Capitolo 29

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Detestavo moderatamente ballare, soprattutto se si trattava di uno stupido lento eseguito non solo in malo modo (difficile individuare chi tra me e Tyler fosse più incapace nel ballo, visto che erano quasi dieci minuti che non facevamo altro che schiacciarci i piedi a vicenda) ma, per di più, per quanto mi sforzassi di pensare il contrario, non erano le braccia del simpatico Nott quelle che volevo attorno ai fianchi.

La musica era troppo melodica, troppo sdolcinata, troppo inadeguata al mio carattere Weasley. In poche parole, tutto in quella Sala era troppo. Così come era troppo il fastidioso peso all'altezza dello stomaco che provavo guardando Julie Lee ballare con Scorpius.

Li vedevo i suoi occhi grigi che di tanto in tanto guizzavano nella mia direzione e ammiccavano scherzosi, come a volermi rinfacciare che cosa mi stavo perdendo.

Presi un bel respiro e mi scansai dal mio accompagnatore nel modo più educato possibile. «Scusami, devo davvero fare una cosa importante»

«Oh, vuoi che ti aiuti?»

Sorrisi educatamente. «Non è necessario» e poi, prima che potesse farmi altre domande, mi infilai, traballando sui tacchi, in mezzo alla folla di gente più o meno alticcia che si scatenava.

"Ok Rose, puoi farcela, sei una donna forte e indipendente che non vuole avere rimpianti."

Camminavo con la testa che per poco non esplodeva dall'ansia. Mi fermai solo quando decisi che la vicinanza tra me e Scorpius era abbastanza.

«Ehi rossa» sogghignò, i denti bianchi che quasi risplendevano di luce propria. Julie, affatto infastidita dalla mia interruzione mi sorride cordiale prima di districarsi dalla stretta del suo cavaliere e congedarsi con la scusa di avere sete.

«Biondo» mi mordicchiai le labbra agitata. «Mi devi un ballo, ricordi?»

«Ah si?» sollevò le sopracciglia chiare.

«Già, hai intenzione di rimanere lì impalato?»

Non se lo fece ripetere due volte. In un attimo le sue braccia mi stavano circondando la vita ed il suo profumo mi inebriava le narici. Decisamente meglio.

Poggiai la testa sul suo petto, lasciandomi cullare.

Quella sera non c'erano bisogno di parole, il mio gesto, l'essermi avvicinata a lui per prima, non lasciva dubbi: ero cotta di Scorpius Malfoy e finalmente adesso anche lui lo sapeva.

Sollevai il viso e incrociai il suo sguardo. Era perfetto. Non riuscì a trattenere un sorriso, gli poggiai le mani sulle guance e scossi la testa. «Mi piaci un po'» un secondo dopo le mie labbra erano sulle sue, impegnate nel bacio più atteso e desiderato di tutta la mia vita.

Mi accarezzò la schiena ed io non esitai ad affondare le dita tra i suoi capelli chiari, tirandoli leggermente. Quando la sua lingua iniziò a giocare la mia, una scarica elettrica mi attraversò la spina dorsale.

Ci staccammo per riprendere fiato. «Anche tu mi piaci Rose»‌

Finalmente sentivo il mio cuore più leggero.

Weasley e MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora