capitolo 10

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<<dove siamo? >> chiedo a Trevor che con la macchina mi ha portato in questo quartiere vuoto. <<il mio istinto femminile mi dice che sono in pericolo>>scherzo <<e il mio istinto omicida mi dice che ti ho portata qui per ucciderti>> ribatte lui guadagnandosi una mia risata.

<<vieni>>ordina mentre apre una porta di legno di un vecchio grattacielo abbandonato<<mi devo fidare?>> chiedo diffidente <<andiamo>> dice e mi afferra la mano.

Cominciamo a salire lentamente le scale cigolanti <<quanto manca? >> chiedo sbuffando <<ancora 7 rampe di scale>> ride <<ti ricordo che ho i tacchi>> gli dico fermandomi per riposarmi <<toglili>> mi ordina <<cosa? No!>> <<coraggio>> insiste lui.

Obbidisco e riprendiamo a risalire le scale. Arrivati alla fine delle scale c'è un'altra porta.

Trevor prende dalle tasche una chiave e la apre.

Entro e vengo colpita subito da una ventata gelida che istintiva mi fa chiudere gli occhi. <<lasciali chiusi>> ordina Trevor afferrando la mia mano e conducendomi verso il parapetto della terrazza

<<ora aprili lentamente>> mi dice. Inizio ad aprirli lentamente e quando vedo cosa c'è ne resto meravigliata.

Vedo davanti a me tutta Los Angeles dall'alto. <<Trevor è...è...>> non riesco a trovare un aggettivo adatto per definirla <<lo so..lo so>>.

Lui è rimasto dietro di me e ha le sue mani appoggiate ai miei fianchi. Di colpo mi alza e mi fa mettere seduta sul parapetto della terrazza mentre lui continua a tenermi.

Qui sopra fa davvero freddo e c'è un vento pazzesco. Allargo le braccia per sentire meglio il vento sulla mia pelle e urlo di gioia e divertimento <<Jack sto volando, sto volando>> imito Rose nella scena del film Titanic. Scoppiamo entrambi a ridere <<beh in quella scena del film i due si baciano...quindi se vuoi proprio imitarli ci sto>> scherza lui facendomi ridere ancora di più.

Mi giro verso di lui che mi guarda dritto negli occhi <<era da tanto che non ridevo così>> ammetto <<shh...goditi il momento>> mi zittisce lui.

Il suo sguardo magnetico passa sulle mie labbra. Le sta fissando intensamente e so benissimo che ha voglia di baciarmi.

Si avvicina a me lentamente e mi sfiora appena appena le labbra provocamdomi un brivido, che non è dato dal vento.

<<non posso farlo>> dico allontanandomi di poco da lui. <<ma vuoi>> sussurra <<voglio ma non posso >> gli ripeto voltandomi verso il panorama.

Con la coda dell'occhio lo vedo scuotere la testa. Restiamo in silenzio per qualche minuto <<guarda la scritta "Hollywood">> interrompo il silenzio imbarazzante che si era creato. La indico e lui si siede affianco a me <<sei mai andata lì? >> mi chiede senza guardarmi <<no..è difficilissimo raggiungerla..ed è illegale>> lo informo. Probabilmente non lo sapeva visto che si è trasferito da una settimana.

<<e allora? Non è impossibile..coraggio andiamo>> dice prendendomi la mano <<ma non possiamo...se ci becca la polizia locale,siamo fregati>> lui mi guarda per qualche secondo pensando.

Poi dice <<avevo promesso che oggi ti avrei fatto passare una serata che ti lascerà il segno. Coraggio, non ci scopriranno. In più so benissimo che non sei una ragazza che non ha mai fatto una cosa illegale..o sbaglio? >>scuoto la testa sorridendondo <<vedi? Lo sapevo...dai andiamo>> dice prendondo la mia mano per aiutarmi a scendere.

FATALITY 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora