4

39 10 7
                                    

Nel momento stesso in cui esco dall' università vedo arrivare l' autobus che porta alla stazione, ne approfitto per evitarmi 30 minuti di fatica e ci salgo su.

C è talmente tanta gente che non riesco a sedermi..nemmeno a muovermi a dire il vero.

Ad un certo punto, in corrispondenza della seconda fermata, mi accorgo di Aaron che cammina sul marciapiede.

Premo immediatamente il tasto della riapertura delle porte ma è troppo tardi, l' autobus è appena ripartito.
Ma possibile che mai una cosa mi vada bene??
Non mi faccio prendere dallo sconforto. La mia indole di 007 prende il sopravvento. Cerco di scendere alla fermata successiva, ma c' è troppa gente e inciampando vado addosso ad un ragazzo.

"Ehi ciao bella, ti va di andare a berci uno spritz assieme??" mi dice. Lo guardo un po' male dato che odio profondamente quando le persone mi importunano e intenta di cercare con lo sguardo Aaron in lontananza, non rispondo nulla al ragazzo e me ne vado.

Cerco di
camminare molto lentamente in modo che lui mi raggiunga. A quel punto, penso, lui non avrà scampo, mi parlerà sicuramente!

Succede come avevo previsto...tranne per un particolare.

Cammino lentamente, mi fermo a guardare ogni vetrina fingendomi interessata.
Scarpe, borse, vestiti, beh, non serve fingere, mi sarei fermata a guardarle lo stesso.
La distanza tra me e Aaron si accorcia. Sento i suoi passi sempre più vicini. Poi più niente.
Mi giro e lo vedo a 2 metri da me mentre attraversa la strada sulle strisce pedonali.
Rimango sbalordita.

L' avrà fatto appositamente?

Per evitarmi?

'Se fosse così, ragazzo mio hai problemi seri' penso.
Mi ha superata.

Ha un passo veloce.

Vorrei urlargli dietro
'ehi guarda che non mangio, ho visto come mi guardavi prima e adesso fai l' indifferente?? '
Non capisco.
Poi dicono che noi ragazze siamo incomprensibili. Bah.

Si dirige verso la stazione, riattraversa la strada ed entra.

Li, in mezzo a tanta gente lo perdo di vista.
Tutto questo non ha senso.

Sono in treno. Guardando fuori dal finestrino, i pensieri continuano a frullare nella mia testa. Vorrei poter schiacciare un bottone STOP per fermare il tutto.
Chiamo la mia amica Giorgia, cerco di analizzare insieme a lei il comportamento di Aaron.

"Dai. Parlare. Non voglio mica sposarlo eh. Poteva nascere anche solo una bella amicizia. " le dico io.

"Ascolta, amore lo dico per te, lascialo perdere. Davvero. Sarà sicuro il solito stronzo"

" magari si, ma il giorno del test.. "

Mi interrompe. "Il giorno del test, eravate li, c' era del tempo da perdere e ti avrà parlato per farlo passare più in fretta" dice lei

"Si ma dai, racconti a tutte quelle che incontri la tua vita, morte e miracoli solo per far passare il tempo prima?"

"Ma sarà un esaltato con bisogno di attenzione, che vuoi che ti dica" continua. "Punto primo. Se era interessato a conoscerti in un ora di tempo ti poteva dare un recapito, un nome quantomeno. Punto secondo, non fa l' imbambolato che a lezione ti guarda e manco ti dice un ciao! Punto terzo, dai se un ragazzo vuole conoscerti, fa di tutto per farlo. Non fa di tutto per scappare da te!... Amore,
non ne vale la pena sprecare il nostro prezioso tempo anche solo per pensare a uno che si comporta così."

Anche se so che in parte tutte queste cose le ha detto a causa delle sue moltissime storie andate nel peggiore dei modi, mi fa tenerezza l' idea che mi vuole proteggere da una possibile storia amorosa disastrosa.

La saluto.

Ha ragione lei.
Se solo non fosse che la mia mente senza volerlo, si avvicina alla sua immagine di continuo, per quanto io cerchi di mandarla via.

Probabilmente tutte le belle sensazioni nel parlare insieme per quell' oretta di attesa, sono state percepite solo da parte mia.
Meglio se lascio andare.

"Treno in arrivo alla stazione di Padova" la voce automatica del treno mi riporta alla realtà. Prendo in fretta le mie cose e vado verso l' uscita.

A quest' ora è affollatissimo.

Destini a metàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora