twenty-three.

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Michael arrossì anche se sapeva che Calum non lo poteva esattamente vedere.

- Un appuntamento, dicevi? - gli chiese l'altro ragazzo ridendo, perché sapeva che lo stava mettendo in imbarazzo.

- P-può essere. -

Cercarono di guardarsi negli occhi o qualcosa del genere, ma la sala era troppo buia per vedere persino le proprie mani. Allora Calum si avvicinò a Michael e appoggiò la testa sulla sua spalla. Chiuse gli occhi. Fino a quel momento era andato tutto bene.

Non si sentiva a disagio, e anche se alla fine non avevano assolutamente prestato attenzione allo schermo, parlare con Michael era stata una delle cose più interessanti che avesse fatto da un po'.

Rimasero lì, circondati dalle voci provenienti dallo schermo, immersi in quella leggera luce azzurrina. 

- Sei arrivato qui in macchina? - chiese Michael ad un certo punto. 

Calum scosse la testa, ma poi si rese conto che Michael non riusciva a vederlo. - No, non mi piace moltissimo guidare, mi sono fatto dare un passaggio da Ash, - gli rispose.

A quelle parole, che Calum aveva detto quasi con ingenuità, Michael si riscosse dalla poltrona su cui si era seduto, e guardò il ragazzo al suo fianco.

- Se vuoi posso darti un passaggio, così non devi chiamare Ashton. -

- Figurati, non è un problema, - disse Calum.

- No, no, in fondo, abbiamo dichiarato tutto questo un appuntamento, no? - 

Drive-thru; MalumDove le storie prendono vita. Scoprilo ora