Sono scioccata.
"PAPÀ??" quasi urlo.'Era lui l' ospite di questa sera? E la mamma lo sapeva? L' ha invitato lei? '
Mia madre ci raggiunge dalla cucina e, imbarazzata e con voce quasi tremante, lo saluta.
Lui si sposta di lato per far entrare il secondo ospite.
Viene avanti una ragazzina, che avrà dieci anni o poco più.
"Bastavi anche solo tu per sconvolgere questa serata. Questa chi è?!"OPS
Pensavo di averlo pensato solo, invece dai loro sguardi mi rendo conto di averlo detto a voce alta.
"Ciao tesoro! Lei è Matilde, la figlia di un' amica" dice solo questo.
"La tua nuova compagna vorrai dire??" Rispondo guardandolo fisso negli occhi con disgusto.Bene, posso già dire che questa serata si prospetta davvero fantastica! Ovviamente sono ironica!
Mia madre interrompe questo momento di puro imbarazzo e li fa accomodare in salotto.
Io mi siedo vicino a Desy. Ha ancora lo sguardo fisso. Si nota che sta cercando in tutti i modi di trattenere le lacrime che fanno a botte per liberarsi dai suoi occhioni marroni. Le accarezzo la spalla per darle forza. Lei è sempre stata molto affezionata a nostro padre, era il suo eroe. Penso che tra le due, lei sia stata quella che ha sofferto di più, anche se ovviamente lei non l' ha mai fatto notare. Tipico di mia sorella.
Noto una lacrima che corre sulla sua guancia, lei la asciuga in velocità prima che si accorga qualcun altro.
Amo mia sorella.
Provo un amore puro.
Un amore immenso.
Odio vederla star male e la vorrei abbracciare e piangere insieme a lei a dirotto. Ma non possiamo farlo. Non ora con i nostri genitori qui presenti, non ora di fronte a questa ragazzina."Ragazze che musetti lunghi.. Non siete felici di avere il vostro papà qui con noi? " dice mia madre.
Non noto alcun tono ironico nella sua voce.. Speravo scherzasse.
Io e Desy la fulminiamo.
Credo che basti come risposta.Siamo arrabbiate in questo momento con entrambi .
Mia madre avrebbe dovuto dircelo. Avrebbe dovuto prepararci psicologicamente per questa cena. E invece no. Ha preferito tenerci all' oscuro di tutto.
Mio padre. Beh..
È sparito dalla nostra vita senza alcun preavviso.
Senza una parola.
Senza un saluto.
Senza una telefonata per dirci per lo meno se stava bene.
Mi sono interrogata se fosse stata colpa nostra. Mia, di Desy o della mamma. Ma col passare delle settimane ho smesso anche di farmi domande.E ora, è piombato qui come se nulla fosse dopo più di cinque mesi. Ma come si permette?? Non ne ha alcun diritto. Non più.
Mia madre ci serve la cena. Dopo circa 15 minuti mio padre interrompe il silenzio.
"Ragazze so che per voi non è stato un periodo semplice, so che siete state malissimo per la mia partenza ma... "
"Abbandono papà, usa i termini esatti per favore" lo interrompe Desy
" MA.." continua lui " vi posso assicurare che non è stato per niente un periodo semplice, per nessuno seduto a questo tavolo! E poi io non vi ho abbandonate, vi ho sempre pensate!"
"Ah beh allora se ci hai pensate, va tutto bene PAPÀ! Sei sparito da un giorno all' altro. Non sei stato qui con noi. Non ci hai mai chiamato. Questo io lo chiamo abbandono." Desy sta sfogando la sua rabbia. E fa bene. Nostro padre se lo merita!
"Desy tesoro, capisco che tu sia arrabbiata, ma sono venuto stasera per cercare di sistemare le cose."
"Per chiederci scusa .. intanto" lo corregge la mamma "per sistemare ci vorrà parecchio tempo" continua rivolgendosi a papà, il quale annuisce con lo sguardo abbassato.
Ma che sta succedendo? Questi due nascondono qualcosa. Da come la mamma gli parla sembra che lei sappia il perché del suo allontanamento.
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Destini a metà
Teen FictionAnna. Voglia di cambiare la sua vita. 3 ragazzi sul suo cammino. Cosa deciderà il destino per lei?