Aftermoon study

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Era lunedi pomeriggio quando Rachel sentì bussare alla porta di casa sua. Sbuffando andò ad aprire, sapendo perfettamente chi era il suo 'ospite'. E infatti si ritrovò davanti Ottaviano.

"Prima iniziamo, prima finiamo" disse, facendogli cenno di entrare. Quello sarebbe stato il primo di molti giorni di studio per il progetto di scuola. Mentre Rachel guidava Ottaviano verso la sua camera, il ragazzo resto stupito della grande e bella casa. Certo, anche lui aveva una bella abitazione, ma quella era una villa. Naturalmente, non lo avrebbe mai ammesso.

Anche la stanza di Rachel era abbastanza grande, con le pareti completamente ricoperte di quadri. Ottaviano si trattenne dal fare commenti acidi. Avrebbe voluto dire qualcosa, ma il voto di quel progetto influenzava molto il voto finale e, anche se non si sarebbe mai detto, a lui interessavano molto i voti scolastici.

Rachel gli fece segno di accomodarsi su una sedia a un lato della scrivania, poi prese il libro di storia e si sedette dalla parte opposta. In quel momento, entrambi si presero qualche minuto per analizzare la situazione: due membri dei due gruppi erano soli nella stessa stanza e non si stavano strozzando a vicenda. Era certamente un miracolo.

Dopo questa riflessione, i due iniziarono a decidere insieme l'argomento che avrebbero portato... beh, più o meno. Rachel diceva ogni argomento che si trovava nel libro, a partire dal più recente, e Ottaviano si limitava a dire 'si' o 'no'. Solo che quando il biondo diceva 'si' a qualche argomento, l'altra rispondeva con un 'no' secco. Dopo mezzora avevano quasi finito il libro e non avevano ancora trovato un argomento.

"Non siamo d'accordo su niente? Davvero?" disse Rachel frustrata. Ottaviano sospirò. Di quel passo, non sarebbero arrivati da nessuna parte. Alla fine la rossa iniziò a sfogliare pagine a caso, mentre l'altro si guardava intorno annoiato. All'improvviso gli occhi di Rachel si illuminarono. Aveva trovato il capitolo che parlava di storia antica e la sua attenzione era attirata dal paragrafo dedicato agli oracoli e alle profezie.

"Che ne dici di questo?" disse, facendo scivolare il libro dall'altra parte della scrivania. Lo sguardo di Ottaviano divenne lo stesso di Rachel.

"Sembrerà incredibile, ma sono d'accordo"

"Potremmo inscenare qualche vecchia profezia, oltre ala parte scritta..."

"Mh, si. Useremo la mitologia greca o romana? Io preferisco la romana"

"Io la greca"

Si guardarono torvi per qualche secondo, poi sospirarono all'unisono.

"Ok, facciamo così -intervenne Rachel- le faremo entrambe, io farò la parte greca e tu quella romana"

"Va bene"

Rachel si poteva ritenere già soddisfatta. Aveva scelto un tema che piacesse ad entrambi, era già qualcosa.

In quel momento si sentì bussare alla porta della camera.

"Avanti" rispose la rossa. Entrò una delle cameriere mantenendo un vassoio con sopra un paio di fette di torta al cioccolato.

"Signorina Dare, vi ho portato la merenda" disse, sorridendo.

"Si, poggia pure qui"

La cameriera mise il vassoio sulla scrivania, in mezzo ai due.

"Ah, signorina, suo padre ha chiamato. Mi ha detto di informarla che stasera non tornerà, ha una cena con i colleghi e poi dorme a casa di un collega per un progetto di lavoro comune"

Gli occhi di Rachel si oscurarono e assunse un'espressione triste.

"Si, va bene"

La cameriera se ne andò e Rachel prese la sua fetta di torta, ma invece di mangiarla iniziò a giocarci con la forchetta.

"Tuo padre si assenta spesso?" le chiese Ottaviano, senza però guardarla. Non sapeva nemmeno perchè le stesse facendo quella domanda. Forse perchè anche lui sapeva cosa significava avere dei genitori assenti.

Rachel lo guardò confusa per qualche secondo, poi annuì.

"Ti capisco. Anche i miei genitori sono perennemente impegnati a lavoro"

"Già... perchè me lo stai dicendo?"

"Non lo so"

Non dissero più una parole per cinque minuti, osservando quel che c'era intorno a loro in modo da evitare di guardarsi. Il silenzio fu interrotto dal cellulare di Ottaviano. Quest'ultimo guardò con una smorfia il nome che appariva sullo schermo, per poi rispondere:
"Pronto, mamma?... Sono a casa di quella mia,ehm, compagna, per il progetto di storia, ricordi?... In che senso non potete venire a prendermi?... Un colloquio improvviso di lavoro?... Non posso tornare a piedi! E' dall'altra parte della città!... No mamma, nessuno dei miei amici ha la macchina, cioè, l'unico che la possiede è in un'altra città in questo momento...che vuol dire 'farmi ospitare'?... Mamma? Mamma?! - Ottaviano fissò il cellulare a bocca aperta- ha attaccato!"

Provò a richiamare sua madre, ma il telefono risultava spento. Stessa cosa per suo padre.

"Che succede?" chiese Rachel, vedendo il ragazzo in difficoltà. Ora che gli aveva rivelato che i suoi erano molto assenti, era interessata a scoprire cosa avesse detto sua madre.

"Hanno avuto un impegno improvviso di lavoro e non possono venire a prendermi. Naturalmente si sono completamente dimenticati che abito dall'altra parte della città e che l'unico dei miei amici con la macchina non è disponibile ora... il peggio è che hanno detto che torneranno domani mattina"

Rachel sgranò gli occhi. Come potevano dei genitori 'abbandonare' così un figlio? Suo padre avrebbe fatto lo stesso con lei?

"Non ti ha proposto nessuna soluzione?"
Ottaviano si morse il labbro. Non gli andava proprio di dirglielo, ma alla fine si dovette rassegnare.

"Farmi ospitare da te" disse acido, senza guardarla.

Rachel sbiancò, sbattendo più volte le palpebre.

"Non se ne parla!"

"Tranquilla, di sicuro non ho intenzione di stare qui!"

"E che farai? Andrai a casa di uno dei tuoi amici?" disse Rachel, sottolineando con sarcasmo la parola amici.

Lui la guardò con rabbia.

"Mh, vediamo.. a casa di Beckendorf e di Silena e Drew sicuramente no, Zoe ha quelle sorelle insopportabili che non me lo permetterebbero, Calypso è da Zoe, la madre di Luke, Connor, Travis e Chris non vuole ospiti a casa per una vicenda con i gemelli, e in più Luke per stanotte non c'è, il padre di Clarisse mi ucciderebbe se solo provassi a chiederlo ed è la settimana che Katie passa dal padre, sai, sono separati... Aspetta, non ho nessuno da cui andare!" esclamò, come se lo avesse realizzato solo ora.

Rachel scosse la testa, confusa e seccata allo stesso tempo. Confusa perchè non credeva che Ottaviano sapesse così tanto sui suoi compagni. Aveva sempre creduto che fosse un gruppo nato senza amicizia, fondato semplicemente sull'esser stati esclusi. Seccata perchè non aveva altra scelta che ospitare Ottaviano. O poteva farlo dormire per strada. Si, anche quella sarebbe stata una buona idea, ma alla fine diede retta alla parte buona del suo cuore.

"Seni, puoi dormire qui per stanotte, abbiamo quattro stanza per gli ospiti... ma non dovrai dirlo a nessuno, chiaro?"

"Non ci tengo a farlo sapere in giro"

I sospirarono. La cosa aveva preso una brutta piega. Una brutta, seccante e odiosa piega.

ANGOLO AUTRICE

Allora, che ne dite di questo primo pomeriggio? Hanno scoperto qualcos al'uno dell'altra... niente male, eh? E come passerà la notte e la mattina dopo? Ehehhe

Sciao sciao

-Fonissa

I hate you, don't leave me.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora