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Qualcuno bussa alla mia porta svegliandomi. Come osano?
"Chi è?" urlo.
Nessuno risponde.
Ma mi prendono in giro? Proprio al sabato, che posso dormire di più, mi fanno questi scherzi?

Mi alzo sbuffando e trascino il mio corpo per vedere chi possa essere. Apro la porta della mia stanza e ciò che vedo è incredibile. Un orso gigante in peluche proprio davanti a me. Non vedo nessuno però.. Vicino al peluche, noto un biglietto.
Lo apro.
'Principessa, la colazione la aspetta. Scenda.' È scritto in stampatello. Posso già immaginare chi sia il mittente.

Un sorriso prende posto sulle mie labbra. Corro in bagno per sistemarmi un secondo e raggiungo questo fantastico ragazzo che non fa altro che riempirmi di sorprese e attenzioni. Che non si è arreso ai miei continui no. Nonostante io non credo di meritarmi tutto ciò.

Entro in cucina e con mio stupore trovo tutti a tavola, tranne Desiree che è a scuola. Mio padre e Luca chiacchierano degli ultimi avvenimenti politici ed economici, che noia! Mia mamma, come al solito, fa avanti e indietro tra il fornello, il frigo e il tavolo e la piccola Matilde che mangia i suoi biscotti al cioccolato in silenzio.

"Buongiorno famiglia!" Saluto quasi urlando per farmi sentire.
Luca appena mi vede mi fa segno di sedermi vicino a lui. Lo accontento. "Ragazzi che programmi avete per oggi? "Chiede mia madre.
"Il mio unico programma di oggi era quello di dormire fino a tardi " rido.
"Direi che ne facciamo degli altri allora! " mi risponde Luca afferrando la mia mano.
"Beh c è una bellissima giornata fuori, potreste farvi un giretto da qualche parte. Io, tuo padre e Matilde andiamo a visitare delle cascate qui vicino." dice mia mamma.

Luca mi guarda con sguardo interrogativo, come per chiedermi che cosa voglia fare!

Lasciamo andare i miei genitori con Matilde, che è molto eccitata per la sua prima gita con la sua 'famiglia temporanea', alla quale credo che si stia affezionando tantissimo.

Io mi dirigo verso la doccia, lasciando Luca da solo in cucina.

"Beh? Ora dove vai? Ti sembra il modo di lasciarmi qui da solo?" dice lui facendo una smorfia triste.
"Dai. Mi hai buttata giù dal letto. Almeno una doccia potrò farmela? "
"Se fai entrare anche me ovvio che puoi" mi risponde con aria di sfida.

Rido.

"Sei serio? No che non ti lascio entrare in doccia con me!" gli rispondo continuando a camminare verso il bagno.
Si alza dalla sedia e sento i suoi passi dietro di me.
"Se la mettiamo così, la salto"gli dico.
"Se la mettiamo così.. " mi guarda con i suoi splendidi occhi blu "non volevo ma mi costringi tu a farlo"
Non ho nemmeno il tempo di chiedergli ' cosa' che mi trovo caricata sulla sua spalla. Nonostante cerchi di liberarmi divincolandomi come un serpente, non riesco a liberarmi.
Lui è più forte di me e ogni mio sforzo va al vento.
Un minuto dopo mi trovo nel box della doccia. Entra anche lui.

"Non osare di aprire il getto d' acqua sai!" Provo a minacciarlo. Ma serve a poco. La faccia arrabbiata mi riesce difficile.  Si diverte come un bambino e ovviamente due secondi dopo la mia frase ci troviamo entrambi fradici. Vestiti ovviamente.

Sono felice. Felice come quando ero piccola, che per fare i dispetti a mia madre correvo sotto la pioggia. Il gioco consisteva nel 'mangiare' più gocce d acqua possibile. Non importava se il giorno dio mi ritrovavo a letto col mal di gola e la febbre, lo rifacevo non appena ne avevo occasione.

A pensarci ora mi viene da ridere, direi che fosse una cosa sciocca, ma proprio perché sciocca mi sentivo libera e felice di farla.
Ora, col volto rivolto in su, il getto d' acqua contro, i vestiti bagnati... mi sento come allora..
..sciocca e felice allo stesso tempo.

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 12, 2016 ⏰

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