Capitolo 23

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Ero spaventata a morte, tremavo, balbettavo e non sapevo come fare a smetterla di avere quell'atteggiamento da debole.

Justin mi ha portato a casa sua e prima di farmi riposare si è assicurato di farmi bere un thè caldo. Dal locale fino a casa sua sono stata sempre fra le sue braccia, non mi ha mollata un secondo, eccetto quando mi ha messo in macchina. È stato bello sentirlo così vicino, non so cosa mi sta succedendo, ma ogni volta che mi è vicino, il mio cuore batte forte e nuove sensazioni si fanno vive in me.

Sento bussare alla porta della camera dove precedentemente mi aveva portato. Solo ora mi accorgo che è una camera moderna, il letto in cui sono sdraiata e rotondo di colore nero, un ampio armadio nero lucido è situato davanti al letto e un lampadario tempestato di cristalli illumina tutta la stanza.

'Avanti!' dico con un filo di voce, ma spero che la persona che sta dietro a quella porta abbia sentito.

La porta si apre, rivelando l'uomo che mi ha rovinato e allo stesso tempo salvato la vita. Il cuore inizia a battermi forte e ho paura, io non posso provare dei sentimenti per lui!

'Ehi! come ti senti?' mi chiede premuroso entrando dentro la camera con in mano un vassoio.

'Bene, grazie' rispondo.

Mi fa un sorriso comprensivo e si siede sul letto appoggiando il vassoio sul comodino in parte al letto, ma il mio grazie era riferito, non solo perchè si è preoccupato di come io stessi, ma per tutto quello che ha fatto per me oggi 'intendevo grazie per avermi salvata da quel depravato!' dico abbassando la testa.

'Non devi ringraziarmi l'avrei fatto anche se ci fosse stato qualcun'altro' dice fiero di ciò.

E se prima ero contenta di averlo visto, ora mi rimangio tutto. Davvero mi ha appena detto che se al mio posto ci fosse stata un'altra ragazza, sarebbe stato lo stesso? Mi trova come tutte le altre e come sempre ho sbagliato a capire quello che voleva realmente dimostrarmi.

'Ho detto qualcosa che non va?' chiede fissandomi, dato che sono rimasta impalata senza proferire parola.

'Oh no scusa! Hai ragione, se ci fosse stata qualsiasi altra persona avresti dovuto difenderla. Ovvio chiunque l'avrebbe fatto' dico nervosa.

Mi si forma un groppo in gola al solo pensiero di lui che salva un'altra, prendendola in braccio, accarezzandola e baciandola, come ha fatto con me, non potrei sopportarlo. Non perché sono egoista e cattiva sia chiaro, ma solo perché sono pazzamente gelosa, ma per lui sono una delle tante.

Ma che mi prende?

Sei gelosa mi dice la mia vocina interiore

Ma che stai dicendo?

La verità! Risponde

Sono proprio una stupida!

'Mi potresti accompagnare a casa?' chiedo interrompendo quel silenzio imbarazzante che si era venuto a creare.

'Perché vuoi andare a casa? Non ti trovi bene qua?' Mi risponde con un'altra domanda.

'Sì sto bene, ma vorrei andare a casa mia!' dico sottolineando il possesso.

'Però mi devi ancora un favore!' dice mentre sulla sua bocca si forma un piccolo sorrisino 'anzi con oggi me ne devi due di favori!'

Lo guardo a bocca aperta, ma cosa vuole da me, sono in stato di shock perché un vecchio, che potrebbe essere benissimo mio nonno, si è preso gioco di me e lui mi chiede non uno, ma ben due favori.

Disaster - Justin BieberDove le storie prendono vita. Scoprilo ora