiglia, quando aveva appena compiuto diciannove anni e pian piano stava avvicinandosi al mondo degli adulti. Aveva abbandonato tutta la sua famiglia a causa di una notte di imprudenza che aveva cambiato tutta la sua vita. Aveva dovuto prendere decisioni importanti e in fretta, forse la mancanza del consiglio di un adulto lo aveva portato a sbagliare... Se solo avesse chiesto ai suoi genitori cosa fare, non sarebbe mai scappato e non si sarebbe trovato in quella situazione tanto scomoda.

Ma doveva farlo. Doveva dimostrare a tutti che sapeva cavarsela da solo, senza l'aiuto dei genitori. Perciò una mattina era sparito dalla casa parigina della sua famiglia e non era più tornato.

Ricordava perfettamente quel giorno. La sera prima aveva preparato un borsone con le sue cose e i suoi risparmi e lo aveva nascosto sotto il letto, nell'eventualità che la mamma fosse entrata mentre lui non c'era.
Si era svegliato intorno alle tre del mattino, si era vestito ed era uscito semplicemente dalla porta principale, come faceva tutti i giorni.
Aveva pedalato fino a casa di Vivienne, che già lo aspettava fuori.

La loro idea era quella di prendere un treno per la Provenza, dove avevano già trovato una casa, non molto lontana dalla stazione della città. In quella piccola cittadina avrebbero potuto ricominciare da capo e dare inizio a un nuovo capitolo della loro vita.

La loro fuga era riuscita alla perfezione. Entrambi sapevano che i loro genitori avrebbero avvertito le autorità ma nessuno li avrebbe mai trovati. La notizia della loro scomparsa apparve in tutti i notiziari del paese per molti mesi, ma alla fine ci avevano rinunciato tutti.

Tutto andava per il verso giusto, Vivienne aveva partorito una bambina che era la gioia dei suoi genitori. Il lavoro per Michael andava molto bene per un ragazzo di soltanto diciannove anni che non aveva nemmeno iniziato l'università; guadagnava abbastanza da poter portare avanti la sua famiglia di tre persone.

Due anni dopo, il padre di Vivienne, un noto imprenditore francese, morì e avendo perso i contatti con tutti i suoi parenti, la ragazza lo venne a scoprire leggendo il quotidiano. Rimase sconvolta dalla morte prematura del papà e insieme a Michael decisero di ritornare tutti a Parigi per partecipare ai funerali e stare accanto alla madre.

Il loro ritorno fu sconvolgente per la mamma di Vivienne, che voleva avvertire gli Oliver. Michael la pregò di non farlo e con un po' di pressione, riuscì a convincerla.
Dopo i funerali, passarono del tempo insieme per permetterle di conoscere la nipote. Le avevano proposto di andare a vivere con lo loro, ma aveva rifiutato perché doveva occuparsi dell'attività del marito.

Tutto era tornato alla normalità per la piccola famiglia. Michael riceveva una promozione dopo l'altra e guadagnava molto, tanto da poter permettersi di compare una casa più grande per il suo nucleo familiare. Dopo un po' decisero di sposarsi, per ufficializzare il loro legame. La cerimonia fu semplice e con pochi intimi.

Chloé, questo era il nome che avevano scelto per la bambina, cresceva sana e forte. Era molto curiosa e le piaceva scoprire cose nuove. E fu la sua curiosità a riportare Michael in America, dai suoi genitori e suo fratello.
La piccola voleva conoscere i suoi nonni americani e in occasione del suo sesto compleanno, il suo papà e la sua mamma l'avrebbero finalmente portata in America.

Till the end.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora