L'uomo alla guida della Sedan fece un tragitto più lungo del previsto, stando ai chiacchiericci all'interno della vettura, ma Andrew Blackwood aveva messo a tacere tutti quanti con una sola occhiataccia e con il rumore provocato dal cane della sua Smith and Wesson, armato subito dopo aver visto un paio di poliziotti farsi uno spuntino a un chioschetto a lato della strada.
Rossella, tenendo lo sguardo fisso sui capelli neri dell'uomo sedutole davanti, aveva deciso di non aprire bocca e non aveva ancora abbandonato l'espressione rilassata e glaciale che aveva convinto Andrew a prenderla con sé. Dentro di sé, però, le cose erano decisamente diverse e, a stento, rimase lucida e concentrata sul proprio obiettivo.
«Capo, siamo arrivati» Disse ad un certo punto l'uomo alla guida che, rispetto al resto del gruppo, poteva tranquillamente essere il padre di Andrew.
Quest'ultimo si girò verso la ragazza, sorridendole.
«Sembra che tu abbia raggiunto la tua destinazione... ora vediamo quanto riuscirai a resistere qui dentro senza metterti a frignare» La schernì.
Pochi istanti dopo, la Sedan arrestò la sua corsa nel cortile di un complesso portuale ormai dismesso da parecchi anni.
«Scendi, dolcezza. Non ho tutto il pomeriggio da perdere dietro a una viziata» Le intimò l'uomo sedutole accanto.
Rossella fece finta di nulla e, dopo essere scesa dalla vettura, si fermò per guardarsi attorno, chiedendosi in che razza di posto fosse finita: tutto nelle vicinanze era completamente distrutto, come se fossero finiti in un immenso cantiere abbandonato mentre a poche centinaia di metri, dall'altra parte del fiume, sorgevano i quartieri più in voga della città. Subito dopo, si voltò per ammirare compiaciuta il ponte DuSable, che sorgeva maestoso a qualche centinaio di metri di distanza da dove si trovavano loro.
Mentre era immersa nei propri pensieri, si sentì afferrare violentemente per un polso, ritornando alla realtà. I suoi occhi azzurro spento incontrarono rapidamente quelli scuri di Andrew.
«Sei lenta, ragazzina e, quando uno dei miei ti dice una cosa, tu devi farla subito... è chiaro?» La minacciò con un tono che non ammetteva repliche. Rossella annuì lentamente, mentre gli uomini alle sue spalle ridacchiarono tra di loro. «E voi cosa fate ancora qui? Vedete di darvi una mossa prima che Tony sguinzagli Derrick per farci fuori» Aggiunse il ragazzo guardando verso l'edificio diroccato.
Tutti si zittirono mandandolo al diavolo, ma la ragazza poté constatare dalla loro reazione che era meglio non contraddire uno della famiglia Blackwood o i guai sarebbero arrivati presto.
Rossella camminò rapida al seguito di Andrew, mentre l'uomo che guidava le stava appresso scrutandola con sguardo enigmatico e, insieme agli altri, entrò nell'edificio, ritrovandosi in un angusto pianerottolo da cui partivano una rampa di scale che conduceva al seminterrato e una che portava, invece, ai piani di sopra.
Poco prima di salire le scale, però, il più giovane si bloccò voltandosi.
«Oliver» Mormorò, guadagnandosi l'attenzione dell'uomo alle spalle della ragazza, intento a masticare la punta di uno stuzzicadenti. Andrew lo fissò apatico, facendo poi un solo gesto della testa che voleva chiaramente dire "lasciami solo con lei". L'uomo annuì senza dire niente e oltrepassò entrambi, sparendo dietro la seconda rampa di scale che portava al piano superiore.
Rossella fissò Andrew negli occhi e, come se gli avesse letto nel pensiero, guardò l'altra rampa che spariva nel seminterrato.
«Deduco che vogliate scendere là sotto» Disse in un sussurro.
«Perspicace... andiamo, cerca di sbrigarti» Le intimò, tallonandola.
Dopo l'ultimo gradino, Rossella si ritrovò davanti ad una porta di metallo, la cui vernice rossa era ormai del tutto scrostata, che si aprì cigolando sotto il peso del ragazzo. Varcata la soglia camminarono lungo la parete di un angusto corridoio, sul cui soffitto correvano dei piccoli tubi arrugginiti e ricoperti di muffa. Andrew, dopo appena qualche passo, azionò un interruttore che accese una fila di lampadine a incandescenza con un sonoro ronzio.
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L'odore pungente del legno nero
Historische Romane1931: Chicago è una città ormai preda del crimine organizzato e i pochi banchieri che sono sopravvissuti al crack finanziario, avvenuto poco più di un anno e mezzo prima, cercano di tirare avanti con qualsiasi mezzo. Ronald Ashworth è uno di questi...