Capitolo 13

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'Non ti dovrebbe interessare!' dico seccata.

Con quale coraggio si presenta a casa mia? Ma soprattutto perché mi batte forte il cuore?

'E invece mi interessa! Fra un pò ci sarà buio fuori e tu te ne vai in giro così?' dice alzando le braccia.

Mi guarda preoccupato, ma è proprio lui che mi ha fatto del male, quindi perché si preoccupa cosi tanto per me?

'Da quando devo chiedere il permesso a te per andare in giro così?' lo imito alzando le braccia come aveva fatto lui prima.

'Da oggi in poi!' dice convinto.

'Povero Illuso!' dico sbuffando.

Non fa in tempo a rispondermi che una voce dietro le mie spalle a me famigliare dice 'buonasera Chantal!'

Mi giro e vedo la signora Emingway che mi guarda.
La signora Emingway è la mia vicina di casa, la conosco da quando ero piccola. È una vecchietta di 70 anni, capelli bianchi, occhi azzurri e un pò paffutella.

'Salve signora Emingway!' la saluto con la mano.

Si avvicina a noi e noto che fissa Justin.

'Ma chi è questo bel giovanotto?' chiede la vecchietta.

E adesso che gli dico?

'Emm... Lui è' il biondo mi interrompe e dice 'Sono il suo fidanzato!'

COSA!?

Mi giro verso di lui e lo guardo talmente male che se i miei occhi fossero state pistole lui sarebbe già morto.

'Oh che bello! Sono davvero contenta Chantal che hai trovato un bel ragazzo, te lo meriti!' mi dice la signora Emingway sorridendo.

'Grazie mille! Anche lei è una splendida signora!' risponde Justin al mio fianco.

'Oh! Ma come sei carino!' dice la vecchietta davanti a me.

'È la verita' risponde lui aprendo le braccia.

Adesso ci prova anche con le vecchiette?

'Comunque adesso devo andare che si sta facendo tardi Buona serata ragazzi!' dice guardando me con un sorrisino del tipo divertiti.

'Buona serata!' diciamo insieme.

Quando la vecchietta é abbastanza lontana da non sentirci mi giro verso Justin.

'TU NON SEI IL MIO FIDANZATO E NON LO SARAI MAI' grido contro di lui.

'Adesso io entro in casa MIA e tu sei pregato di andartene via dalla mia vita-' dico scandendo bene le parole '-PER SEMPRE!'

Apro il portone, ma quell'essere, se così può essere chiamato, mi abbraccia da dietro immobilizzandomi. Mi spinge dentro casa e chiuse la porta con il piede.

Mi giro verso di lui liberandomi dalla sua presa 'O TE NE VAI DA CASA MIA O CHIAMO LA POLIZIA!' gli grido contro.
Mi prende i polsi e mi butta sul divano, si butta addosso a me, facendomi perdere alcuni battiti.

Ogni volta che dico Polizia diventa violento. Dovrei smetterla di fare la presuntuosa con questo coglione.

'Tu sei MIA!' dice gridando il possesso.

'Io non sono tua, ti prego basta!' dico esasperata.

Si alza da me e si siede sul divano su cui mi ha buttato, io mi sposto da lui e mi siedo sulla poltrona dall'altra parte del divano.

Disaster - Justin BieberDove le storie prendono vita. Scoprilo ora