Till the end.

7)Una canzone per te.

Leggete lo spazio autrice alla fine.
Grazie mille e buona lettura :)

Quella sera non fu affatto come la precedente, Jade condivise con Beck la sua piccola passione: guardare le stelle stesa sul tetto.
Con non poca difficoltà riuscirono a salirci, avevano portato anche due cuscini per stare più comodi.
Il cielo era un po' nuvoloso ma questo non impediva alle stelle di essere meno luminose.
La brezza fresca della notte soffiava leggera sui loro volti e poco a poco sui fece sempre più tardi.
Beck e Jade, non più concentrati due stelle, erano immersi in una conversazione così fitta da non accorgersi che il cielo era diventato sempre più nuvoloso e stava per scatenarsi una fitta pioggia. Di colpo vennero bombardati da milioni e milioni di gocce d'acqua piovana e prima di rendersene conto la pioggia aumentò.
-"Ci voleva dopo tutto questo caldo."- commentò Jade, godendosi la freschezza della pioggia sul viso.
-"Non sarà meglio rientrare? Mi sto inzuppando tutto."
-"Non fare il guastafeste."
-"Non che mi dispiaccia stare qui, ma... sarà tutto scivoloso e scendere diventerà pericoloso e difficile."- osservò Beck.
-"Forse un po' di ragione ce l'hai, ma guarda quant'è bello starsene qui a sentire la pioggia a contatto con la pelle."
-"Dai rientriamo."
-"Guastafeste."- borbottò la ragazza mentre Beck scendeva.

Tornarono di nuovo nella stanza di Jade e mentre lei era in bagno a prendere delle asciugamani, lui si tolse la maglietta, che ormai era completamente bagnata, e l'appoggiò sul davanzale della finestra.
-"Ti eserciti a fare lo spogliarellista, Beck Oliver?"- chiese Jade, cogliendo di sorpresa il ragazzo che rise per poi afferrare al volo l'asciugamano che gli lanciò.
Passò l'asciugamano tra i capelli poi l'adagiò sulle spalle.

-"Domani ho un compito di storia difficilissimo."- si lamentò la ragazza -"Dovrò studiare tutta la notte per prendere almeno la sufficienza."
-"Ti aiuto io."- propose Beck.
-"No, devi asciugarti e andare a dormire."
-"Non sei mica mia madre, decido io cosa fare e ho deciso che rimango ad aiutarti. Prendi il libro."
-"Prima vado a cambiarmi, non so tu, ma io non voglio prendere una polmonite."
Ancora una volta si dileguò in bagno e ci restò per una buona mezzora.

-"È facilissimo!"- esclamò dopo aver imparato tutto il capitolo e averlo ripetuto al ragazzo.
-"Grazie mille, sei il mio eroe."- disse abbracciandolo.
Erano ormai le tre di notte e Jade non si reggeva più in piedi, si stese sul letto e in qualche minuto si addormentò; Beck la coprì con il lenzuolo e se andò via dalla finestra. Era ora di dormire anche per lui.

Il giorno seguente il compito di Jade andò bene, era più che sicura che avrebbe preso almeno la sufficienza, perciò andò a ringraziare Beck per il suo aiuto. Prima passò dal suo armadietto a posare il libro di storia e a prendere quello per la prossima lezione, ma la sorpresa che l'aspettava la rimase sconvolta.
Era Cameron, appostato vicino all'armadietto di Jade. Non fece niente; rimase fermo a guardarla con sguardo ossessivo in tutti i suoi movimenti, fino a quando se ne andò.
La ragazza era notevolmente scossa, non osava immaginare a cosa sarebbe potuto arrivare.

Trovò Beck poco dopo e appena lo vide gli corse in conto e lo abbracciò.
-"Grazie, grazie, grazie."- mormorò la giovane.
Beck fraintese il significato dei suoi "grazie", pensava che si riferisse al compito ma Jade pensava a tutt'altro quando l'aveva abbracciato. Lo ringraziava per essere lì a proteggerla, lo ringraziava per essere ritornato da lei, ma questo Beck non poteva saperlo.
Era così ovvio agli occhi di tutti che con Beck era diversa. Tutti, tranne lui che era da sempre abituato a vederla così. Con gli altri si limitava ad essere cattiva come lo era sempre stata, invece quando era con lui rideva di più ed era meno cinica. Con Beck tutto era diverso e non voleva ammetterlo, ma pian piano si stava innamorando di lui e ogni giorno i sentimenti nei confronti del ragazzo crescevano sempre di più. Infondo era una buona idea, quella dell'amicizia, per riavvicinarsi a lui.