9) Visite inaspettate.

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Jade e Beck non tennero nascosto ai loro amici che stavano insieme, volevano condividere con gli altri la loro felicità e l'euforia del loro giovane amore. I loro genitori, al contrario, non ne sapevano ancora niente. Gliel'avrebbero detto se in un mese sarebbe andato tutto bene tra di loro.

La mattina della partenza, Jade salutò i genitori e portò la valigia con tutte le sue cose a casa di Beck, dove sarebbe stata in quei giorni. Il ragazzo rimase leggermente scioccato alla vista dell'enorme valigia e continuava a chiedersi cosa ci fosse dentro e se tutta quella roba le servisse davvero, visto che casa sua era accanto.
Smise di pensarci quando notò che erano in ritardo per la scuola, così anche Beck salutò i suoi genitori e con la mora si incamminò verso la Hollywood Arts.

Quel giorno avevano la prima prova per lo spettacolo, perciò avrebbero saltato le prime due ore e Jade non poteva esserne più felice perché avrebbe saltato un compito d'inglese per il quale non era particolarmente preparata.
Una volta che tutti gli attori furono al teatro, prima che le prove iniziassero, Sikowitz nominò anche gli alunni che si sarebbero occupati delle luci e degli effetti speciali.
La prima prova non andò come l'insegnante aveva sperato, infatti non tutti conoscevano le loro battute e Jade invece doveva migliorare la sua pronuncia francese, che faceva ancora parecchio schifo.

A pranzo Beck e Jade presero posto ad uno dei tanti tavoli, mentre il resto dei loro amici sarebbe arrivato di lì a poco.
-"Cosa ti va di fare stasera?"
Jade guardò il ragazzo che le aveva posto la domanda, come a pensarci.
-"Non so, il pensiero di rimanere sola con te per cinque giorni mi elettrizza così tanto che non so che fare."- rispose la mora.
-"Che ne dici se andiamo prima al cinema e poi a mangiare qualcosa in un fast-food?"- propose Beck.
-"No, il cinema no. Facciamo qualcos'altro."
-"Va bene, faremo tutto quello che vuoi."- disse, per poi lasciarle un bacio a stampo sulle labbra prima dell'arrivo dei loro amici.

-"Andateci piano, piccioncini."- commentò Andrè, sedendosi.
-"Ma falla finita, Harris. Non facevamo niente di male."- lo rimbeccò Jade.
Beck rise per la reazione della sua ragazza e, tra una chiacchiera e l'altra, ripresero a mangiare.

Il pomeriggio, Jade aveva sistemato tutte le sue cose: dalle varie creme per il viso e per il corpo, ai suoi vestiti. Aveva categoricamente rifiutato di dormire nella stanza degli ospiti e sosteneva che era fredda e troppo lontana da quella di Beck.
Dopo svariate suppliche, il ragazzo acconsentì a farla dormire con lui.
Jade sorrise vittoriosa e baciò Beck, che le cinse i fianchi per attirarla di più a sé e dolcemente le accarezzava la schiena. Il moro cadde sul letto dietro di lui e i due continuarono a baciarsi.
-"Non ci distraiamo troppo"- disse Beck, separandosi a malavoglia dalla ragazza che stringeva tra le braccia.
-"Dai, ancora cinque minuti."- lo supplicò Jade.
-"No, devi migliorare la tua pronuncia in francese e hai bisogno di esercitarti."
Jade alzò gli occhi al cielo.
-"Devo proprio?"- chiese visibilmente annoiata.
-"Sì, devi. È importante."
La ragazza sbuffò rumorosamente e si mise a sedere.
-"Allora"- cominciò Beck -"ti darò un bacio per ogni pronuncia corretta. Così sarai più motivata."
-"Sarò motivata ma non concentrata con il tuo metodo."

Dopo qualche ora, Jade era finalmente riuscita a pronunciare adeguatamente le sue battute. Il metodo di Beck aveva funzionato, ora le rimaneva solo esercitarsi per non farle finire nel dimenticatoio.
Beck per premiarla decise che l'avrebbe portata a un luna-park poco distante dal loro quartiere e poi sulla spiaggia a guardare i fuochi d'artificio.
Alle sette Jade e Beck erano fermi nel vialetto di casa e aspettavano il taxi che li avrebbe portati a destinazione. Jade si strinse nel suo giubbino in pelle, il leggero venticello era freddo e pungente e il maglioncino che indossava non bastava a riscaldarla.

-"Sei ancora in tempo per andarti a cambiare."- le disse Beck.
-"Forse è meglio."- rispose la ragazza per poi rientrare.
Salì le scale, si fiondò in camera e aprì il cassetto in cui aveva riposto le sue cose e cominciò a frugare in cerca di qualcosa di più pesante. Trovò un maglione blu notte e lo indossò, poi corse di nuovo fuori e sorprendentemente il taxi non era ancora arrivato.
-"Ho richiamato due minuti fa, sta per arrivare."- la informò il ragazzo.

Till the end.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora