Drive-thru; Malum

nineteen.

Calum si sentiva ancora imbarazzato dopo quella telefonata, ma cerco di far finta di niente quando, qualche giorno dopo, Michael accostò vicino al McDrive-che-non-era-un-McDrive.

Calum fece per salutarlo, ma Michael abbassò il finestrino, prese qualcosa che aveva appoggiato al cruscotto dell'auto, lo lanciò verso Calum; tutto di seguito, tutto in silenzio e in modo meccanico, come se fosse diventato un automa. 

L'altro ragazzo lo fissò meravigliato e disorientato, non sapendo bene cosa dire o cosa fare.

Alla fine, Michael lo guardò per qualche istante, gli sorrise, e con la stessa velocità con cui era arrivato, alzò il finestrino e se ne andò via. 

Calum rise fra sé, pensando che forse era un po' troppo preso da quel ragazzo. 

Guardò l'oggetto che gli aveva lanciato: era una pila di post-it azzurri, e sul primo Michael aveva lasciato un messaggio per Calum.

I post-it sono solo una scusa per dirti che sei obbligato (!!) a venire con me al cinema sabato sera. Il film comincia alle 22.30. Non voglio sentire scuse. (Non chiedermi come si chiama il film, ho scelto il primo che ho visto.) M. x

E Calum, anche se avesse voluto, non ne avrebbe proprio trovate di scuse.

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POSSO DIRVI UNA COSA

FATEMELA DIRE

HO COMINCIATO A SCRIVERE UNA NUOVA STORIA, E DEVO PARLARNE PERCHE' SONO COSI' CONTENTA DI COME STA VENENDO, E VOLEVO FARVI SAPERE CHE SARA' UNA MALUM

APPENA TERMINO DI SCRIVERLA LA PUBBLICO E VI FARO' SAPERE (di nuovo) (anche se non vi interessa) (ops) (perché è tutto in maiuscolo)