Capitolo 9

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L'unica cosa che mi resta di mio padre è questa casa, ha lavorato una vita per finire di pagare il mutuo. È l'unico ricordo materiale che mi resta di lui.

E ora davanti ai miei occhi c'è il delirio. Come se un uragano fosse entrato e avesse distrutto tutti i ricordi che mi legavano a lui.

Tutto ciò che mi circonda è distrutto.

Il salotto ormai sarà da buttare, il divano é stato fatto a brandelli, la televisione sembra essere stata presa a martellate, la libreria é buttata in terra, dei libri stracciati e le bomboniere in cristallo frantumate.

Vado in cucina e la situazione non è delle migliori, tutto distrutto.

Salgo al piano di sopra e per mia fortuna noto che è tutto intatto.

Solo una persona può aver fatto tutto questo, solo lui sarebbe capace di fare tutto ciò.

Lui, il diavolo in persona, lui, la persona che odio più di tutte al mondo, lui, mi fa schifo e questa gliela farò pagare cara ed amara.

Può fare di tutto con me, anche uccidermi se sarà necessario, ma le cose della mia famiglia non si toccano.

Ora non è ora di piangere, ora è tempo di agire.

Esco di casa e salgo in macchina e mi dirigo nell'unico posto al mondo in cui dovrebbe essere.

Sono quasi le due di notte.
Cerco sul telefono la via di quel locale di merda.

Digito Skyler e cerco la via,imposto il navigatore e dopo una decina di minuti mi ritrovo davanti a quel posto mostruoso.

Pargheggio e mi dirigo verso l'entrata.

Non c'è un anima, meglio così.

Chiedo a un bodyguard che c'è li davanti dove fosse l'ufficio di Bieber e lui mi da indicazioni per arrivare.

Seguo le indicazioni finché non mi ritrovo davanti a una porta rossa la apro e mi ritrovo davanti una donna, tutta tirata, dietro a una scrivania che scrive non so cosa.

Ma non ha un cazzo da fare questa qua a quest'ora?

'Mi scusi sto cercando il signor Bieber!' chiedo educatamente.

Alza la testa e mi squadra da capo a piedi.

'Justin in questo momento non c'è' mi dice con aria di superiorità.

'E dove lo posso trovare?' chiedo e mi ripeto in testa di stare calma.

Al corso di autocontrollo mi dicevano sempre di contare fino a dieci e così farò.
Perdo molto spesso la pazienza é un difetto di cui ho cercato di lavorarci su in passato, ma con scarsi risultati.

'E tu chi sei?' mi chiede.

Chantal inizia a contare.

1-2..

'Non credo che sia importante, voglio solo sapere dov'è Bieber' dico facendo un lungo respiro.

'Se non mi dici chi sei,non posso dirti dov'è' dice prendendomi per il culo.

3-4-5...

'Okey, mi chiamo Chantal e adesso dimmi dov'è!' dico a denti stretti.

'Tu sei una di quelle puttanelle che gli corre dietro?'

Conta Chantal, CONTA!

Mi ripeto ma non faccio in tempo a contare fino a 6 che ho già le mani addosso a lei.

Disaster - Justin BieberDove le storie prendono vita. Scoprilo ora