Capitolo 14

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Corre verso il ragazzo e gli molla un pugno dritto in faccia. Il ragazzo perde l'equilibrio sugli scalini, davanti la porta e cade in terra.

Io blocco Justin che stava per uscire per continuare quello che ha iniziato, gli prendo il braccio e lo tiro verso di me, siccome lui é molto più forte, decido di mettermi davanti a lui, gli prendo il viso e lo avvicino al mio e gli sussurro 'ti prego fermati!' a queste parole sento il suo corpo rilassarsi. Mi giro verso il povero ragazzo in terra, con il naso sanguinante e gli chiedo 'stai bene?' lui annuisce con la testa.

'Adesso ti prego vattene!' dico quasi in un sussurro.

'BASTARDO! QUESTA È ROBA PRIVATA!' il biondo mi indica spostando il capo 'OLTRE AD ESSERE LICENZIATO, LA PAGHERAI CARA' gli urla Justin mentre si alza.

Roba privata? Ma per chi cazzo mi ha preso? Per una bambola?

Io chiudo la porta velocemente e lui continua a fissarmi poi sbotta e dice 'perché cazzo hai aperto la porta?'

'Sì dà il caso che quando il campanello suona, bisogna aprire' dico sbalordita dalla sua domanda.

'Non dovevi aprire!' dice con gli occhi ignettati di sangue.

'Perché?'

'Perché tu devi fare quello che dico io'

'Justin SMETTILA!' dico gridando.

Si avvicina a me molto pericolosamente, mi prende per i fianchi e mi schiaccia al suo corpo.

'Ho bisogno di te!' dice.

Sento il suo membro ingrandirsi sempre di più dentro il tessuto dei suoi pantaloni, schiacciato sul mio inguine.

Allora se non sbaglio, lui ha bisogno di me solo per fare sesso, non per alto.

'Io non verrò a letto con te!' dico convinta.

'Ti prego' mi supplica stringendomi ancora di più.

'NO! Ma stai scherzando? Non sono una di quelle di cui sei abbitutato tu! Ora io mangio, tu se vuoi, te ne puoi andare altrimenti smettila di farti tanti castelli in aria' dico staccandomi bruscamente da lui.

Sono incazzata con lui e anche tanto, come si permette a picchiare un ragazzo solo perché mi ha chiesto il numero di telefono? E come cazzo si permette di chiedermi di andare a letto con lui? Non me l'ha detto esplicitamente, ma era proprio quello il senso.

Prendo i sacchetti che avevo lasciato davanti alla porta e mi dirigo in cucina.
Lui mi segue.

Prendo tutto il contenuto dai sacchetti e devo dire che ho talmente fame che mangerei anche il sacchetto di carta.

Tiro fuori vari recipienti e all'interno c'è del pesce, della carne, della pasta, delle strane tartine, di tutto e di più.

Inizio ad apparecchiare per due, nel mentre che io faccio tutto questo, Justin continuava ad aprire tutti i pensili della cucina.

'Se hai finito di ispezionare la mia cucina, possiamo mangiare' dico sedendomi sullo sgabello.

Prima che questo stupido, viziato, deficiente essere mi distruggesse la cucina, era fatta di legno, era una cucina normale, con un tavolo sempre fatto di legno al centro, mentre quella nuova é a penisola, nera lucida e ha il tavolo con quattro sgabelli attaccato alla cucina. Diciamo che quella nuova é molto moderna rispetto a quella di prima. Mi piaceva la cucina che avevo, perché mi ricordava tanto quando ero piccola e ogni mattina mio padre mi faceva i pancake mentre mia madre la cioccolata calda. Amavo quel periodo della mia vita.

Disaster - Justin BieberDove le storie prendono vita. Scoprilo ora