I hate you.

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Frank non aveva mai pensato di ritrovarsi in una situazione simile. Sua nonna stava per andarsene e non gli rimaneva nessun altro, oltre un padre e una sorella che non aveva mai conosciuto. Sua nonna gliene aveva parlato solo due giorni prima e ancora non sapeva i loro nomi. La cosa peggiore era che non aveva ancora raccontato niente ai suoi amici. Aveva paura di come avrebbero reagito sentendo la sua vera storia. E poi, chi mai poteva essere sua sorella? Abitava vicino? La conosceva? Frank avrebbe tanto voluto liberarsi di quei pensieri e concentrarsi su quel pomeriggio che stava passando nel garage di casa Grace insieme ai suoi amici, con Hazel al suo fianco.

"Ehi Frank! Ci sei?" lo richiamò Percy, sventolandogli una mano davanti agli occhi.

"Uhm... si, certo. Di cosa stavamo parlando?"

"Stavamo parlando di bruciare le mutande agli Stoll." esclamó Leo ghignando e mostrando uno strano oggeto in metallo a forma di pistola.

"Non sarà pericoloso?" chiese Bianca tibutante.

"Per noi no, per loro si!"

"Allora è perfetto!" disse Thalia con sguardo fermo e freddo. Gli altri non sapevano cosa rispondere. E i ricordi di due anni prima invasero la mente di tutti.

Il suo orologio elettronico suonava segnando le tre di notte. Gli scarponi neri lasciavano impronte nel fango appena formato dalla pioggia che iniziava a scendere piano. La ragazza, presa alla sprovvista, era completamente bagnata, tanto che il trucco accuratamente messo solo un'ora prima si stava sciogliendo. Era a testa bassa, guardava a terra. Andó anche a scontrarsi contro un paio di persone a cui non chiese nemmeno scusa. Arrivata davanti alla porta di casa cercò le chiavi e con le mani tremanti aprì. Sapeva che i suoi genitori e suo fratello dormivano già, lei era uscita senza permesso. Sarebbe stato meglio se, per una volta, avesse fatto la brava ragazza e fosse rimasta a casa. Lasciò le scarpe infagate nel bagno, poi, barcollando, cercó di dirigersi in camera sua. Ma una luce si accese e dal corridoio uscì la figura di suo fratello.

"Sei di nuovo uscita senza permesso?" chiese il ragazzo quasi sorridendo. Poi si avvicinò alla sorella e la sua espressione si tramutó in stupore.

"Che hai?"

Lei non rispose, si buttò tra le braccia del ragazzo e iniziò finalmente a piangere. Lui la strinse, sorregendola fino a portarla in camera sua, entrambi seduti sul letto.

"Cos'è successo?"

La ragazza prese dei profondi respire per calmarsi, poi guardò il fratello negli occhi:

"Io... volevo fare una sorpresa a Luke. Volevo andare a casa sua per portargli qualcosa di dolce, aveva detto di aver molto da studiare. Quello stronzo bugiardo... l'ho trovato -qui riprese a singhiozzare, mentre le lacrime le scendevano lungo le guance- a letto con un'altra."

Al ragazzo si gelò il sangue nelle vene. Il suo sguardo divenne vitreo.

"Come ha osato?! Gliela faró pagare, a lui e ai suoi leccapiedi che di sicuro lo hanno coperto. Ci sono io con te e anche tutti i nostri amici. Stai tranquilla, Thalia."

"Fortunatamente ho te come fratello, Jason."

Il giorno dopo la scuola fu scossa da un gran trambusto. Thalia aveva accusato Luke davanti a tutti, questo aveva negato dicendo che sospettava di un tradimento da parte di Thalia da molto tempo. Ogni alunno parlava solo di questo, i due gruppi iniziarono a guardarsi in cagnesco. Qualche giorno dopo Will ricevette una chiamata da sua zia Artemide, in cui diceva che al suo corso di tiro con l'arco Bianca e Zoe avevano iniziato una rissa. Poi Piper litigò con Silena e Drew, Leo con Beckendorf, Clarisse approfittava di ogni momento per insultare Percy. Se prima c'era la possibilità che potessero andare d'accordo, ora c'era solo un profondo abisso.

I hate you, don't leave me.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora