Nonostante Niall gli avesse detto di non farlo, Harry si ritrova davanti a casa di Louis un paio d'ore dopo.C'è qualcosa che lo turba, un presentimento strano che gli fa venire voglia di tornare indietro, rinchiudersi in casa e non uscirne mai più.
Ed è strano. Troppo strano.
Quindi suona il campanello ed aspetta, passandosi una mano fra i capelli leggermente bagnati per via della doccia fatta poco prima.
Socchiude gli occhi per qualche secondo, riaprendoli proprio nel momento in cui la porta si apre e rivela una figura sconosciuta.
Un ragazzo alto quasi quanto lui gli sorride e "Sì?" dice, costringendo Harry a squadrarlo dall'alto verso il basso per rendersi conto che non indossa nient'altro che un paio di boxer neri.
"Uhm" mormora, non sapendo davvero cosa dire.
Il fatto è che se non fosse sicuro che Louis abitasse in quell'appartamento, avrebbe già trovato una qualsiasi scusa per poter tornare sui propri passi.
Ma non lo fa.
Ha bisogno di sapere. Ha bisogno di capire.
Chi è quel ragazzo? Cosa c'entra con Louis? Perché si trova in casa sua mezzo nudo?
Certo, se il suo cervello fosse stato un po' più sveglio, probabilmente ci sarebbe arrivato da solo, ma "Stavo cercando Louis" dice invece, un barlume di speranza a farlo tremare leggermente ed il cuore che minaccia di uscirgli dal petto. "È in casa?" aggiunge subito dopo.
Il ragazzo annuisce e "Solo un secondo" risponde, allontanandosi di qualche passo dall'ingresso per "Amore?" urlare quasi. "Amore, c'è qualcuno per te alla porta"
Ed Harry sgrana gli occhi, indietreggia e "Non importa" mormora, girandosi completamente per poi cominciare a correre proprio mentre "Harry!" Louis urla, seguendolo fino al ciglio della strada, bloccandolo per un polso. "Harry, dove stai andando?"
"Lontano da te" dice istintivamente, cercando di liberarsi dalla sua presa. "Chi cazzo è quello?" domanda poi, gli occhi già lucidi ed il cuore che si spezza lentamente. "Dimmelo, Louis, perché non ho intenzione di avere a che fare con l'ennesimo Jake"
E Louis tace.
Abbassa lo sguardo e ritira la mano, lasciandola ricadere lungo il fianco. "Io—" comincia, ma Harry scuote la testa e "No, Louis" lo interrompe. "Stai zitto. È meglio per tutti" aggiunge, passandosi una mano sul viso per fermare le lacrime ormai in procinto di uscire perché no, non ha intenzione di far vedere a Louis quando male gli sta facendo in quel momento. Non ha intenzione di mostrarsi debole davanti all'ennesima delusione.Non può.
Non può e basta.Quindi si allontana, cammina a passo svelto verso il proprio appartamento e vorrebbe prendersi a calci, urlarsi contro di essere stato ancora una volta un idiota, ma non ce la fa.
Fa troppo male ed ha bisogno di chiudere tutto fuori, serrare la porta di casa e lasciarsi andare completamente.
E lo fa. Lo fa e basta, ignorando le chiamate di Niall ed i messaggi di Louis perché no, non ha voglia e nemmeno tempo da sprecare per loro.
Non ora.
Non quando fa male persino respirare.
STAI LEGGENDO
Talkin', squealin', lyin' ⚓︎ l.s.
FanfictionAU dove Louis lavora come centralinista per una hotline erotica e Harry ha un fidanzato che non riesce a soddisfarlo. [ATTENZIONE: questa storia è basata su un prompt trovato su Twitter e sarà composta da capitoli corti]