Capitolo 17

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Asia's pov.
Quella mattina mi svegliai verso le sette e mi girai verso l'altro lato del letto sperando di trovare Harry steso di fianco a me, ma rimasi delusa nel sentire l'altra parte del materasso fredda.
La porta si aprì e io mi rincuorai pensando che fosse il mio papino ma mi sbagliavo ,in camera entrò un uomo sulla sessantina con un vassoio in mano pieno di prelibatezze

"Buongiorno signorina Asia, io sono il vostro maggiordomo, mi chiamo Albert e sarò sempre a vostra disposizione. Vi ho portato la colazione"

"Grazie mille Albert ma dammi pure del tu"

"Il signore non ne sarebbe contento, continuerò a darvi del voi signorina"disse con la testa rivolta verso il basso.

"Grazie mille Albert"
"Oh ecco signorina, quasi dimenticavo, il signore ha detto di volervi nel suo ufficio appena avrete finito di indossare i vestiti che ha ripiegato sulla scrivania"dopo di ciò si congedò.
Avevo talmente sonno che non mi ero accorta precedentemente dei vestiti presenti sulla scrivania.
Mi alzai dal letto e rimasi sconvolta quando vidi l'abito che avrei dovuto indossare, era un uniforme da cameriera con tanto di calze a rete e cuffia per i capelli.
Roteai gli occhi e cominciai a vestirmi nonostante mi sentissi a disagio con quell'abito.
Quando finii di prepararmi uscii dalla stanza e mi diressi nell'ufficio di Harry che non era molto distante dalla camera da letto.

Arrivai davanti alla porta in legno e bussai tre volte delicatamente.

"Avanti" sentii dall'altro lato della porta.

"Mi hai cercato papino?"

"Si piccola vieni vicino a me"
Mi avvicinai e lui mi fece sedere sulle sue gambe.
Lasciò la penna con cui stava firmando alcune carte e mise una mano sulla mia coscia massaggiandola dolcemente.
Quando la sua mano arrivò ai miei slip,bloccai il suo polso.

"Ti prego no" dissi quasi con le lacrime al volto, speravo che almeno per un giorno mi avrebbe lasciata in pace.

"Shhh piccola non fare la cattiva o sarò costretto a punirti"sussurrò nel mio orecchio.

Mise la sua mano sotto gli slip e cominciò a stuzzicare la mia parte più intima esitando un pò prima di far entrare un dito in me.
Gemetti al contatto con i suoi anelli freddi mentre mormoravo qualcosa di incomprensibile. Cominciai a muovermi sulla sua gamba ribellandomi al suo tocco ma più mi muovevo e più aumentava la velocità del dito al mio interno.
Dopo un paio di minuti inserì un altro dito al mio interno mentre con l'altra mano prese a stuzzicare il mio clitoride.
Nonostante il mio disappunto il mio corpo cominciò a rilassarsi sotto il suo tocco e iniziai a gemere rumorosamente.

"Sei così rumorosa piccola, ma la cosa mi eccita di più sai?"disse ridacchiando.

Continuò a torturarmi fino a quando non venni copiosamente gettando la testa all'indietro sulla sua spalla. Mi lasciò appena il tempo di rillassarmi quando lo vidi mentre sbottonava in suo pantalone e alzandomi leggermente calò sia i pantaloni che i boxer buttandoli per terra facendo fare la stessa fine ai miei slip.

"Ti farò sentire bene piccola"disse per poi sollevarmi e posizionarmi sulla sua erezione calandomi subito dopo su di essa.
Mi fece abituare all'intrusione dopo di che mi prese i fianchi e mi incoraggiò a muovermi.
Cominciai a saltellare sul suo membro ma,quando vide che ero stanca, mi sollevò rimanendo dentro di me, mi appoggiò sulla scrivania e cominciò a spingere dentro di me in modo non molto rude ma neanche dolce.
Le sue spinte erano profonde e cominciammo a gemere rumorosamente quando aumentò il ritmo.
Dopo alcune spinte venimmo in contemporanea.
Appoggiò la sua fronte alla mia mentre delicatamente usciva da me.
Mi diede un bacio tra i capelli.

"Ricordati di prendere la pillola ed ora vai, devo finire di lavorare"disse in tono abbastanza serio.
Certe volte mi verrebbe voglia di strangolarlo, mi manda a chiamare e quando finisce i suoi comodi mi manda via severamente.
'Perchè non gli tiri dietro una delle prime lampade che trovi?'chiese la mia vocina interiore.
'Grazie dell'idea ci penserò su' dissi tra me e me. Per una volta io e la mia vocina rompi palle eravamo d'accordo.

Harry's pov.
Finii di firmare le carte sulla scrivania e verso ora di pranzo uscii dal mio ufficio per recarmi in salotto per mangiare.
Avevo detto ad Albert di avvisare Asia e di farla scendere prima che io fossi uscito dal mio ufficio e quando scesi in salotto e non la trovai mi salì una rabbia tremenda.
Non ero un mostro ma lo diventavo se gli ordini che dettavo non venivano eseguiti.
Salii le scale e come una furia aprii la porta della camera di Asia e vidi che era stesa sotto le coperte che le arrivavano fin sopra la testa.

"PERCHE QUANDO SONO SCESO TU NON ERI SEDUTA A TAVOLA COME AVEVO ORDINATO?!"gridai.

Lei si sedette e portò le ginocchia vicino al viso.

"Ti prego papino non urlare, non ti arrabbiare. Non sono scesa giù perchè mi fa tanto male la testa e ho freddo"disse singhiozzando silenziosamente.

"Oh mi dispiace piccola"misi una mano sulla sua fronte e la ritirai immediatamente
"Ma tu hai la febbre" dissi preoccupato.

"Stenditi sotto le coperte, vado a chiamare un dottore che venga a visitarti al più presto". Mi avviai verso la porta e mi fermai quando sentii un lieve suono

"Papino"mi voltai verso di lei.

"Grazie"disse sorridendo.
Sorrisi di rimando, mi avvicinai, le diedi un bacio in fronte e scesi giù per prendere il telefono contattando qualche medico.

Dopo dieci minuti il dottore arrivò e lo accompagnai in camera di Asia che nel frattempo si era addormentata.

"Piccola è arrivato il dottore"dissi, lei aprì gli occhi e salutò gentilmente l'uomo.

Alla fine della visita...

"Allora come sta?"chiesi all'uomo sulla quarantina al mio fianco.

"La febbre è abbastanza alta ma con i farmaci che le ho prescritto la signorina dovrebbe guarire fra qualche giorno" mi rassicurai a quelle parole.

"Mi raccomando niente stress per la ragazza"disse prima di uscire.
Quando l'uomo uscì, mandai Albert a comprare le medicine per averle in casa entro stasera.
Salii in camera e diedi un bacio in fronte alla mia piccola che intanto sorrideva sfregando il suo volto all'incavo del mio collo mentre la abbracciavo.

"Presto starai meglio principessa"le comunicai.

"Grazie mille papino, sei unico"disse sorridente.

"Meglio per te che io sia unico altrimenti vedrai come mi arrabbio" dissi sorridendo mentre lei faceva lo stesso.

Heyyyy salve gente di questo mondo bizzarro, come va la vita?? Spero il capitolo vi piaccia e sappiate che ne pubblico un altro entro stasera per farmi perdonare dell'assenza💛💛
Un bacio
Ciauuuuuu

I'm In Love With My DaddyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora