capitolo 13

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Finalmente la campanella dell'ultima ora suona,così mi alzo e rimetto il libro di matematica nello zaino.

Esco rapidamente da scuola per non incontrare Trevor.

<<Demi aspetta>> grida qualcuno. Come non detto.

<<che vuoi Trevor>> dico voltandomi.

Dopo un momento di esitazione si avvicina lentamente a me.

<<oggi devo allenarti. Passa dopo pranzo in palestra. Non fare tardi che ho una faccenda da sbrigare.>> ordina.

Se la sua faccenda comprende divertirsi alla sua festa,dove non mi ha invitata, allora non ho alcuna intenzione di andare in palestra.

Anzi ora mi divertiró io. Sarebbe davvero divertente se gli dico di sì ma che alla fine lo lascerò aspettare.

<<vabene>> accetto sorridendo. Lui ricambia e mi fa un cenno del capo per salutarmi.

Mi volto per andarmene <<aspetta>> mi blocca.

Appena mi giro me lo ritrovo davanti a me a pochi centimetri dalle mie labbra.

<<io ti piaccio? >> mi chiede guardandomi negli occhi con un sorrisetto stampato nel suo volto.
<<cosa? Per caso ti sei drogato?>> dico allontonandomi e scoppiando a ridere.

Chi si crede di essere per pensare che lui mi potrebbe veramente piacere.

<<io non faccio uso di droghe...io sono stupefacente di mio>> si vanta avvicinandosi nuovamente a me.

<<che vuoi?>> chiedo <<voglio che tu mi dica perché oggi hai litigato con Rose...non è che per caso sei gelosa di lei perché l'ho baciata e perché adesso stiamo insieme? >> ridacchia. <<io? Gelosa? Ma non farmi ridere, tesoro. Io non invidio proprio nessuno tanto meno un'oca come lei>>ammetto.

<<io invece penso che tu sei cotta di me>> dice porgendosi in avanti per stamparmi un bacio sulle labbra.

Lo blocco appoggiando il mio indice sopra le sue labbra e dico:<<secondo me quello cotto qui sei tu...sennò ora non staresti qui a provare a baciarmi nonostante tu sei già impegnato con qualcuna>> gli faccio l'occhiolino e mi giro per andarmene.

Con la coda dell'occhio noto che è rimasto lì imbambolato a guardarmi. (....)

Arrivo finalmente a casa <<SONO ARRIVATA>> avviso.

Compare mia madre che noto che è di fretta <<dove vai? >> chiedo. <<esco col mio fidanzato. Ordinati una pizza per pranzo>> dice mentre si infila i tacchi.

<<ma ti rendi conto? Mamma dai più importanza a lui che ai tuo figli>> mi lamento.

Lei fa spallucce e si infila la giacca. <<ascoltami quando parlo. È grave la cosa e sai perché? Perché si vede lontano un chilometro che a te non te ne frega niente di me e mio fratello. Sai che mi sono stancata di sentirmi indipendente a soli 16 anni perché mia madre non è mai a casa o semplicemente perché non mi chiedi mai come sto? L'unica cosa che fai e lamentarti per cose inutili...ad esempio sulla box nonostante tu non sia mai venuta a vedermi nemmeno agli allenamenti>> grido. Mi sto pian piano sollevata per aver detto tutto quello che penso. So benissimo che a lei non gliene fotte un cazzo di noi. E io sono stufa.

Lei mi ascolta attentamente e dopo qualche secondo di silenzio prende le chiavi ed esce sbattendo forte la porta di casa. <<fanculo>> urlo tirando un pugno sul muro.

Mi sento veramente arrabbiata.
Odio la mia vita. All'apparenza tutti vorrebbero essere come me.
La ragazza più popolare della scuola che ha tutti i ragazzi ai suoi piedi e bellissima, ma sinceramente avrei preferito essere brutta e sfigata ma con una famiglia unita. Ma sfortunatamente mi tocca questo.
Dal momento che non ho fame decido di andare nello studio di mamma. Non so perché ma non ci sono mai entrata e in questo momento mi va.

Appena entro vedo che è tutto perfettamente in ordine, tranne per un mucchio di fogli sulla scrivania.

Mi avvicinò per vedere cos'è e lo afferrò subito.

Comincio a leggere:<<finto certificato di nascita di Dallas che dichiara che....>> vengo interrotta dallo squillo del mio cellulare.

<<pronto? >> chiedo. <<Demi, sono Lexy. Tu ho chiamata per dirti che la festa è alle 21 quindi dovrai trovarti un cavaliere entro quell'ora. Hai capito? >> dice tutto d'un fiato. <<Sì vabene, ci vediamo li allora>> dico e riattacco.

Lascio il foglio sopra la scrivania ed esco dalla stanza.

Vado in cucina e prendo il telefono per chiamare qualcuno che possa accompagnarmi alla festa. Qualcuno che anche Trevor conosce e di cui potrebbe ingelosirsi. Ecco...ho trovato. Stephan è perfetto.

Inizio a digitare il numero. <<Hey ciao Demi...come stai? >> chiede con un tono felice.

<<tutto bene te? >> <<anche io>>

<<senti sai che oggi tuo cugino Trevor ha organizzato una festa in una discoteca credo..>> comincio a dire ma lui mi interrompe dicendo: <<arriva al punto>> <<ti va di essere il mio accompagnatore? >> gli domando dritta al punto. Lui non risponde <<allora? >> chiedo

<<non saprei...>> dice esitante <<dai...sarà divertente>> insisto.
<<vabene dai...passo a casa tua alle 8:30..fatti trovare pronta.>> fortunatamente accetta e non vedo l'ora di vedere la faccia di Trevor quando ci vedrà insieme <<perfetto>> dico e riattacco.

Guardo l'ora e noto che sono già le 5 di pomeriggio..chissà cosa avrà fatto Trevor quando non mi ha trovato in palestra. Conoscendolo sarà andato fuori di testa...ed è proprio questo il mio obbiettivo stasera. Farlo portare all'esasperazione e fare in modo che si penta per aver giocato con me.

Visto che ho ancora il telefono in mano decido di chiamare mio fratello per sapere dov'è.

<<Chris...dove sei? >> chiedo immediatamente <<a fanculo baby>> dice e ridacchia. È fatto.

<<chi ti ha dato l'erba? >> chiedo. Se so chi è l'imbecille che lo sta portando in questa strada giuro che si ritroverà lui in una bruta strada. Verso l'ospedale.

<<ciao ciao Dallassina mia>> dice. <<no, Chris non riattaccare, non riattac>> ha riattaccato.

Mi chiedo perché faccia questo, per quale motivo. Forse per scappare dai nostri problemi come l'assenza di quello che dovrebbe essere mio padre e il menefreghismo di mia madre? Oppure per un altro motivo che io non so.

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