Chapter 18.

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{Secondo me, la foto, ha un doppio senso. Vediamo se capite qual è. FOTO AUTENTICA, se avete telegram potete entrare nel gruppo degli Illuminati Crew😏}

Nuovo giorno, solita routine.

Sono le 7:00, alle 9:00 sarei dovuto andare all'università, due palle.

Mandai un messaggio al mio amico Nicolò, per dirgli se poteva darmi un passaggio.

La risposta arrivò subito: va bene, compà.

Posai il telefono e  andai in bagno, mi feci una doccia veloce, mi lavai i denti e successivamente andai in cucina a fare colazione.

I miei erano già svegli, «buongiorno» dissi entrando nella stanza, avevo ancora la voce leggermente impastata dal sonno.

«'Giorno.» disse mio padre, che era seduto nel posto, come si suol dire "capo tavola", e stava leggendo il giornale, meglio così.

Mia madre mi guardò e mi chiese come stavo, perché quella domanda?

«Bene, grazie.» dissi, facendole un rapido sorriso per poi iniziare a prepararmi la colazione.

Successivamente andai in camera, per vestirmi.

Jeans, una felpa e taac si va a comandare.

Ovviamente anche le scarpe, più il giubbotto perché fuori faceva un freddo polare.

Presi zaino, telefono, salutai i miei con un rapido «ciao vado all'uni» e uscii di casa.

Mentre scendevo le scale il mio telefono vibrò, segno che era arrivato un messaggio.

Lo aprii e.. sulla faccia mi spuntò un sorriso enorme quanto una casa, era un semplice: buongiorno♥️ da parte di Giampy, ma per me significava molto.

Ah, dovrei finirla.

Risposi con un: buongiorno anche a te♥️, per poi uscire definitivamente fuori, verso il cortile.

Ad aspettarmi c'era, appunto, il mio amico Nicolò. Entrai in macchina e lo salutai.

«Successo qualcosa?» mi chiese, squadrandomi.

«Mh, no. Perché questa domanda?»

«Sembri non so.. felice

Sgranai gli occhi, davvero davo questa impressione? Giampiero era davvero un mago.

«Ultimamente.. sto bene, forse ho trovato la felicità.»

Il viaggio fu tranquillo, parlammo del più del meno, dopo mezz'ora arrivammo all'uni.

«Eccovi finalmente.» disse Fabrizio, venne verso di me e mi abbracciò.

«Colpa del traffico.» disse Nicolò sbuffando, mentre chiudeva lo sportello della macchina.

«Come mai quest'abbraccio?» dissi.

«Non posso dare un abbraccio al mio amico?»

«Certo idiota.» gli diedi una pacca sulla spalla.

«Dai entriamo o faremo tardi per la lezione.»

Forse era meglio fare tardi, le lezioni furono di una noia mortale, volevo scappare.

Volevo solo dormire. Dormire e basta.

Per fortuna la lezione di statistica si era salvata. Non so, mi intrigava quella materia. (n.a. seh...)

Quando uscii fuori dall'istituto, mentre mi guardavo intorno, vidi una persona in lontananza. All'inizio pensai: sto iniziando ad avere anche le visioni adesso?

Ma subito dopo, avvicinandomi, non potei fare altro che sorridere.

«Tu, cosa.. come mai qui?»

«Non potevo aspettare stasera per vederti.» disse Giampy.

D'istinto mi avvicinai a lui e lo abbracciai, anzi mi tuffai proprio tra le sue braccia.

«Nemmeno io potevo aspettare stasera per vederti.»

Quanto avrei voluto baciarlo, qui, davanti a tutti. Ma mi trattenni.

«Dai ti accompagno a casa.» disse, per poi andare verso la macchina.

«Attento, l'ho lavata stamattina.» mi guardò, e poi rise, «dai, stavo scherzando.»

Ecco, chissà perché ma, me l'aspettavo una frase del genere.

Gli feci la linguaccia, lui sorrise.

Il sorriso più bello del mondo.

E prima o poi avrei dovuto raccontargli ciò che mi ero detto con mia madre la notte scorsa.

🎊🎊🎊🎊

Sembra molto tranquilla la storia, per ora.

Ops🙊 continuo a 58 voti🌟

Un'amore ai limiti dell'evoluto || murrytekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora