A quell'ora del mattino, le strade di Chicago erano un via vai continuo di persone che inondavano i marciapiedi e di auto che avanzavano rapide e rumorose.
In una di queste viaggiavano Rossella e Louis, accompagnati da uno dei lavoratori di casa Jackson che si era presentato come Thomas. A dire la verità, la ragazza non gli aveva prestato la benché minima attenzione quando era salita a bordo della vettura, aveva recepito il nome solo quando il suo accompagnatore gli aveva passato la valigia, raccomandandosi di riporla con cura.
Mentre stavano seduti in macchina, Louis la teneva d'occhio costantemente, cercando di avere con lei anche una sorta di contatto fisico. Rossella non aveva ancora aperto bocca da quando erano partiti e continuava, anzi, ad avere una strana espressione plastica dipinta sul volto e che dava una chiara impressione del suo stato d'animo.
«Sono contento che tu abbia accettato di venire con me senza opporti.» Sussurrò Louis, cercando di attirare l'attenzione su di sé, ma Rossella si limitò a rispondere con un misero mugugno di assenso. «Rossella, cara, potresti prestarmi attenzione?» Continuò, sottolineando con eccessiva leziosità quel nomignolo, ma ancora non ottenne risposta. Se c'era qualcosa che detestava, era proprio l'essere ignorato dalle persone che lo circondavano, al ché, con tono spazientito, quasi sbraitò: «Rossella!»
Solo a quel punto la donna si girò verso di lui con un lieve sobbalzo. Gli occhi azzurri si posarono nei suoi, contenendo a malapena la follia che vi si annidava all'interno e lo scrutò quasi con aria interrogativa ed annoiata.
«Sì, caro?»
Un movimento impercettibile degli occhi, socchiusi per trattenersi dal dire qualcosa di compromettente agli occhi dell'uomo alla guida, costrinse Louis a fare un sospiro rassegnato.
«Per quanto mi sarà complicato, riuscirò a farti dimenticare quel Blackwood. Con ogni mezzo che mi sarà concesso.» Le disse, mentre Rossella lo guardava apatica con occhi vacui prima di sorridergli e rivoltarsi verso il finestrino.
Ma, quando la vettura imboccò lo svincolo per il DuSable Bridge, Rossella si agitò nel vedere la struttura in travi metalliche rosse e argentee. La prima volta che era stata al nascondiglio di Antony lo aveva visto stagliarsi all'orizzonte, dandole una sensazione libertina che non aveva saputo spiegarsi. Si ergeva a svariati metri di altezza sul fiume Chicago da cui, nei giorni più tersi, si poteva anche scorgere in lontananza il lago Michigan. Ogni volta che ci era passata sopra, a piedi o in auto che fosse, si era avvicinata al parapetto guardando l'acqua scorrere impetuosa di sotto, come se essa potesse portare via i cattivi pensieri e lavare via ansie e paranoie. Strinse i denti, completamente sopraffatta da sensazioni che non aveva mai sperimentato.
«Potremmo fermarci un momento a fare due passi? Non credo di sentirmi bene.» Mormorò piano, mentre quei pensieri si facevano di nuovo strada nella testa. Era come un richiamo sopito a cui ora non poteva non resistere.
Louis, tuttavia, non si fece impietosire e la guardò di sottecchi, cercando di rassicurarla.
«Tra poco saremo a destinazione, sta' tranquilla.»
«No... Ti prego, Louis...» Lo implorò, mentre quella sensazione si trasformava in un opprimente senso di disagio che iniziò a farla boccheggiare e, vedendola sofferente, Louis si trovò costretto ad assecondarla. Fece perciò cenno a Thomas di accostarsi al marciapiede, ma, non appena la macchina si fermò, Rossella scese rapida e corse attraverso la folla di persone fino alla ringhiera che dava sul vuoto.
֎
«Che cazzo succede?» Borbottò Andrew al posto di guida di una Sedan, vedendo la macchina che lui e Luke stavano seguendo fermarsi accanto al marciapiedi. Per istinto anche lui fece altrettanto e la osservò con uno strano presentimento addosso: sembrava che gli occupanti dell'altro veicolo stessero discutendo, finché la portiera posteriore che venne spalancata con forza. Nello stesso momento, il ragazzo sedutogli accanto sul sedile del passeggero sbuffò sonoramente e inveì sottovoce per essersi lasciato coinvolgere in quella stupida "missione" – se così poteva chiamarla – di pedinamento.
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L'odore pungente del legno nero
Historical Fiction1931: Chicago è una città ormai preda del crimine organizzato e i pochi banchieri che sono sopravvissuti al crack finanziario, avvenuto poco più di un anno e mezzo prima, cercano di tirare avanti con qualsiasi mezzo. Ronald Ashworth è uno di questi...