XVI Capitolo

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Cosa ci faceva con Luna? Da quando si frequentavano?!
In quel momento volevo solo scappare e ritornare a casa. Sinceramente preferivo che il raffreddore mi tornasse! Forse non mi aveva notato ma strano perché mi è passato praticamente vicino... Lasciai perdere e me ne andai in classe. Amedeo era seduto vicino a me quindi ci saremo sicuramente messi a parlare come al solito. Arrivò ma si sedette vicino a Luna! Cosa cavolo sta succedendo? Se è uno scherzo non è affatto divertente! La lezione finì velocemente quindi andai subito da Amedeo per parlarne.
Eccolo in cortile... Stava parlando con un ragazzo. Più mi avvicinavo è più mi batteva forte il cuore. Sembrava che volesse esplodere. Stavo cominciando a sentirmi male all' idea di dovergli parlare ma o mi dava delle spiegazioni o lo avrei perso per sempre!
~"Hey... Scusa potrei parlarti un' attimo?".
-"Che c'è?".
Guardai il ragazzo che era con lui e poi Amedeo
•"Vi lascio da soli...".
Ah per fortuna aveva capito!
-"Me lo potevi dire eh...".
~"Dirti cosa?".
-"Che mi odi, che faccio schifo!".
~"Ma quando l'ho detto?".
-"Guarda che lo so che mi hai sputtanato!".
~"Ma che stai dicendo? Quando ti ho sputtanato? Lo sai che sei importante per me!".
-"Haha erano tutte balle allora. Tu mi odi e adesso io odio te! Pensavo che fossi diversa, che mi capissi... Invece sei una stronza come tutte".
~"Amedeo... Io... Non capisco...".
-"Cosa non ti è chiaro? Che stupido che sono stato. Sai cos'è la cosa che mi fa più male? Che mi sono innamorato! Mi sono innamorato della persona sbagliata... All' inizio ho pensato 'ah lei è quella giusta' e invece non è vero! Sarà difficile dimenticarti ma lo farò. Io e te non siamo amici ma nemici quindi attenta a quello che dici!".
Dopo queste parole se ne andò via. Lasciandomi lì sola. Ogni singola parola che usciva dalla sua bocca mi colpiva nel cuore e non potevo fare niente per fermarlo. Le mie gambe crollarono a terra e le lacrime cominciarono a scendere.
Nella mia vita non avevo conosciuto mai una persona così come lui. C'era qualcosa che mi attirava, una cosa alla quale non potevo resistere. Avevo finalmente creato una nuova vita. Adesso il dolore sta tornando di nuovo da me e non so come liberarmi.
~"NO! PERCHÉ? COSA HO FATTO?". Dissi tra un singhiozzo e l' altro.
~"HO PERSO LA MAMMA, PERCHÉ ANCHE TE?". Urlai più che potevo, volevo che in un modo sentisse il dolore che provavo anche se era già lontano.
Sentii dei passi avvicinarsi a me
-"Ei Ei, basta! Dai alzati".
~"NO! Lasciami in pace non voglio l' aiuto di nessuno".
-"Ei, calmati e tutto ok. Dai alzati che ti aiuto".
~"L' ho perso! Ho fatto di nuovo lo stesso errore! Ho lasciato che se ne andasse!".
-"No ti prego... Vieni qui! Shh è tutto okey, basta adesso".
Ma questa voce? Mi era famigliare... Lorenzo. Appoggiò la mia testa sul suo petto e mi strinse forte.
-"Stai meglio?".
~"Non molto". Dissi alzandomi.
-"Mi dispiace per... Per il tuo ragazzo".
~"No ti sbagli... Io e Amedeo non stavamo insieme però gli volevo bene,  era importante per me!".
-"Senti parliamone dopo va bene? Sta per suonare quindi è meglio se torniamo in classe".
Non mi concentravo affatto... Nella mia mente gironzolava solo il suo nome 'Amedeo'. Di solito seguo le lezioni di filosofia ma oggi non c'è la facevo.
-"Ragazzi parlando di Leopardi... Qualcuno sa citarmi versi composti da costui?".
Qualcuno alzò la mano in fondo alla classe.
<Sopra ogni dolore, d'ogni sventura si può riposare, fuorché sopra il pentimento. Nel pentimento non ce né riposo né pace e perciò è la maggiore la più acerba di tutte le disgrazie>.
-"Grazie Amedeo, va bene così... Continuiamo".
Mentre il prof spiegava mi girai e incrociai quei suoi occhi verdi. Erano sempre dello stesso colore, ma il modo in cui mi guardava era cambiato! I suoi occhi erano pieni di rabbia e indifferenza nei miei confronti.
Altre tre ore passarono e finalmente mi avviai verso casa ma sentii il rumore di una moto.
-"Hey, sali".
~"No grazie...".
-"Ti prego sali... Devo parlarti".
Mi voltai intorno, cercando di trovare qualcuno che conoscessi ma niente.
-"Allora?".
~"Okey va bene". Nisi il casco in testa e mi sedetti dietro a lui.
15 minuti dopo
-"Eccoci arrivati".
~"Dove siamo?".
-"Ah sì beh... Questa è casa mia. Lo so è un po grande però va beh".
~"Wow è stupenda".
-"Allora vuoi entrare oppure bagnarti sotto la pioggia?".
~"Ma non sta piovendo...".
-"Comincerà tra 3...2...1".
Ed ecco il primo tuono e le gocce scendere dalle nuvole.

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