Capitolo 24

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Il libro stretto tra le mie mani sembrava incredibilmente solido e reale, così come lo era la presenza stravaccata su una delle sedie della biblioteca, apparentemente non intenzionata ad aiutarmi. E andava benissimo così, più metri c'erano a dividerci più riuscivo a ragionare brillantemente. La sua bocca, fino a venti minuti prima, era spiaccicata sulla mia ed io non mi ero opposta in nessun modo. Non andava affatto bene.

«Continuerai ad ignorarmi?» domandò nell'esatto istante in cui mi sollevai sulle punte per sistemare il volume polveroso sullo scaffale.

Finsi di non sentirlo impettita, afferrando un'altro libro a caso dal pavimento.

«È così quindi?» continuò poggiando i piedi sul tavolo, con una nota beffarda nella voce che non prometteva niente di buono «I mei baci ti hanno lasciata senza parole?»

Era stato quasi inconscio, l'enciclopedia su "Come riconoscere i settantacinque tipi di piante mortali"era schizzato via dalle mie mani ad una velocità supersonica, indirizzato con precisione impeccabile dritto sulla fronte di Scorpius.

«Ahi!» urlò, fulminandomi con lo sguardo.

Sentirlo gridare dal dolore era piuttosto soddisfacente.

Ghignai fiera di me stessa, e tornai a dedicarmi completamente ai libri.

«Rose sei qui?» era ovvio che fossi qui, chiunque mi cercava non doveva avere ben chiaro che: se avessi potuto, sarei rimasta in biblioteca, in mezzo all'odore di pagine ingiallite e polvere per sempre. Il mio futuro si prospettava simile a quello di Madama Prince.

Prima che riuscissi a rispondere, la testa bruna di Tyler Nott comparve da dietro uno scaffale. Era carino con il berretto sul capo e la neve a sporcargli i capelli. Sorrise «Ti cercavo»

In un attimo Scorpius era già al mio fianco, affatto turbato dal segno rosso che spiccava sulla sua fronte. Poggiò una spalla sullo scaffale, posizionandosi dietro ma non distante da me «Nott, vecchio rubacuori, come te la passi?»

«A meraviglia Malfoy» quello sulla faccia di Tyler assomigliava vagamente ad una smorfia infastidita, ma forse era solo la muffa che aveva cominciato a darmi al cervello «Ti dispiace se te la rubo un secondo?» chiese, afferrandomi un braccio proprio quando Scorpius decise di piantare una mano sul mio fianco.

«In realtà si, io e la Weasley abbiamo da fare, non so se mi spiego»

Quella frase sospetta lasciava molto perplessi, infatti in un baleno le sopracciglia scure di Nott si aggrottarono in un cipiglio. Strattonai entrambi, liberandomi dalle loro prese e lanciai uno sguardo di fuoco a Malfoy che ghignava soddisfatto «Sistemare libri» annunciai decisa «è quello che dobbiamo fare, nient'altro»

«Oh beh, rossa, se preferisci chiamarlo in quel modo...»

«Stai zitto» le mie guance erano rosse dalla rabbia. Non poteva pensare di convincere qualcuno che io e lui avevamo una sorta di tresca. Disgustoso. Non Scorpius, certo, lui era tutt'altro che disgustoso... oh insomma! Accompagnai la mia esclamazione autoritaria con una librata in faccia, che andò perfettamente a segno. «Cioè, sappiamo tutti che mi muori dietro Malfoy, ma è ridicolo che tu abbia anche solo pensato che io sarei stata al tuo gioco»

Detto ciò, con un espressione di puro compiacimento sul volto, afferrai la mano di Tyler — apparentemente molto soddisfatto della patata rossa che Scorpius si ritrovava al posto del naso — e me lo trascinai dietro, lontano dalle viscide orecchie del platinato.

«Certo Rosie, mai pensato. Prima però quando mi baciavi non sembrava che tu fossi indisposta...»

Weasley e MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora