Capitolo 9

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Settembre 2012.
Domani è il primo giorno del primo anno al liceo linguistico. Scuola che non avevo intenzione di fare.
Non ho dormito tutta la notte per l'agitazione, ma sono tanto felice che non sono più alle medie.
Prima di vestirmi vado a pesarmi, spero con tutta me stessa di non essere ingrassata.. 63.5. Wow! Benissimo! Un chilo in meno!
Ne resto davvero meravigliata dato che in Puglia ho mangiato tantissimo eppure non ho rimesso tutto quello che ho perso, anzi ho perso pure peso. L'ho sempre pensato che nuotare fa dimagrire e sgonfia.
Mi metto dei jeans strappati, un top e una camicia orribile. Lo specchio mi odia come sempre, riflette un orribile mostro. I capelli pur pettindandoli non hanno intenzione di stare al loro posto. Decido di truccarmi per la seconda volta nella mia vita: matita nera, ombretto, mascara e cipria.
Fisso quel riflesso nemico ma distolgo lo sguardo dal mio corpo e mi fisso negli occhi. Faccio un respiro profondo.
Da oggi, vinci tu. Da oggi, sei quello che vuoi. Hai la possibilità di ricominciare, mi ripeto queste parole all'infinito mentre una vocina bassa bassa mi sussurra: sii semplicemente te stessa ed andrà tutto bene.

Vado a scuola con l'autobus, dovrei arrivare in venti minuti. Sono parecchio in ansia e nel tragitto incontro alcune ragazze della scuola media, fortunatamente, ragazze che mi stavano simpatiche. Mi sento un po' rassenerata perché almeno non sarò da sola a entrare nella scuola nuova.
Arriviamo e la prima impressione che mi fa la scuola è abbastanza positiva, più che altro per come mi sento io, mi sento nuova. Ho la possibilità di ricominciare da zero. Sono eccitata.
Il preside raduna tutte le matricole nell'auditorium per inserirci nelle classi. La mia classe è la 1D e non sono sola, ci sono altri ragazzi, fortunatamente, quei pochi simpatici che venivano con me alle medie e una ragazza che era nella mia vecchia classe. Un professore ci accompagna in classe e ci chiede uno alla volta di presentarci.
Già dal primo giorno iniziano a crearsi i gruppetti, come sempre..

Noto una ragazza, è del '97, un po' bassa, ha i capelli castani e piercing. Si chiama Erica. Da subito ci stiamo simpatiche.
Ero convinta che non avrei mai stretto amicizia, invece stava succedendo il contrario.

Un giorno torno a casa stanchissima e mi ispeziono allo specchio mentre penso: sono stanca di non essere vista, non voglio più stare nell'ombra, voglio essere qualcuno. Hai visto come sono magre alcune ragazze? Perché anche io non posso essere come loro?
E subito dopo una vocina mi sussurra: non essere stupida, non pensare solo ad attirare l'attenzione. Tu vali di più.
Ma, una voce più forte mi dice, se sei magra sei bella.
Decido di dare ascolto alla voce forte, perché è troppo difficile essere me stessa, anzi, non so nemmeno come sia essere me stessa dato che non so chi sono. So solo che è qualcosa di brutto. L'adolescenza..
Mi faccio guidare dalla voce forte: devi cambiare molte cose di te. Per prima cosa, devi assolutamente dimagrire. Hai perso qualche chilo sì, ma non basta ancora. Devi essere magra come le altre, avere un bel sedere e un bel seno.
Mi annoto su un quadernino tutto ciò che devo fare:
- perdere almeno 8 chili
- comprare nuovi vestiti
- comprare un fondotinta decente
- farmi le sopracciglia meglio
- andare a scuola con la borsa anziché con lo zaino

Mi rendo davvero conto che a parte il dover dimagrire che resta la mia ossessione, il resto erano davvero obbiettivi futili.. senza senso.
Il giorno successivo vado a scuola osservando quelle ragazze, durante l'intervallo mi avvicino a loro e rido a qualche loro battuta stupida anche se non fa ridere, solo per essere notata. Iniziamo a chiacchierare. Mi chiedono dove abito e se voglio scendere con loro nel cortile a fumare. Accetto.
《Tu non fumi?》mi chiede Anita, ha la mia età, ha gli occhi azzurri, i capelli biondi lunghissimi.
《No, ho provato solo una volta ma non so aspirare e non mi piace》le rispondo.
Si mettono a ridere.
《Come non sai aspirare?!》mi dice incredula Gabriella, due anni più grande di me
Una ragazza mi guarda, mi offre una sigaretta. Faccio un profondo respiro e penso: no, grazie, non voglio provare. Ma accetto.
Una camel gialla, orribile. Tossisco a non finire. Tutte si mettono a ridere. Butto la sigaretta mentre non riesco a smettere di tossire.
Bevo un po' d'acqua《basta cosi!》rido
Una ragazza dice: 《meglio non prendere il vizio di fumare》
Si avvicina un ragazzo molto carino e saluta con un bacio sulla guancia tutte tranne me, ovvio, chi lo conosce?

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