Capitolo 25

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Era Natale e io avevo all'incirca sei anni, quell'anno avevo chiesto a Babbo Natale oltre alla pace nel mondo, una bambola che andava molto di moda in quel periodo, si chiamava Isabella, la maggior parte delle mie amiche la possedeva e anche io la desideravo tanto. Poco dopo sotto l'albero trovai la mia Isabella, ero la bambina più felice del mondo. Perché insomma, quando si è piccoli basta poco, piccoli gesti che sembrano grandi cose e io quell'anno pensavo di possedere il mondo, invece di un innocua bambola.
Poche settimane più tardi, quando le vacanze natalizie finirono e la scuola iniziò, arrivai a scuola con la mia Isabella sottobraccio e mi sentivo come se fossi al pari delle altre. Quel giorno ero nello spazio giochi con Mia e stavo aspettando la nostra amica Felicity, eravamo un trio inseparabile, ero felice, perché stavo giocando con una delle mie migliori amiche e nulla avrebbe potuto farmi cambiare umore, ovviamente la mia felicità durò poco, perché Anastasia una bambina arrogante e piena di sé, solo perché i suoi genitori erano ricchi imprenditori e ogni sua richiesta era un ordine, mi prese in giro insieme al suo gruppetto di amiche, perché la mia bambola ormai era passata di moda. In quel momento c'era un altro divertimento, ovvero il peluches telecomandato.

In quel momento mi sono sentita male non perché non avessi il nuovo giocattolo, ma solo perché nel gruppo delle amiche di Anastasia era presente Felicity che si prendeva gioco di me.

Tutte le certezze si sfumarono nella mia testa e per la prima volta nella mia vita, mi sono sentita tradita.

Ed ecco cosa vedo, ora davanti ai miei occhi, il tradimento. Quel sentimento tanto brutto, ma utile per capire chi hai davanti agli occhi.

Megghy il mio datore di lavoro che ride e scherza con l'uomo che poche ore prima mi ha aggredito.

'Oh eccoti Chantal, volevo proprio parlare con te! Accomodati!' mi incita Megghy mentre si pulisce le lacrime agli occhi.

Credo che appena gli racconterò ciò che è successo ieri non riderà più fino ad arrivare alle lacrime.

'Megghy devo parlarti!' inizio io, ma vengo interrota proprio da lei 'So tutto Chantal' -ecco per fortuna che sa tutto, questo stupido vecchio ha avuto il coraggio di venire a dirglielo 'e mi hai proprio delusa! Non mi aspettavo una cosa del genere da te'.

'Cosa?!' esclamo.

'Smettila di fare la santarellina, il signor Henry Jane è stato gentilissimo, mi ha spiegato tutto' dice con fare presuntuoso.

'Ecco e ti avrà raccontato ciò che mi ha fatto?' chiedo sicura delle mie parole.

'Certo che me l'ha raccontato. Sei andata all'appuntamento e l'hai persuaso, abbindolandolo con i tuoi modi gentili, il tuo scopo era arrivare ai suoi soldi e poi siccome lui non c'è cascato, come calcolato nei tuoi luridi piani hai chiamato il tuo amico e lo hai fatto sparare sulla gamba!' mi dice Megghy con un'espressione del viso schifata e mi indica con il capo, la gamba del vecchio, che ora è fasciata con della garza.

Non ci posso credere!

Resto a bocca aperta per tutto il tempo che lei racconta tutte queste menzogne che questo lurido vecchio gli ha raccontato.

'Non è assolutamente vero, è stato lui ad aggredirmi guarda Megghy' gli faccio vedere i lividi sulle mie braccia 'voleva violentarmi, ma poi è arrivato un ragazzo e ha sparato' dico indicando il vecchio. Evito di dire chi fosse il ragazzo non voglio che per colpa mia ci rimetta Justin.

'Chi era il ragazzo? almeno denuncio anche lui!' chiede il vecchio rivolgendosi a me.

Anche lui! Questo vuol dire solo una cosa.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 03, 2016 ⏰

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