Capitolo 7

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Che cosa è successo?

Mi metto seduta e vedo che il peggiore dei miei incubi si è avverato.

'SAPPI CHE QUESTA COSA NON TE LA PERDONERÓ MAI, MI FAI SCHIFO, SEI UN COGLIONE!' dico urlando e piangendo come una bambina che fa i capricci.

Si sposta e si mette in parte a me, io ho il tempo di liberarmi e alzarmi dal letto.

Corro in bagno e chiudo la porta a chiave.

Mi guardo allo specchio.

Che schifo!

Ero sicura che quello squilibrato mi avesse sverginato quando ero svenuta, ma invece mi sbagliavo.

Il mio principe azzurro si è trasformato in un mostro con il nome di Justin Bieber.

Ha detto che me l'avrebbe fatta pagare e ci è riuscito, adesso però deve lasciarmi andare.

'Apri questa cazzo di porta!' grida sbattendo forte i pugni su di essa.

'Vattene via!' grido.

'Chantal apri, ti prego!' dice a voce bassa, tanto che io faccio fatica a sentirlo.

È la prima volta che mi chiama con il mio nome senza affibbiarmi aggettivi offensivi.

'Ti prego vattene via! Io non ti ho fatto niente, mi hai tolto la verginità solo per un tuo capriccio' continuo a gridare.

'Apri la porta o la sfondo' dice alzando la voce.

Decido di aprirla perché tanto só che qualsiasi sia la mia scelta, soffriró.

Esco dal bagno gli passo in parte senza neanche degnarmi di guardarlo e vado diritta sul letto imbrattato del mio sangue, che stavolta posso dire con certezza che quella macchia di sangue è tutto ciò che ho custodito in 19 anni della mia vita.

Mi copro con il lenzuolo perché sono ancora nuda.

'Perché c'è l'hai tanto con me?' gli chiedo.

Lui nel mentre si è seduto sulla sedia e non ha smesso per un secondo ti togliermi lo sguardo di dosso.

'Che cosa devo fare per uscire da qua dentro?' chiedo urlando stavolta, visto che non parla.

'Avresti dovuto dirmelo che eri ancora vergine' dice.

Perché cambia discorso?

'Ti ho detto che è venuto uno e voleva scoparmi, mi ha picchiato e poi sono svenuta, pensavo di averla persa, invece non era così. Io non sono una puttana. Io non sono come te. Io voglio andarmene da qua.' dico piangendo ancora.

'Ti porterò a casa, sicuramente i tuoi genitori saranno in pensiero per te' dice preoccupato.

I miei genitori? Magari ci fossero i miei genitori a casa ad aspettarmi. Ma decido di non dire niente su di loro.

'Ma..' si ferma.

No! Nessun MA! Voglio andare a casa.

Poi riprende dicendo 'stasera alle 10 ti voglio di nuovo qua, se per caso non vieni, ti verrò a cercare io stesso e stai pur certa che ti troverò.'

'Io non posso!' dico.
'Che cosa non puoi?'chiede.
'Fare tutto questo!' dico alzando le braccia.
'Tu non hai scelta Chantal! Sono le regole!' quello che esce dalla sua bocca sembra più una cosa per convincere lui, che me.

'Ma che regole del cazzo sono? Tu sei il capo qua dentro?' gli chiedo.

'Sì!' mi risponde secco.

Disaster - Justin BieberDove le storie prendono vita. Scoprilo ora