Capitolo 6

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CHANTAL

Continuo a gridare, ma nessuno mi sente, cerco aiuto perché qualcuno mi sta facendo del male, ma è come se io fossi un fantasma.

Nessuno mi vede e nessuno mi sente.

Mi sveglio di scatto, sono tutta sudata, mi sento tutta indolenzita.

Ma che cosa è successo??

Era un sogno, ma è come se fosse successo davvero!

Oddio no! Mi siedo sul letto e vedo che sulle braccia sono piena di lividi e graffi, sposto il lenzuolo che ho addosso e mi accorgo di essere completamente nuda.

L'unica cosa che ricopre il mio corpo e il sangue e i lividi che sicuramente quel pezzo di merda mi ha fatto. Mi alzo velocemente dal letto e noto sulle lenzuola un'infinità di macchie di sangue e só che una di quelle macchie è la mia verginità ormai perduta.

Corro in bagno e mi guardo allo specchio che c'è sopra il lavandino, ho la faccia piena di lividi, ho il labbro spaccato e del sangue ormai secco. Non so quanto tempo sia passato da quando sono svenuta.

L'unica cosa che só è che mi sento sporca, mi sento uno schifo. Mi hanno tolto l'unica cosa di bello che avevo.

Mi sciacquo la faccia e cerco di togliere il sangue secco dalla mia faccia.

Ritorno nella camera e cerco qualcosa da mettermi addosso visto che i miei vestiti sono stati fatti a brandelli da quel essere spregevole.

Cerco dentro il cassettone davanti al letto e trovo un lenzuolo e me lo metto addosso.

Mi dirigo verso la porta principale è prego mentalmente che sia aperta.

Tiro giù la maniglia, ma non si apre. È chiusa a chiave.

Non me ne accorgo neanche che le lacrime iniziano a uscire da sole e mi butto a terra.

Mi faccio schifo.

Come può un essere umano fare queste cose?

Sono svenuta quindi non so cosa sia successo, ma sono più che sicura che quel porco mi abbia violentata.

Mi ha violentata.

Come è potuto succedere?

'Papà, ti prego aiutami ad uscire da qui' dico a bassa voce, come se fosse qua vicino a me.

Devo uscire da questo posto, rischio di perdere il lavoro e quindi se perdo il lavoro non mi posso permettere di pagare le cure di mia madre.

Le lacrime continuano a scorrere e io mi sento davvero male, mi fa male tutto il corpo, ma la cosa che mi fa più male è aver perso la mia dignità.

La porta si spalanca e mi trovo addosso quei occhi che apparentemente possono sembrare la cosa più bella del mondo, ma per me quelli sono gli occhi di chi mi ha rovinato la vita.

Chiude la porta con il piede e continua a fissarmi interrompe il contatto visivo con me e inizia a guardarsi intorno, credo capisca cosa sia successo e inizia ad avvicinarsi a me.

Una parte di me pensa che si stia avvicinando a me per aiutarmi, insomma c'è l'avrà un cuore?

Ma il suo sguardo mi fa capire che non sarà così.

Si abbassa verso di me e mi fa alzare prendendomi dalle braccia. La sua presa é stretta, abbastanza stretta da farmi male. Si avvicina a me ancora di più.

Siamo in piedi uno davanti all'altro, io schiacciata al muro e lui a un centimetro dal mio naso.

'Cosa non hai capito quando ti ho detto che non avresti dovuto fare niente con nessuno?' dice queste parole disgustato.

Disaster - Justin BieberDove le storie prendono vita. Scoprilo ora