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"Ehi, stai tranquilla okay? Va tutto bene, ti va di raccontarmi?"
Chiede con fare comprensivo e molto dolce.

Annuisco e mi prende per mano facendomi alzare, ci appoggiano al suo letto e io mi metto accanto a lui, asciugandomi le lacrime con il dorso delle mani.

Aspetto circa due minuti per calmarmi, poi comincio con calma sotto lo sguardo attento di Cameron.

«okay, avevo circa cinque anni,ero piccola e già era difficile ricordarsi il nome di mio fratello, come avrei potuto ricordare gli avvertimenti di mia madre? semplice, non potevo. Stavo andando in bicicletta sul marciapiede, ovviamente quella con le rotelle, ma questo no cambiò la situazione. La palla che tenevo dentro il cestino è caduta in mezzo alla strada, e io da brava bambina, invece di rispettare le regole di mia madre, sono andata la e.. - guardo il vuoto ricordando solo spezzoni di quei momenti della mia infanzia, che probabilmente mi ha fatto dimenticare più o meno cinque anni di vita, - sono andata avanti, ero piccolina, e una macchina non mi ha visto e accecata da un colpo di luce la signora alla guida, ha sbandato.. e.. - dico tra i singhiozzi - ..mi ha preso, in pieno. ho sentito solo le urla di mia madre, e basta, poi il vuoto. Mi sono risvegliata circa cinque giorni dopo dal coma, avevo avuto un trauma cranico o qualcosa del genere, ma sinceramente non mi è mai interessato molto scoprirlo, mi ha fatto solo male. Credo di aver perso la memoria per un periodo ma non di averla riconquistata definitivamente. ho perso una buona parte della mia infanzia.»

Cameron mi fissa come se gli facessi pena, odio raccontare certe cose alle persone perchè poi provano compassione e odio questa cosa, è questa la ragione de mio comportamento, so di essere spesso fredda e acida ma ne ho passate tante e questo è il risultato di una corazza creatasi con il tempo, che però quando sono felice si spezza, lasciando la mia vera pelle scoperta.

«non guardarmi così, non voglio farti pena o compassione okay? voglio che i tratti esattamente come prima, ma sappi che non chiederò spiegazioni ai miei, ne oggi o tantomeno in futuro, se ne arvò bisogno lo farò, ma.. ora no.»
È stato sempre zitto e comincia a essere inquietante.

Cameron annuisce e si sporge in avanti tirandomi in un abbraccio forte e sicuro, per un attimo dimentico tutta la rabbia, la tristezza e la sua faccia da schiaffi, voglio solo stare bene. Sciogliamo l'abbraccio e decido di tornare al vero argomento della mia visita.

«quindi riassumendo il tuo strano piano, vorresti davvero scappare?»

"no, voglio solo andare in Grecia per le vacanze, di nascosto dai miei, per trovare Jo."
lo guardo iterrogativa.

"Jo è la mia miglior amica, mi hanno proibito di vederla circa due anni fa, ho tentato di scappare due volte ma andava sempre storto qualcosa, anche se i miei non lo hanno mai scoperto, questa è la volta buona. Jo è americana ma vive in Grecia per il lavoro di suo padre, voglio stare li una settimaba, per due motivi. Uno, la voglio rivedere, le voglio un mondo di bene. Due, voglio dimostrare ai miei genitori di non essere più un bambino, e voglio rendere questo penultimo anno degno di essere vissuto da uno come me, in fondo la scuola ha bisogno di qualcuno bello come me, quindi non sarà un ungo soggiorno."

io sinceramente ancora non capisco cosa centri io con tutto questo.

"Voglio che tu, Beatris, Gels, Luke, Taylor, Matt e Dylan veniate con me. con qualcuno dovrò pur condividere qualcosa, e poi Luke e Dylan sono maggiorenni e devono venire, mentre Nash e Deborah si sono categoricamente rifiutati quindi."
questo ragazzo è pazzo, non ho più aperto bocca.

«No, scusa, quindi nel tempo in cui la scuola sarà chiusa per disinfestazione da quelle povere rane e da quei topolini che qualcuno, e sottolineo qualcuno, ha lasciato liberi per la scuola, tu vorresti far partire un gruppo di otto ragazzi con solo due maggiorenni, in una macchina e fino alla Grecia, con la possibile opzione che i nostri genitori ci scoprano e ci puniscano a vita mandandoci nell'arena con Katniss? No perchè se è questo il tuo piano io ci sto alla grande.»
Dico lasciando alle spalle la titubanza.

«affare fatto Chanel Stewar?»

«Affare fatto Cameron Dallas.»
dico strinendogli la mano con un sorrisetto sul volto.

COFFE
⭐️⭐️
io lo so che è impossibile che nella realtà avvenga una cosa del genere ma fidatevi che se rispetterò le mie idee verrà una fottutissima figata anche se un po' strana che mi darà argomenti per il secondo e terzo libro. fidatevi di me e di Chanel, la vita è una sola e va vissuta, giusto?🙃

ecco come la vive la mia mente.😏
okay, spero vi piacciaaaa, non abbandonatemi!
💗💗
instagram: @wskysstorieslink in bio.


buona Pasqua, fra. :)

COFFE // 1 completaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora