La terza fase

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Quattro ci accompagna in una stanza dove si terranno "gli scenari della paura", formati con I dati raccolti dalle simulazioni. Negli scenari affronteremo le nostre paure essendo consapevoli di essere in una simulazione, è come se fossimo tutti divergenti, scoprirò cosa prova Peter durante le simulazioni. Inoltre Quattro ci ricorda che la terza fase sarà la più importante : per superare gli ostacoli possiamo provare a calmarci e rallentare il battito cardiaco o affrontare la nostra paura. "A me non sembra corretto. E se una persona ha solo sette paure e un'altra ne ha venti? Non è mica colpa sua" interviene Peter. Quattro ride "Vuoi davvero venire tu a parlarmi di correttezza? Capisco che tu sia preoccupato, Peter. Gli eventi della notte scorsa hanno sicuramente dimostrato che sei un miserabile vigliacco. E ora sappiamo tutti che hai paura di una piccola e minuta ragazza Abnegante" dice Quattro, dal volto di Peter non traspare alcuna emozione. È come se una voragine si fosse aperta sotto I miei piedi e io stessi cadendo, impreparata e sorpresa. Cos'è successo la notte scorsa? Inizio a respirare a fatica, Will mi aveva parlato di un'aggressione a Tris ma non avrei mai sospettato di Peter e lui non mi ha detto nulla. Mi giro ed esco dalla stanza, sento dei passi e la voce di Peter che mi chiama, ma la ignoro e corro più veloce. Appena arrivo ad un bagno mi chiudo dentro e inizio a piangere, lui ha cercato di ucciderla e non mi ha detto niente. Cerco di non fare rumore perché nessuno può vedermi mentre piango, nessuno può vedere le mie debolezze. Guardo il tatuaggio sul polso e continuo a piangere. Dopo cinque minuti che sembrano un'eternità sento bussare alla porta poi sento una voce familiare "Zoey, so che sei qua dentro. Volevo dirti che mi dispiace, ok? Mi dispiace di non avertelo detto ma non mi dispiace di averlo fatto, e tu lo sai" dice Peter. Io guardo il pavimento, non ottiene nessuna risposta da me. Sento che si siede a terra appoggiandosi alla porta. Non ho intenzione di uscire, non ho voglia di vederlo. Guardo il mio orologio, il tempo passa inesorabile finché non lo sento andare via. Non dice una parola, si alza e se ne va, mi sento una stupida a stare qua dentro. Mi alzo e mi asciugo le lacrime poi mi lavo la faccia, non voglio che lui veda che ho pianto. Apro la porta del bagno e non trovo nessuno. Probabilmente lui starà mangiando cena, vado al ponte sullo strapiombo e mi siedo per terra guardando la grata sotto di me. Non mi sono mai fidata di nessuno, soltanto di Peter e ora lui ha tradito la mia fiducia. Non riesco a crederci. Sento dei passi,ma non alzo la testa per vedere chi è, non ne ho bisogno. Si siede vicino a me, riconosco il suo profumo. Restiamo in silenzio per un po' finché lui non mi guarda "Io non intendevo ucciderla, volevo soltanto essere primo in classifica e guadagnare un posto di alto calibro in questa fazione per entrambi. Io non te l'ho detto perché non sapevo come dirtelo..." dice con voce un po' roca. "Beh avresti potuto provare" replico, ancora sul piede di guerra. "Non volevo che tu lo venissi a sapere così e.... soprattutto non da lui. Zoey mi dispiace, io l'ho fatto per entrambi. Puoi perdonarmi per questo? ". Io scuoto la testa "Tu non capisci, io mi fidavo soltanto di te e..per quanto fosse una rigida tu hai comunque cercato di ucciderla e tutti lo sapevano tranne me!" Alzo il tono di voce. Lui rimane senza parole, mi alzo e vado al dormitorio. Appena entro vado da Will "Hey, so che sto chiedendo molto,...ma ho litigato con Peter e per questa notte potremmo fare cambio di letto?" Gli chiedo. Lui annuisce "Certo" io sorrido leggermente "Grazie Will" dico. Prendo la mia roba e vado al suo letto che è dall'altra parte della stanza rispetto a quello di Peter. Mi cambio e vado a dormire, nel frattempo Peter ritorna e rimane sconcertato nel vedermi qua mentre Will si trova vicino a lui. Si siede suo letto e sembra un cane bastonato e mi fa sin pena, ma ho bisogno di una dormita per schiarirmi le idee.

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