Talkin', squealin', lyin' ⚓︎ l.s.

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Credo manchi poco alla fine di questa storia. Ala fine non avrebbe molto senso tirarla per le lunghe. Anche perché, dai, Harry e Louis ora stanno insieme, so...
In più, ricordatevi di passare dalla pagina FEFFI su Facebook, dove vorrei —visto che per ora siete troppi pochi e lo trovo inutile— darvi spoiler e interagire maggiormente con voi.

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Harry si sistema su un fianco e sorride leggermente, osservando attentamente Louis che dorme tranquillo, mentre si stringe fra le coperte e nasconde il viso nel cuscino.

È adorabile, questo ormai lo ha appurato da tempo, ma non riesce ancora a capacitarsi di come tutto questo possa essere capitato a lui.

Si è innamorato —quasi stupidamente— ed ora è terrorizzato, perché non vuole perderlo. Non vuole fare errori, non vuole che la loro storia sia compromessa per una sciocchezza.

Sa per certo, però, che prima o poi si ritroverà ad un incrocio, una svolta, un qualcosa che lo costringerà a ragionare davvero, a mettere in funzione i pochi neuroni buoni che gli sono rimasti e a collegare tutto.

Ed è strano —forse troppo— perché si sente costantemente in bilico, con il cuore che rischia di scoppiare e gli occhi perennemente a cuoricino.

Il che, woah, non se lo sarebbe mai aspettato. Non dopo Jake, almeno.

A volte ci ripensa ancora, al suo ex ragazzo e alla loro storia. Si perde nei ricordi, magari mentre fissa il soffitto, o quando si trova sotto la doccia da solo, ed ogni tanto gli capita anche di piangere, di sentirne la mancanza.

Perché insomma, Jake è stato il suo primo impegno serio. Il suo primo tutto, più o meno, e lo considererà sempre importante. Nonostante le cose siano finite male.

Poi, però, pensa alla realtà, al modo in cui si sveglia la mattina, alla persona che stringe fra le braccia mentre dorme e... E niente, tutto prende forma, tutto ha un senso.

Quindi sorride, mentre continua a guardare Louis ed allunga istintivamente un braccio verso di lui, accarezzandogli la guancia delicatamente per qualche istante e "Ti amo" sussurra, avvicinandosi un po' di più al suo corpo, quel tanto che basta per poterlo stringere a sé e riaddormentarsi di nuovo.

Stranamente e stupidamente felice.