Ho la tensione a mille. Il cuore batte forte e ho molta paura che qualcosa vada storto. Queste cose non mi sono mai piaciute. Sin da piccola ho creduto che la boxe sia uno sport di autodifesa, molto importante se circostanze spiacevoli si presentassero per chissà quale malato motivo, e lo penso tuttora. Sono fortemente contraria al fatto che il semplice tirarsi pugni e farsi male sia un lavoro, ma almeno lividi e ossa rotte sono ripagate con soldi veri. Ma questo è ciò che mantiene l'uomo che amo e non posso controbattere, non più almeno.
Durante l'ultimo allenamento Harry era caricatissimo. La sua forza ha avuto la meglio contro il laccio ben resistente che teneva il sacco attaccato al soffitto. Da una parte spero che tra poco succederà la stessa cosa, solo che al posto del sacco pesante d'allenamento ci sia lil volto di Sam, ma dall'altra no. Harry sta guadagnando soldi illegalmente e non è questo ciò che avevo immaginato fosse il modo di guadagno che sorreggerà il nostro futuro un giorno.
Ma per ora va bene così.
La palestra in cui siamo è gremita di gente urlante, probabilmente riunita dal signor Coleman, l'uomo che aveva ricercato informazioni su Harry e la sua forza. Mi sembra di star tornando indietro nel tempo al giorno in cui ho assistito per la prima volta a un suo incontro.
Io: niall dove sei?
Llain: sto arrivando
Llain: comunque brutta lercia
Llain: potevi aspettarmi
Io: ti aspetto all'ingresso, fa lo stesso
Llain: più passa il tempo più ti odio
Io: è reciproco tesoro
Raggiungo Harry nel suo spogliatoio facendomi strada sgomitando fra la folla imperterrita. Ragazzi che spingono quasi facendo apposta mi buttano da tutt'altra parte facendomi perdere la strada. Mi ritrovo davanti ad un muro nero, separata da esso da una fila di ragazzi con bicchieri alcolici in mano rivolti verso di me essendo di spalle al ring. Innervositi dalla mia figura di fronte a loro,coprendogli la visuale, mi spingono ancora più vicino la parete trovandomi spiaccicata su di essa, quasi incapace di muovermi liberamente. Scelgo che comunque è il modo più facile per ritrovare la via per i corridoi dove sono gli spogliatoi dei lottatori, almeno sono aggrappata a qualcosa di ben fermo che non mi farà finire di nuovo da tutt'altra parte.
Mentre mi faccio strada verso la mia meta, mi accorgo di aver pestato il piede a qualcuno, alzo immediatamente la testa per porgere le mie scuse.
«Scusami, io non-» appena riesco a mettere a fuoco chi è davanti a me, riconosco che non è un uomo, bensì una ragazza. Una bellissima ragazza con i capelli rossi ricci che le superano di poco le spalle. Sopracciglia folte ma ben curate. Occhi marroni e penetranti ed un fisico ben fatto anche se non molto alto.
«Mi dispiace, scusami» ripeto, facendo per andarmene.
Probabilmente Niall è già arrivato ed io sto facendo tutta questa fatica per nulla. In oltre, Harry si starà chiedendo dove sono ed il perché ci sto impegnando tutto questo tempo per raggiungerlo.
«Ferma, dove stai andando?»
Guardo indietro verso di lei, avendo già avanzato di poco, non capendo il perché di questa domanda.
«Agli spogliatoi, perché?»
«Ti ci accompagno io se vuoi, okay?» si offre con un simpatico sorriso. Sinceramente non ha avuto nessun impatto speciale su di m'è questa ragazza, ma sembra volermi aiutate e non vedo il motivo per cui dovrei declinare la sua proposta.
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Fanfiction"Sai quella sensazione di non respirare più dalla troppa felicità?" Second book of the Right Number Trilogy. © 2015 All Rights Reserved Maddalena Temperini. Imagined and created by me.