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Bene oggi andavo finalmente a fare quella visita all' ospedale. Avrei scoperto se avevo la possibilità di camminare di nuovo o no. Mi sono svegliata alle 6 per colpa del' emozione. Ovviamente rimasi ben due ore distesa nel letto a fissare il soffitto. Adesso che ci penso, quando ieri Amedeo mi ha riportato a casa, se n'è andato senza raccontarmi cos'era successo a Lorenzo. Magari non voleva, perché era una cosa brutta. Sta di fatto che dovevo assolutamente scoprirlo, con o senza Amedeo. Ad un tratto mi venne in mente che avevo le chiavi della casa di Lorenzo e potevo andarci quando volevo. Magari se stavo un po' meglio ci sarei passata per una mezz' oretta. Non ci pensai molto e incominciai a prepararmi perché tra trequarti d'ora sarei dovuta andare dal medico. Facevo ancora fatica a sedermi da sola nella sedia a rotelle, ma la parte più difficile era infilarsi i pantaloni e farsi la doccia! Poi con due maschi in casa era ancora più pesante. Papà e Liam stavano dormendo quindi avevo tempo di prepararmi con calma e fare colazione. Andai in cucina e deciso di mangiare cereali con latte. Il frigo riuscivo a raggiungerlo con facilità ma i cereali erano in una mensola che stava troppo in alto e che non riuscivo a raggiungere dato che non potevo camminare.
Rimasi lì, impalata a fissare quella mensola, pensando a un modo come raggiungere quei maledetti cereali. Svegliare papà e Liam solo per una scatola? No! Cavarmela da sola? Se proprio devo...
Okey Angela, devi stare in piedi solo per qualche secondo... C'è la puoi fare.
Le mie braccia tremavano è un nodo mi si era fatto in gola.
Respira , pensai tra me stessa.
Quando presi un po' di coraggio provai a spostare le gambe, ma non si muovevano. Quindi le spostai a terra io. I miei piedi toccavano il pavimento, ma non sentivo niente... Proprio come se non avessi le gambe e questo mi faceva molta paura. La prima volta, provai ad alzarmi ma niente, le mie gambe non volevano proprio collaborare. La seconda volta provai a farmi aiutare anche con le braccia ma caddi di nuovo sulla sedia. Si che è da matti, ma se volevo ricominciare a camminare l' unico modo era questo. Provare ad alzarmi senza cadere. Mi riposai qualche minuto e quando pensai di avere sufficiente forza da alzarmi riprovai di nuovo. Facevo fatica, affannavo ma non mi importava più di tanto, io volevo camminare! Non so come ma per miracolo, stavo in piedi! Mi affrettai a prendere la scatola e quando finalmente la ebbi tra le mie mani persi l' equilibrio. Un secondo fa sentivo le mie gambe, e adesso c'era di nuovo il nulla. Caddi a terra, rovesciando pure i cereali. In quel momento sentì di essere stata pugnalata al petto. Una lacrima mi scese lungo la guancia, e rimasi lì immobile, in silenzio. Cominciai a piangere non per il dolore, ma perché non c'è l' avevo fatta! Avevo mollato...
Sentì un urlo provenire dall'altra stanza. Erano papà e Liam. Corsero subito in cucina e quando mi videro a terra, papà si precipitò a vedere come stavo.
•"Cosa stavi facendo?"
~"Volevo prendere i cereali ma la scatola era troppo in alto per me e..."
•"Non potevi chiamare me o Liam che ti aiutavamo?"
~"Non voglio essere sempre la povera ragazzina indifesa che si fa aiutare dagli altri! BASTA!"
•"Ma tesoro... Non riesci a camminare, come puoi cavartela da sola?"
Rimasi in silenzio, sinceramente non sapevo cosa rispondere.
•"Io ti amo, tu e Liam siete le persone più importanti della mia vita. Siete miei figli e vi proteggerò per sempre... So che anche tu farai la stessa cosa con i tuoi bambini, quindi, accetta il nostro aiuto... Va bene?"
~"Papà... Voglio camminare, non posso passare tutta la mia vita in sedia a rotelle! Semplicemente non c'è la faccio"
•"Lo so , ti capisco... Però dobbiamo vedere cosa dice il medico. Fino a quando non sono sicuro che hai la possibilità di camminare di nuovo, non ti faccio fare nessuno sforzo"
Dopo quelle parole mi aiutò a sedermi e dopo dieci minuti partimmo per andare all' ospedale. Durante il viaggio inviai un messaggio ad Amedeo. Gli chiesi  dove fosse e lui mi rispose che sarebbe venuto a prendermi, perché aveva una sorpresa per me. Spensi il cellulare e lo misi in borsa. In venti minuti fummo arrivati e papà mi accompagnò dentro l' ospedale. Per fortuna il medico era già arrivato quindi entrammo subito nel suo ufficio.
-"Buongiorno Cara, come stai?"
~"Bene grazie..."
-"Hai riposato in queste settimane?"
•"Beh a dire il vero, oggi abbiamo avuto un piccolo incidente..."
-"Ovvero?"
~"Sono caduta... Ho provato ad alzarmi ma non ero troppo forte"
-"A proposito di questo... Allora, sono arrivati i risultati"
~"Si..."
Ero molto nervosa, tra qualche secondo avrei scoperto quale sarebbe stato il mio destino... Ovvero rimanere in sedia a rotelle per tutta la vita oppure poter camminare di nuovo.
-"Beh... C'è la possibilità che tu possa di nuovo camminare"
~"Oh mio dio, papà hai sentito?! Che bella notizia!"
-"Si... Però senza affaticarti molto... Ti scriverò in che palestra andare, da quale fisioterapista..."
~"Si sì va bene!"
Finalmente una buona notizia! Ero eccitata e non vedevi l' ora di raccontare tutto ad Amedeo. Quando il dottore mi diede il foglio, papà mi fece uscire fuori dall' ufficio.
~"Papà, Amedeo è venuto a prendermi... Posso andare con lui?"
•"Certo che puoi però... Non c'è niente tra te e Amedeo vero?"
~"No no, siamo solo buoni amici"
•"Meglio per lui"
~"Papà..."
•"Ci tengo a te, ti voglio bene"
~"Anch'io" gli sorrisi e gli diedi un bacio sulla guancia. Quando mi portò fuori dall' ospedale davanti a me c'era lui... Aveva un bouquet di rose tra le mani, rose rosse... Proprio come Lorenzo. Guardare il suo sorriso era la cosa più bella di questo mondo.

"How deep is your love?"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora