Why?

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"Vi vengo a prendere tra circa mezz'ora, okay?" stava dicendo Tristan dolcemente, rivolto alle due figlie maggiori che stavano scendendo dall'auto, mentre Piper era a fianco a lui sul sedile davanti. Ogni volta insisteva con il padre per accompagnare le sue sorelle all'ospedale, perfino quella mattina in cui aveva provato a far uscire Rachel, senza successo. Non avrebbe mai ammesso che in realtà, dopo due settimane che sentiva ogni notte Silena piangere, si stava preoccupando.

"Va bene papà." annuì Drew, per poi andare verso l'ingresso dell'ospedale insieme alla sorella. Non appena entrarono, si tolsero i cappotti. Quella domenica mattina l'aria era fredda, ma nell'ospedale là temperatura era molto più calda. Andarono verso l'infermiera al banco informazione, che le accolse sorridendo.

"Siete venute di mattina questa volta?" chiese la donna al banco, guardandole con tenerezza. Quasi tutti quell'ospedale avevano ormai a cuore la situazione di Ottaviano e conoscevano i suoi amici. Qualche volte, gli avevano anche permesso di restare oltre l'orario stabilito.

"Questo pomeriggio abbiamo degli impegni di famiglia, quindi siamo venute ora." spiegò Silena, arricciando le labbra al ricordo di sua madre che organizzava un pomeriggio in famiglia per risollevare il morale di casa.

"Capisco... Beh, adesso c'è già un'altra ragazza, quella che lo viene a trovare ogni mattina. Se volete andare insieme a lei, andate pure."

Drew e Silena rimasero spiazzate da quelle parole. Una ragazza che veniva sempre di mattina? Tutti quelli del loro gruppo erano sempre andati solo di pomeriggio.

"Scusi, non è che si è sbagliata? Tutte le nostre amiche vengono solo di pomeriggio..." chiese Drew. A quel punto, l'infermiera doveva essersi accorta che in quella situazione c'era qualcosa che non andava. Era sicura che la ragazza rossa venisse da sola perchè il sentimento che la legava a Ottaviano era ben più profondo della semplice amicizia, come ormai avevano capito anche le sue colleghe e colleghi, ma in quel momento capì che c'era qualcosa di più nascosto. Sospirò, capendo che si era creato un bel casino. In quel preciso istante, la ragazza rossa attraversò l'ingresso, andando a testa bassa verso l'uscita senza guardare nessuno. La donna la indicò:

"Eccola, è quella." disse, preferendo non aggiungere altro. Drew e Silena girarono il viso verso la ragazza in questione, rimanendo pietrificate sul posto. Rachel Dare stava uscendo dall'ospedale, anche se a prima vista non la riconobbero. Aveva il cappuccio della felpa tirato a nasconderle metà viso, i capelli erano un groviglio di un rosso spento, le mani e le gambe tremavano e per tutto il tempo tenne lo sguardo fisso a terra. Non sembrava minimamente la ragazza fastidiosa e sporca di pittura che vedevano a scuola. 

Mentre Drew era ancora troppo sconvolta anche solo per pensare, Silena iniziò a collegare i punti. Ottaviano che a un certo punto aveva smesso di lamentarsi del progetto di storia, che molte volte trovava delle scuse per non uscire con loro, che sembrava più allegro, e poi Rachel, che non si faceva vedere da due settimane a scuola, e che abitava proprio vicino il luogo dell'incidente.  Prese la sorella per un braccio, trascinandola verso la stanza di Ottaviano. Appena furono lì, chiusero la porta, e avvicinatesi al ragazzo ancora non cosciente, incrociarono le braccia al petto e lo squadrarono con rimprovero, come se lui potesse vederle. 

"Perché Ottaviano? Perchè?" sussurrò Drew, che sembrava essere ripresa dallo shock. 

"Potevano parlarne, ti avremmo consigliato, lo sai... -disse Silena, addolcendo lo sguardo- avremmo risolto la situazione, se solo tu... se solo tu ci avessi detto qualcosa."

"Certo, non saremmo stati felicissime, e di certo gli altri ti avrebbero fatto a pezzetti -esclamò l'altra acidamente, sputando fuori la verità come era solita fare- ma siamo amici. Non posso promettere per gli altri, soprattutto per quanto riguarda Clarisse e i ragazzi, ma noi ti avremmo capito. Forse non appoggiato, ma capito."

La maggiore guardò male la sorella, prima di rivolgersi di nuovo a Ottaviano.

"Siamo dovute arrivare a questo punto per capire quanto stupida era questa guerra tra di noi." 

Silena si sentiva sollevata dopo aver detto ciò, come se si fosse tolta un gran peso dal petto. Da quando aveva appreso la notizia, Piper le era sempre stata vicina, e anche se aveva fatto finta di non notarlo, ci pensava spesso. Non poteva fare a meno di ritornare con la mente a quella mattina, quando Piper le aveva abbracciate forte entrambe, a quando si offre sempre di accompagnarle in ospedale, oppure alle piccole carezze che le fa sul braccio ogni volta che in famiglia salta fuori l'argomento. Stavano ricreando un rapporto basato sui piccoli gesti più che sulle parole, e Silena sentiva che era giusto così. La cosa non giusta era litigare con la propria sorella tanto da considerarla una propria nemica. 

Al suo fianco, Drew abbassò lo sguardo annuendo. Lei non lo avrebbe mai ammesso ad alta voce, ma aveva capito che tutto quell'odio tra i due gruppi era inutile. Era un'antipatia basata sul nulla, visto che stando con Piper aveva notato quando poco conoscesse la sorella, figurarsi i suoi amici. 

"Pensi che dovremmo dirlo agli altri?" chiese Drew, sedendosi su una sedia a fianco al lettino e poggiando una mano su quella di Ottaviano. 

"No, dobbiamo comunque rispettare il volere di Ottaviano, quando si sveglierà..."

"Se si sveglierà." la interruppe l'altra, ma Silena fece finta di non sentire.

"Quando si sveglierà, lo incoraggeremo a rivelare tutto e lo difenderemo se fosse necessario. Ma fino ad allora, l'unica cosa che possiamo fare per renderlo un minimo felice, è aiutare Rachel."

"L'hai vista anche tu, vero? Come stava male..."

"Sentii anche Piper parlare al telefono con i suoi amici, qualche giorno fa. Non sentono Rachel da quindici giorni, e stamattina lei e Annabeth hanno provato a chiamarla, senza successo."

"...Silena, se Charlie fosse nelle condizioni di Ottaviano, tu cosa faresti?"

Silena si morse il labbro, avvicinandosi al ragazzo e accarezzandogli i capelli. 

"Starei malissimo."

"Arriveresti alla depressione?" 

La maggiore guardò Drew, con curiosità. Alcune volte dimenticava che sotto la facciata di ragazza pettegola e superficiale, si nascondeva una persona forte e intelligente.

"Si, molto probabilmente si."

I hate you, don't leave me.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora