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Harry si alza di scatto nel momento esatto in cui il campanello suona ed il rumore rimbomba in tutto l'appartamento.

Sa che è Louis, ne è sicuro, quindi sospira e si avvicina alla porta titubante, con il cuore che batte a mille e le mani che tremano.

Sono fottuto, sono fottuto, sono fottuto, pensa mentre apre l'uscio e punta gli occhi in quello di Louis che, come se nulla fosse successo, gli si fionda addosso e lo abbraccia forte, come avesse paura di qualsiasi cosa.

Ed è così, magari, perché alla fine sono stati male entrambi. Chi per un motivo, chi per un altro.

Perciò lo lascia fare, indietreggiando leggermente così da poter chiudere la porta. Non ricambia, però, rimane stretto nella sua morsa e si tortura il labbro inferiore con i denti.

Vuole prima ascoltarlo, anche se sa che non gli dirà nulla di diverso da ciò che ha scritto nei messaggi.

Ma Niall ha ragione, in fondo, deve farlo parlare, altrimenti non troveranno mai una soluzione, non riusciranno mai ad andare avanti.

Ed Harry lo sa.

Perciò "Parla" sussurra, mentre porta istintivamente le mani sulla sua schiena.

Louis annuisce e "Mi dispiace" dice, per poi "Mi dispiace tantissimo. Sono stato un idiota e ti ho ferito, nonostante non volessi. Perché è con te che volevo passare le giornate, le nottate, qualsiasi momento. Non con lui" aggiungere, stringendolo maggiormente. "Tu, Harry, tu sei qualcosa di più. Non so come spiegartelo, ma... Ricordi le nostre telefonate? Ecco, tu mi facevi stare bene anche solo con quelle. Capisci? E non potevo lasciarti andare, non potevo e basta. Ma sono stato un idiota ed ho rovinato tutto"

Harry lo ascolta e socchiude gli occhi, cominciando a muovere le dita lentamente.

"E credimi quando ti dico che mi manchi, che voglio stare con te e che, uhm, che ti amo; perché è vero, Harry, e vorrei che tu mi dessi un'altra possibilità"

Talkin', squealin', lyin' ⚓︎ l.s. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora