Dopo esserci presentate,Gemma insistette nell'offrirmi un caffè.
Nel frattempo,ne approfittò da farmi da guida e mi indicò le varie scorciatoie dell'università, per tagliare le strade lunghe e non arrivare mai in ritardo alle lezioni.
Il bar dell'istituto era molto accogliente. Alcuni studenti lavoravano lì ed altri studiavano.
La regola del bar era l'assoluto silenzio,era d'obbligo parlare a bassa voce.
Dopo aver aspettato le nostre bevande,le portammo con noi nei nostri posti. Gemma era uno spirito libero e molto impulsiva.
Mi raccontò di quella volta,dove si svegliò e decise di avere i capelli color pastello blu/violetto e se li fece quel giorno stesso.
Parlare con Gemma fu così facile.
Così attenta agli argomenti che dicevi e poi,anche solo guardandola emanava serenità.
Scoprimmo,inoltre,di avere molte cose in comune tra cui la letteratura inglese e il gusto preferito di gelato: alla fragola.
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La mia prima lezione all'università fu quel pomeriggio.Io e Gemma non ci rendemmo conto delle ore passate,finché non mi chiamò mia madre e guardando l'ora mi resi conto che fossero già le due del pomeriggio e la lezione iniziava mezz'ora dopo.
La salutai in fretta e mi misi a correre cercando
l'aula Corso Francese 1°Livello A2.Riuscì a trovare l'aula di francese,guardai l'aula mezza vuota e capì di essere arrivata in anticipo. Trovai un posto disponibile nelle ultime file.
Una volta che tirai fuori il libro,una penna e un quaderno mi misi a guardare intorno,studiando ogni dettaglio.
Un ragazzo alto e muscoloso entrò in aula. Mise apposto la spallina dello zaino e salì le scale per prendere posto.
Vidi che non si fermava e avanzava sempre più arrivando alla mia fila.
Mi piaceva essere da sola e non avere nessun vicino di banco e pregai tutti i santi sperando che non avrebbe preso il posto accanto al mio.
Come non detto.
Si sedette vicino a me.
Mi sentì a disagio. Il ragazzo accanto a me non era affatto male e,cercando di non farmi beccare lo guardai.
I suoi capelli castani erano legati in una crocchia,segno che fossero lunghi,la sua mascella era ben definita.
Alla faccia dei gemelli Dolan e Jack Gilinsky,pensai.
Si tirò su le maniche del maglione nero attillato mettendo in ben vista i muscoli.
Notai qualche tatuaggio sul braccio e fu lì che mi notò.
"Ti piacciono?" Aveva un forte accento texano.
"Son ben fatti" risposi e lui rise piano "Lo prendo per un sì" posai lo sguardo sul mio quaderno e iniziai a giocarci con i bordi.
Si avvicinò a me e mi parlò in un orecchio "Non pensare che non abbia notato come mi guardavi prima."
Divenni tutta rossa e cercai di coprirmi la faccia con capelli.
Ringraziai me stessa quando decisi di non uscire di casa qualche giorno fa e di non essere andata dalla parrucchiera.
Nascondendomi con la barriera dei miei capelli gli risposi. "Non è come sembra. Non sono interessata a te in quel modo."

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Photo; lwt
FanfictionAmelia è una ragazza irlandese,timida e riservata. Per il suo ventesimo compleanno,i suoi genitori le regalano una macchina fotografica digitale,una Canon. Un giorno,scopre che la Canon non è nuova e trova delle foto di un ragazzo sconosciuto di una...