Capitolo 17

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JUSTIN

Ho il sangue che mi sta bollendo.

Sono incazzato nero!

Ho praticamente obbligato il mio socio Kristel a comprare questa discoteca del cazzo solo perché era vicina a casa sua. Ma la cosa più stupida é che ho comprato altri due ristoranti qui vicino, sempre per lo stesso motivo.

Rendiamoci conto quanto cazzo mi ha fottuto il cervello quella ragazza.

E lei ora è qui cazzo!

Perché è venuta nonostante gli abbia ordinato di non uscire di casa? Lei deve avere il mio permesso per fare qualsiasi cosa.

Appena l'ho vista entrare ho perso dieci anni di vita.
É tutta la sera che balla con un coglione, é ubriaca, ha bevuto 11 shots, 2 tequila e 1 chupito. C'è anche la sua amica, che si sta facendo mezzo locale.

Ho ordinato ai ragazzi del bar di non dare più alcool a lei.

Qualsiasi uomo in questo fottuto edificio l'ha guardata pensando solo alle cose perverse che si potrebbero fare con il suo corpo. Anche io l'ho pensato, ma lei è mia e ho il diritto di pensarlo e anche di farlo se voglio.

Beh lei non la pensa proprio così, ma non mi importa è solo mia.

Mi stò trattenendo con tutte le mie forze. Sono al piano di sopra nel privè, è tutto fatto di vetro quindi riesco a vedere quello che accade al di sotto, vedo persino le sue tette. Quel vestito é qualcosa di illegale addosso a lei.
Qua su é pieno di puttane, dovrei prendermene una e sbatterla finché non mi tolgo dalla testa lei.

Lei, sempre lei.

'Justin stai bene?' dice Kristel facendomi tornare sul pianeta terra. Si siede al mio fianco.

'Sì sto bene!' dico scazzato accavallando le gambe in modo rozzo.

'É tutta la sera che ti vedo sognante! L'apertura é stato un successo se è questo che ti preoccupa.' dice mentre mi mette una mano sulla spalla.

Prendo il bicchiere con dentro il mio cocktail e lo butto giù tutto in un sorso. Non sento niente, ormai neanche l'alcool fa più effetto su di me.

'Non è questo!' dico appoggiando il bicchiere ormai vuoto sul tavolino di fronte a me.

'Allora che ti succede?' chiede preoccupato.

Kristel mi è sempre stato accanto in tutto questo schifo é l'unico di cui mi posso fidare, forse è l'unica persona che posso considerare amico, lui non è come me. Lui è onesto, non spaccia, non si droga, non tratta le donne come se fossero puttane, anzi, per lui tutte le donne sono perfette, grasse o magre che siano, bianche o nere, basse o alte, more o bionde.

Non so se digli che quella ragazza mi ha fottuto il cervello. Quindi decido di starmene zitto e di non rispondergli.

'Non mi dire?' dice mettendosi le mani sulle tempie e apre la bocca in una specie di o 'ti sei innamorato Bro?'

Mi alzo e gli dico 'ma non dire cazzata!'.

Ma che cazzo gli è passato per la testa? Io immanorato? NON SUCCEDERÀ PRATICAMENTE MAI!

O forse si, però solo quando gli elefanti inizieranno a volare.

Mi faccio spazio tra la folla finché non arrivo vicino alla persona che sto fissando da ormai tutta la sera.

Quel pezzo di merda gli sta mettendo le mani sul culo. Non riesco a collegare i miei movimenti con il mio cervello.

La prendo per un braccio e la stacco da quel coglione, barcolla un pò, ma non cade per fortuna. Gli tiro un pugno in pieno viso a quel ragazzo che ha osato mettere le mani su una mia proprietà e gli grido contro 'Pezzo di merda non devi toccarla! LEI È MIA'

Disaster - Justin BieberDove le storie prendono vita. Scoprilo ora